“Coppole Beat”, Il sogno “Beatles” made in Sicily. Stasera esordio al Teatro Rivoli. Intervista al fondatore Cesare Rustico.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
07 Maggio 2017 11:02
“Coppole Beat”, Il sogno “Beatles” made in Sicily. Stasera esordio al Teatro Rivoli. Intervista al fondatore Cesare Rustico.

Stasera con due spettacoli, uno alle ore 18.30 e l’altro alle ore 21.30, presso il Cine Teatro Rivoli di Mazara del Vallo, si terrà l’esordio ufficiale della band denominata “Coppole Beat”. Il richiamo alla musica dei “fabfour" di Liverpool e alle atmosfere della British Beat degli anni ’60 è naturale, ma il legame indissolubile con la propria terra di origine e dove si risiede è altrettanto chiaro.

Il chitarrista e vocalist Cesare Rustico spiega come è nata l’idea di “Coppole Beat”.

“L’idea nasce il 12 luglio 2016 presso il teatro antico di Segesta, in quel pomeriggio proprio “in sul calar del sole” quelle antiche pietre intrise di storia di arte e di nobile sicilianità ebbero a manifestarsi in forma di pensiero creativo, sembrava quasi che volessero parlarmi, sussurrarmi che dovevo fare qualcosa, che loro attraverso tale ispirazione avrebbero voluto ritornare ad essere protagoniste in compagnia di più gente possibile per rivivere quella suprema magia che solo lo spettacolo e la musica riescono a creare. Una specie di sindrome di Stendhal all’aria aperta, pensai all’inizio, ma poi riportai questo mio lucido delirio sulla mia barchetta, lei mi aiutò a completare l’ispirazione, fu li che riscrissi i testi del primo album dei Beatles “Please Please Me” in Siciliano”.

Quali temi e canzoni avete pensato di traslare dal glorioso repertorio dei Beatles per la loro rilettura nella cultura siciliana?

“Quasi tutte le canzoni parlano d’amore e vengono ripensate e riadattate al nostro contesto siciliano degli anni 60, Le ragazze come “Mariaspina”, “Marilù,” “Rosa” Cetti,” “Anna”, Vitù”, Mariù,” si contrappongono a “Iddru”, “Pitrù”, “Masculu pi tia”. Le catene di Chains si trasformano in “Cevusi” frutti dell’amore, “There is a place where I can go”, diviene “Diciassette su l’anni to”, “A taste of honey”, si trasforma in una storia di “Cesti di pani” che profumano di amore irraggiungibile, e “Twist and shout” in “Cetti balla bene come sua madre e come sua sorella e non potrai piu scordarla”.

Un lavoro non semplice ma anche ambizioso…

“Non è stato semplice per me riscrivere brani, con cui sono nato e per i quali ho sempre avuto una sorta di venerazione, ma non so come, mi sono ritrovato a farlo, un pò per ispirazione, un pò per utilizzare le straordinarie composizioni di quei tempi, per dare forza ad un pensiero d’amore, per la nostra terra che spesso si ritrova rinchiusa da strutture che le impediscono di liberare le sue infinite bellezze che sono nelle cose e negli uomini.Il sentiero di questo particolare quanto bizzarro adattamento musicale sul quale mi sono impegnato avendo cura (sperando di esserci riuscito) di non farlo scadere nel kitch, dopo una serie di analogie pone l’interrogativo malizioso e stuzzicante: e se i Beatles fossero nati a Mazara del Vallo? Al pubblico le considerazioni!”.

Qual'è il vostro "sogno nel cassetto"?

“Il nostro sogno: portare Coppole Beat in America!!!”

In merito ai due spettacoli di stasera (5,00 euro l’ingresso) intitolato "Coppole Beat, niente sarà come prima", saranno 16 i brani proposti (14 dell’album e 2 “Devil in her Hearth “ e “This Boy” che aprono il concerto rappresentando “la fimmina” e “lu masculu”) per un’ora di spettacolo che comprende una pantomima a cura di Valter Sarzi Sartori e la proiezione di foto scattate da Luigi Spagnolo e Salvatore Sinatra per raccontare le storie narrate nelle canzoni.

Infine ricordiamo che la band “Coppole Beat” è composta da: Cesare Rustico “Gionni” (chitarra e voce), Salvo Novena “Giorgi”, Baldo Ballatore “Bauld” (basso e voce), Francesco Ferro “Best” (batteria e voce in “Boys”), Franco Giacalone “Il Preston” (tastiere e voce).

Francesco Mezzapelle

07-05-2017 12,30

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