Geometria e astrazione nelle opere di Giacomo Cuttone

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
02 Luglio 2018 12:50
Geometria e astrazione nelle opere di Giacomo Cuttone

Giacomo Cuttone, nelle sue opere  raggiunge  una sintesi tra geometria e astrazione, con una tecnica dai colori vivaci ed espressivi, violenti ma contenuti e inquadrati dentro forme allineate e ripetute in una composizione ritmata che nell’insieme richiama lo stile dell’Espressionismo Astratto. Astratto, dunque, e di eccellente livello. Ma perché mai, il nostro artista, avverte così forte il bisogno di esprimersi aggirando le forme imposte dalla realtà? Certo l’Astrattismo è un indirizzo estetico di antica data; basti pensare ai vasi greci di più remota fattura, ma anche alle miniature prodotte nel periodo dell’alto medioevo, per fare solo alcuni esempi.

In questi casi, la figurazione astratta aveva un unico fine estetico: quello della decorazione. Ma l’arte astratta, dal ’900 in poi, segue un fine del tutto diverso: quello della comunicazione. Non più impegnata ad abbellire per godere di una più intensa esperienza estetica, ma tesa a trasmettere, divulgare, diffondere un messaggio. L’arte astratta del secolo intende esprimere contenuti e significati, senza nulla prendere in prestito da immagini già esistenti. All’astratto si è giunti mediante un processo cognitivo al cui centro alberga il concetto di “astrazione“; una nozione assai generale che esprime un procedimento mediante il quale l’intelletto umano descrive la realtà riducendola ad alcune sue caratteristiche tipiche.

Dai processi di astrazione nascono le parole, i numeri e i segni. La logica è un classico processo di astrazione. Ma anche nel campo delle immagini, i segni, intesi come simboli che rimandano a cose o idee, sono un modo astratto di rappresentare la realtà. Sicché l’Astrattismo prende vita quando nei quadri non v’è più alcun riferimento al mondo reale. Nasce quando i pittori procedono in maniera totalmente autonoma rispetto alle forme concrete, per cercare e trovare forme ed immagini del tutto inedite.

Nel nostro caso, l’astrattismo va ben oltre il processo di astrazione sfociando nella pura invenzione. Affascinante è  “Il faro” di Giacomo Cuttone,  pieno di significati che rivelano un fronte di sincerità, un dettato personale di frammenti di vita ed un allargato pensiero sul contemporaneo visivo. La materia conta, ma, soprattutto, racconta delle molteplicità simboliche. Nulla è trascurato dall'artista. Il lavoro della pittura di Giacomo Cuttone è uno scavare interiore, a dismisura, all’interno della stessa materia del sensibile e del visibile, fin dentro le similitudini sepolte  e invisibili; dobbiamo fidarci di essa, altrimenti al suo posto avremmo il regime dell’apparenza e la sua forma negativa.

Giacomo invita a vedere attraverso il visibile l’avvento di un mondo possibile permettendoci di presentire la natura in questo pre-reale che si dona allo sguardo. Forse si tratta di sfidare le immagini, levandole dal loro incastro e riaprendole al senso della loro genealogia. Non a caso un artista come Giacomo Cuttone lavora su una specie di trincea delle immagini, quel luogo, cioè, dove le stesse non sono più neutre. Caterina De Luca* *Artista palermitana, docente di pittura e tecniche murali presso l’Istituto Statale d’Arte di Palermo.

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