“Covid-hospital Ajello” decisione legata alle elezioni comunali di Marsala? Più di un sospetto… In esclusiva prime foto del reparto covid-19 di Mazara

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
22 Settembre 2020 09:11
“Covid-hospital Ajello” decisione legata alle elezioni comunali di Marsala? Più di un sospetto… In esclusiva prime foto del reparto covid-19 di Mazara

Fino ad una settimana fa quello che sembrava soltanto un cronoprogramma dell’Assessorato regionale alla Salute nel caso di un aumento progressivo dei casi di ricovero per covd-19 si è tramutato nel concreto. Di fatto l’ospedale “A. Ajello” di Mazara del Vallo si è trasformato in un vero e proprio covid-hospital  andando a sostituire l’Ospedale “Borsellino “ di Marsala che dal “lockdown” fino a poco tempo fa aveva operato, così come voluto dallo stesso Assessorato, come covid-hospital per l’ex provincia di Trapani.

Da notizie assunte il reparto Covid dell’Ospedale Ajello sarebbe già addirittura in fase di ultimazione al secondo piano con ingresso separato e dedicato. Il reparto covid dell’Ospedale “A Ajello” prevede 12-13 posti letti e 2-3 di terapia intensiva; sarà allocato; pertanto saranno  spostati al primo piano il reparto di endoscopia e tutti i laboratori che lì si trovano attualmente. (in esclusiva in copertina, attraverso un  foto-collage, le prime immagini del reparto covid dell’Ospedale Ajello).

A quanto pare il reparto covid-hospital dell’Ospedale “A. Ajello” sarebbe già operativo (con gli stessi medici provenienti da quello di Marsala); ieri sera, trapelata attraverso l'emittente Televallo, è circolata la notizia, che non trova ancora conferma ufficiale nè però smentita, che vi sia un primo ricoverato. “Oggi  l’ospedale di Mazara lo definirei  ‘caos in progress’. La tensione –ha raccontato Natale Russo, coordinatore del Tribunale dei Diritti del Malato dello stesso nosocomio mazarese- pervade tutti gli operatori del nosocomio dal direttore sanitario,dai medici agli infermieri agli operatori sanitari.

Trasferimento di reparti, porte chiuse, ascensori pieni. Utenza  che gira per l'ospedale chiedendo  ove sono stati ubicati i reparti, operai  in tutti i posti... Tutto ciò per la nuova ed improvvisa destinazione  dell'Abele Ajello a ospedale covid con grave dispendio di risorse finanziarie e sopratutto creando gravi disagi ai cittadini  che si rivolgono all'ospedale per risolvere i loro problemi di salute. Si invitano le autorità  preposte a riconsiderare questa anomala situazione per continuare a  garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini mazaresi e non”.

Di questa “frettolosa “ decisione da parte dell’Assessorato regionale, e resa operativa dall’Asp di Trapani, era apparso abbastanza contrariato lo stesso sindaco Salvatore Quinci che giovedì scorso nel corso di una conferenza stampa, prevista per altri temi, ad una nostra domanda sulla questione non aveva certamente nascosto la sua amarezza e disappunto per non essere stato –questo è quanto almeno lui ha asserito- informato dell’accelerazione per la predisposizione del reparto. Il primo cittadino mazarese in quella stessa occasione rese noto un colloquio con il Commissario dell’Asp Zappalà attraverso il quale aveva chiesto un impegno pubblico della stessa Asp affinché: l’eventuale attuazione di questa decisione non incida sulla qualità e piena operatività degli altri reparti  sia in termini di personale che di attrezzature; i percorsi siano in piena sicurezza; venga escluso che nel caso di aggravamento della seconda ondata Covid tutto l’ospedale di Mazara diventi ospedale Covid o vi sia un incremento che danneggi gli altri reparti.

“Nel corso di un sopralluogo – spiegò il Sindaco – ci sono state date assicurazioni ma abbiamo chiesto che gli impegni e le rassicurazioni siano presi pubblicamente di fronte alla città e siamo pronti ad opporci con forza e ad alzare le barricate se si andrà in una direzione diversa”. Al di delle doverose rassicurazioni richieste all’Asp di Trapani ci sono rimaste però oscure le ragioni strettamente tecnico-sanitarie della decisione intrapresa dall’Assessore regionale Ruggero Razza circa lo smantellamento del reparto covid di Marsala e la predisposizione ex novo di un simile reparto in un'altra città, nel caso particolare Mazara del Vallo.

Lo stesso interrogativo è stato sollevato qualche giorno fa dal dott. Massimo Russo, mazarese, già assessore regionale alla Salute, e, come molti ricordano, primo promotore, grazie all’utilizzazione di circa 20 milioni di euro di fondi comunitari,  dei lavori di ristrutturazione e ammodernamento dell’Ospedale “A. Ajello” che a metà del 2000 era destinato alla chiusura per decisione prefettizia. Il dott. Russo ha espresso forti perplessità sotto diversi punti di vista giuridici, contabili, tecnici e amministrativi questo cambiamento rispetto all’investimento per l’adeguamento dell’ospedale di Marsala quale covid-hospital.

“Il sindaco di Mazara del Vallo potrebbe fare dei passi verso la giustizia amministrativa, capire quale istruttoria fatta per giungere a tale provvedimento molto discutibile nella sostanza. C’è qualcosa che non torna, oppure potrebbe tornare qualora le ragioni si spostino su altri piani”. A queste ultime parole del dott. Russo abbiamo associato un post pubblicato lo scorso 13 settembre da Massimo Grillo, candidato sindaco di Marsala, sostenuto da partiti e movimenti, in primis Udc, facenti parte della coalizione che sostiene il Governo regionale Musumeci.

Ecco quanto aveva scritto Massimo Grillo: “Come anticipato ieri in conferenza stampa, l'ospedale di Marsala non sarà convertito in “Ospedale Covid”.  La nuova riorganizzazione ospedaliera approntata dalla Regione Siciliana in risposta all’ aumento dei casi registrati negli ultimi giorni indica, infatti, il nosocomio di Mazara del Vallo quale centro dove predisporre i nuovi posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva per assistere i soggetti ricoverati per il coronavirus. Come del resto già affermato in più circostanze dall'onorevole Eleonora Lo Curto "La nostra città ha già dato molto durante il lockdown e nella fase più critica della pandemia, ora il nostro ospedale può affrontare tutte le altre emergenze e patologie".

In queste settimane, ho avuto modo di apprezzare la passione e il lavoro messi in campo a livello regionale da Eleonora per il territorio e per la nostra Marsala, affinchè, nel ridisegnare l'intero sistema sanitario provinciale, si tenesse conto della necessità di individuare un altro nosocomio per far fronte all’eventuale peggioramento della situazione dei contagi.Quanto prospettato dall'onorevole Lo Curto, e condiviso nei contenuti e nei metodi dalla coalizione, è stato prontamente recepito dall'Assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e dal nuovo commissario straordinario dell’Asp di Trapani, Paolo Zappalà, ai quali vanno i miei più sentiti ringraziamenti oltre che per il lavoro profuso in questi mesi difficilissimi, anche per la capacità di ascolto, per l'attenzione e la sensibilità che stanno dimostrando nei confronti della nostra città.

A tal riguardo, esprimo piena fiducia nel lavoro di monitoraggio giornaliero della situazione messo in campo dal governo regionale, unitamente a tutte le aziende sanitarie, e anche io mi auguro che la campagna elettorale per le amministrative, a Marsala, come in tutta la Sicilia, non sia l’occasione per strumentalizzare il sistema sanitario regionale, così come opportunamente sottolineato dall’assessore Razza. Massimo Grillo” Anche il dott. Massimo Russo ha espresso il sospetto che alla base della decisione di spostare il covid-hospital da Marsala a Mazara ci siano state ragioni strettamente politiche elettoralistiche e più precisamente legale alle ormai prossime elezioni Amministrative.

“Questo significherebbe che Mazara del Vallo non conta politicamente niente –ha detto Massimo Russo il quale non nascosto la seria preoccupazione che a seguito di questa decisione l’ospedale di Mazara del vallo che si avviava a diventare un punto di riferimento per la sanità provinciale. Chissà forse l’Ospedale mazarese non è ben visto da Trapani (vedi la radioterapia prevista in primis per l’Ospedale Ajello e non per il Dea di II livello del Sant’Antonio Abate), Marsala (anche qui un ospedale Dea di I livello come quello mazarese) e da Castelvetrano che teme di diventare un ospedale succursale di quello mazarese.

Chi  assicura che con il covid-hospital alcuni primari o specialisti al momento operanti presso l’ospedale “Ajello” possano andare via andando a potenziare altri ospedali della provincia, incluso anche quelli di Alcamo e Salemi; non è nemmeno da escludere che con il covid-hospital diverse cittadine mazaresi partorenti possano optare per un altro ospedale della provincia. Sulla vicenda, che abbiamo denominato “covid-hospital Ajello”, dal Consiglio comunale di Mazara non si è registrata ancora nessuna presa di posizione, solo silenzio.

Sappiamo che era stata programmata per ieri mattina una conferenza dei capi gruppo per decidere l’eventuale convocazione di una seduta consiliare urgente e straordinaria sul tema. Crediamo che a volerla siano stati soltanto pochi consiglieri comunali (M5S e alcuni esponenti della maggioranza aderenti al centro sinistra) considerato che gran parte dei consiglieri comunali (compresa la Lega che e all’opposizione), sono legati, mani e piedi, al Governo regionale i cui maggiori esponenti provinciali di spicco sono cittadini di altre città.

Di questo atteggiamento remissivo (anche da parte di amministratori e deputati del territorio) se ne ricorderanno i cittadini mazaresi alle prossime elezioni comunali? Concludiamo sempre alla stessa maniera, cioè con l’impressione (sempre più supportata dai fatti) che Mazara del Vallo paghi, come già avvenuto con l’annosa questione dragaggio ma anche su altre tematiche relative allo sviluppo strategico della Città, la mancanza (al contrario di realtà viciniore, più grandi e più piccole) di veri “padrini politici” che possano alzare la voce o quantomeno interloquire, seriamente, con le istituzioni regionali e nazionali per difendere gli interessi dei cittadini mazaresi.

Francesco Mezzapelle

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