Il motopesca “Pindaro” dissequestrato con il pagamento di una multa

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
23 Agosto 2013 13:38
Il motopesca “Pindaro” dissequestrato con il pagamento di una multa

Con il pagamento di una multa di circa 16.000 euro si avvierebbe alla conclusione la vicenda del sequestro del peschereccio mazarese "Pindaro", che nel primo pomeriggio di lunedì 19 agosto era stato fermato da una motovedetta tunisina e

condotto nel porto di Sfax. Sono state le stesse autorità marittime tunisine a richiedere il pagamento dell'ammenda alla società armatrice Ma.Gi.Mo srl proprietaria del motopesca che al momento del fermo si trovava a più di 35 miglia sud di Lampedusa, in una zona di pesca di triglie, ai limiti nella zona di riproduzione ittica denominata "Mammellone" controllata dai tunisini nonostante la stessa stabilita insieme all'Italia nel 1979. Probabilmente, una volta avvenuto il pagamento, il peschereccio (in foto) potrebbe lasciare, anche entro le 24 ore, il porto di Sfax.

A consigliare gli armatori di pagare la multa sarebbero stati il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ed il Presidente del Distretto della Pesca, Giovanni Tumbiolo. Il pagamento della multa consentirebbe al motopesca di ritornare ad effettuare la sua bordata di pesca senza aver perso molti giorni di lavoro e potere cosi fermarsi dal 1 al 30 ottobre per il fermo biologico. Un'eventuale opposizione al verbale tunisino potrebbe allungare anche di molto i tempi del rilascio con ulteriore perdita di risorse economiche.

Inoltre nei prossimi giorni è prevista la formazione di un nuovo Governo Tunisino, da qui la possibilità, qualora ve ne sia la reale volontà, da parte del Governo regionale siciliano di avviare un dialogo per dirimere una volta per tutte la questione degli areali di pesca contesi e quindi e quindi porre fine all'annoso problema dei sequestri dei motopesca. Nel frattempo stamani, presso la locale Capitaneria di Porto, si è tenuta una riunione nella quale è stato rinnovato l'invito alle associazioni armatrici di sconsigliare ai propri soci di portare i propri pescherecci in zone di pesca considerate a rischio, vedi anche Libia, Malta ed Egitto.

23-08-2013 15,30

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