Cos’è il progetto “Best- Le Miniere Artificiali” appoggiato dal Comune ma ostacolato dalla Regione?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
19 Luglio 2016 12:48
Cos’è il progetto “Best- Le Miniere Artificiali” appoggiato dal Comune ma ostacolato dalla Regione?

Un investimento fino a 40 milioni di euro per un mega impianto polifunzionale per il trattamento dei rifiuti solidi urbani nella quantità complessiva di 70.000 tonnellate, questo è quanto dovrebbe sorgere in un ex cava di contrada San Nicola, in un'area di circa 43 ettari ubicata circa 8,7 km dal centro abitato di Mazara, 5,6 km da quello di Campobello e circa 2,3 km dall'A29.

Si tratterebbe del primo impianto in Sicilia, che si avvarrà di bioreattori nel trattamento dei rifiuti solidi urbani permettendo di ottenere energia e materia riciclata che verrà nuovamente impiegata nei processi produttivi. Si chiama progetto "Best- Le Miniere Artificiali" redatto dalla società milanese Unità di Misura S.r.l. che, con la supervisione tecnica di Montana S.p.A, anch'essa di Milano.

Il progetto della Ditta milanese si baserebbe sulla capacità di accelerare i processi naturali di bioreazione senza generare criticità ambientali azzerando gli impatti che sono classici di un impianto di discarica tradizionale. Ogni costruzione del genere ha le sue promesse, quelle di sempre: azzerare l’impatto ambientale delle consuete discariche, risparmio sulle tariffe, posti di lavoro, migliore gestione del sistema della raccolta rifiuti.

Nel novembre 2012 l’Azienda stipulò con il Comune di Mazara un protocollo d’intesa, della durata di otto anni. Il protocollo è sottoscritto appunto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicola Cristaldi, sentiti gli esperti del Sindaco (l’ing. Nicolò Sardo e l'avv. Francesco Muscolino) e costituì soltanto un atto propedeutico alla stipula della convenzione tra il Comune di Mazara del Vallo e la Società Unità di Misura s.r.l.

(UDM). Nel protocollo, oltre alle caratteristiche dell’impianto viene anche specificato che la società proporrà un contributo, “quale misura compensativa dell’impatto ambientale e territoriale commisurato alla quantità di rifiuti effettivamente gestiti dall’impianto”. Contributo che sarà di 0,75 centesimi a tonnellata di rifiuto inerte depositato, e 6 euro a tonnellata di rifiuti speciali e urbani. La quantità massima di rifiuti che, secondo il protocollo, potrà essere smaltita nell’impianto è di 20 tonnellate l’anno.

Sul sito della Montana Spa viene descritto il progetto del bioreattore.

Il progetto fu poi presentato (vedi foto n.1 slide relativa ad impianto) presso l’aula consiliare di Mazara del vallo il 18 luglio 2013 dai rappresentanti delle due ditte e dall'Amministrazione comunale; secondo il protocollo di intesa il Comune guadagnerebbe annualmente circa 1.500.000 di royalty. Il sindaco Nicola Cristaldi intervenendo parlò della possibilità di potere risparmiare quasi altrettanto rispetto al conferimento in discarica tradizionale, al tempo stesso l'impianto (vedi foto del progetto) dopo aver trattato l'indifferenziata, con il suo mantenimento in umido ed in tenuta stagna, produrrà (con il processo di biodegradazione accelerata dei rifiuti indifferenziati) grazie ai bioreattori in loco energia sotto forma di biogas.

Minori saranno i tempi di gestione del processo che si realizzerà in meno di 10 anni; è stato assicurato l'impiego nella fase iniziale di almeno 20 lavoratori mazaresi e la creazione di un indotto, e minori costi per la collettività.

Dalla presentazione si evidenziarono le fasi principali del sistema di trattamento BEST®:- Pretrattamento dei rifiuti in ingresso tramite triturazione grossolana, finalizzato all'omogeneizzazione degli stessi.- Abbancamento dei rifiuti e realizzazione dei sistemi di ricircolo del percolato e di recupero del biogas; ciascuna cella sarà sigillata con una copertura provvisoria di isolamento con l’atmosfera al fine di permettere l’istaurarsi delle condizioni anaerobiche necessarie per la biodegradazione e per la produzione di biogas inviato ad un impianto di valorizzazione energetica.- Coltivazione sequenziale di tutte le celle per le quali saranno ripetute tutte le operazioni descritte in precedenza.- Stabilizzazione definitiva dei rifiuti di ciascuna cella con insufflazione di aria calda; rimozione della copertura provvisoria, al fine di permettere le operazioni di landfill mining, ovvero l’escavazione della materia residuale e la successiva separazione delle varie frazioni riciclabili che saranno re-immesse nei processi produttivi.

In tale fase, le celle del bioreattore si comporteranno come vere e proprie “miniere artificiali”.- Riutilizzo delle celle a seguito del completo svuotamento fino all’instaurazione di un processo ciclico di interramento, svuotamento e trattamento/recupero.

Si evidenziarono i principali vantaggi del sistema:- tempi molto ridotti di degradazione e di completa stabilizzazione del rifiuti (pochi anni),- riduzione della pericolosità residuale dei rifiuti,- riduzione dell’impatto ambientale complessivo ed in particolare degli impatti sull’atmosfera e sulla fauna aviaria tipica delle discariche per urbani,- aumento del potenziale di conversione dei rifiuti ad energia,- recupero di volumetria utile per nuovi rifiuti,- recupero dei materiali riciclabili e ciclicità del processo.

Il primo cittadino in quella occasione parlò della necessità di trovare forme alternative per lo smaltimento dei rifiuti a seguito del prossimo esaurimento della vicina discarica di Campana-Misiddi. "il conferimento nell'impianto comporterà un abbattimento del 40% della tariffa rifiuti; senza contare che la ditta ha assicurato un impegno in alcuni progetti di riqualificazione ambientale e chiederemo –aggiunse- la possibilità di trattare a parte anche i rifiuti speciali quali amianto e l'alga "posidonia" secca sui nostri litorali. Ad ogni modo seguiremo e controlleremo che tutto avvenga secondo i crismi delle leggi".

Il progetto "Best" fu depositato alla Regione dalla quale adesso, attraverso l'Assessorato Territorio ed Ambiente, si attende l'approvazione. Il progetto è sostenuto dal Comune di Mazara del Vallo ma trova ostacoli a livello regionale. Così vi sono state due conferenze di servizio alla Regione che però hanno portato a nulla di fatto. La seconda si è svolta ieri a Palermo (vedi foto n.2) presso il Dipartimento regionale dell’Acqua e Rifiuti per l’autorizzazione integrata ambientale richiesta dalla società Best Mazara.

Ecco di seguito l’amaro commento del sindaco Nicola Cristaldi al termine della riunione ed in considerazione della grave emergenza rifiuti che in questi giorni attanaglia il territorio mazarese, come del resto altre Città, a seguito della limitazione di conferimento nelle discariche autorizzate dal Governo regionale.“Una Sicilia che sta affogando tra i rifiuti –ha dichiarato Cristaldi- non può consentirsi di non autorizzare un impianto qual è quello proposto nel territorio di Mazara del Vallo: un impianto moderno, capace di trasformare il rifiuto in materia prima e quindi la possibilità di produrre del metano.

Oltretutto questo porterebbe un vantaggio economico alla nostra collettività, sia per la royalty che avremmo dalla ditta che gestisce l’impianto, sia perché i costi di conferimento e smaltimento dei rifiuti si abbatterebbero di almeno il trenta per cento. Da oltre tre anni andiamo dietro ad un’autorizzazione della Regione per realizzare questo impianto, però non facciamo altro che entrare ed uscire dagli uffici in attesa che la Regione si decida a darci un parere che, stando così le cose, non credo arriverà presto”.

“In Sicilia – osserva Cristaldi - diventa sempre più difficile aspettare il futuro. Diventa sempre più difficile augurarsi che la classe dirigente comprenda la necessità di affidarsi all’innovazione tecnologica in una materia così importante qual è quella dello smaltimento dei rifiuti. Sono sconfortato da questa Regione, dal comportamento dell’apparato burocratico che appare timoroso, che non ama il futuro, che non ha le conoscenze tecniche per dire di no a progetti di questa natura e si trincera dietro opinioni o considerazioni personalizzate ma senza precisi rigori scientifici”.

“Tante cose – osserva il Sindaco Cristaldi – sono lo specchio di questa stessa situazione. Si pensi che il nostro Comune da sei anni e quattro mesi aspetta tra le tante cose che si proceda all’escavazione del fiume Mazaro. Siamo in perfetta linea – conclude ironico Cristaldi -. Grande presidente Crocetta, il rivoluzionario!”.

Alcuni ambientalisti sollevano dei dubbi circa la gestione dei residui di percolato e sul fatto che il processo dall’impianto della Best prevede una differenziata soltanto a valle. I tecnici della Società hanno però avvertito, anche in occasione della suddetta conferenza stampa del luglio 2013, dei costi di una differenziata gestita a monte ed hanno assicurato un basso impatto ambientale dell'impianto progettato.

Ma sono in molti che vogliono vederci chiaro. Sia Legambiente che Rifiuti Zero stanno tenendo sotto esame quello che succede e lo studio di fattibilità dell’opera. Un alone di mistero avvolge questa vicenda. Intanto altri Bioreattori sono stati costruiti per l’Italia e uno ha riscosso molte polemiche e mobilitazioni per l’impatto ambientale che poteva arrecare. 

Francesco Mezzapelle

19-07-2016 14,30

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