Consiglio comunale: seduta urgente per salvare il Comune dal “default”. Richiesto un prestito per 11 milioni di euro

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
06 Febbraio 2019 12:55
Consiglio comunale: seduta urgente per salvare il Comune dal “default”. Richiesto un prestito per 11 milioni di euro

Potrebbe essere l’ultima sessione importante del Consiglio comunale 2014-2019 quella che ha convocato il presidente Vito Gancitano. Si tratta di una seduta urgente fissata per le ore 16 del 7 febbraio. All’ordine del giorno vi sono 5 punti fra i quali la surroga del dimissionario consigliere Emanuela Alagna, il giuramento della subentrante Concetta Caronia (che andrà a rimpolpare il gruppo dei “Futuristi” voluto dal sindaco Nicola Cristaldi), la convalida e la sua entrata nelle due commissioni (la prima e quella della Garanzia Statutarie) al posto della stessa Alagna.

Ma il carattere urgente della seduta è motivato con la necessità di approvare l’ultimo punto all’ordine del giorno, il quinto: “Ricorso alla Cassa Depositi e Prestiti per la contrazione di un'anticipazione di liquidità per il pagamento dei debiti di cui all’art. 1, commi da 849 a 857 legge 30 dicembre 2018, n. 145 (Legge di Bilancio 2019)”. Si tratta di un punto che farà certamente discutere i consiglieri di maggioranza ed opposizione  e ciò soprattutto in vista delle prossime Amministrative che il Governo regionale ha voluto fissare per ovvii motivi politici (il mancato accorpamento con le Europee del 26 maggio avrebbe comportato un bel risparmio per le casse regionali di circa un milione di euro).

Cosa riguarda, in sintesi, questo 5° punto all’ordine del giorno? In pratica sarebbe stata confermata la situazione debitoria del Comune di Mazara del Vallo di oltre 13 milioni di euro. Così l’Amministrazione Cristaldi, al fine di scongiurare il “default”, è dovuta ricorrere (utilizzando una norma varata dall’attuale Governo nazionale) ad un prestito presso Cassa Depositi e Prestiti di ben 11 milioni di euro. La notizia di questo debito di 13 milioni di euro del Comune è trapelata nei giorni scorsi con una nota del locale Meetup del M5S che ha evidenziato la richiesta del 7 dicembre scorso da parte del sindaco Nicola Cristaldi di un anticipo, a mandato ancora in corso, della liquidazione della sua indennità di fine mandato (circa 14.000 euro).

Il Meetup ha stigmatizzato la richiesta avanzata dal primo cittadino mazarese (il quale nei giorni scorsi aveva parlato di “conti in ordine da 9 anni”) proprio in questa situazione di difficoltà economica finanziaria (mancanza di liquidità) del Comune che non permetterebbe da mesi il pagamento di servizi espletati (vedi anche quello della raccolta rifiuti) a fornitori e ditte  e di conseguenza degli stipendi dei loro lavoratori. Il giorno successivo alla nota del M5S mazarese è stata diramata dal Comune di Mazara una nota con le dichiarazioni in merito da parte del nuovo assessore al Bilancio, Luca Bono (esordirà in Consiglio comunale con una bella patata bollente… E forse non sarà l’ultima) il quale ha definito il ricorso alla Cassa Depositi e Prestiti per ripianare la situazione: “una scelta oculata e attenta a tutela dell’Ente e dei fornitori”.

Lo stesso assessore Bono ha poi motivato, crediamo che riporterà le stesse parole domani in Consiglio comunale presentando  il punto (per il quale avverrà probabilmente una richiesta di prelievo per al sua trattazione da parte di un con consigliere della maggioranza) il ricorso al prestito di 11 milioni (ovviamente più interessi); lo farà probabilmente insieme al dirigente del II Settore, la dott.ssa Stella Marino, strenua difensore di tutti gli atti, anche quelli più discutibili, portati in Consiglio dall’Amministrazione.

Ecco cosa ha dichiarato Bono colpevolizzando in premessa l’attuale Governo nazionale (la responsabilità dei debiti dell’Ente sarebbe adesso colpa dello Stato e non di chi gestisce la macchina amministrativa da anni?): “A seguito di una scelta del Governo nazionale, la possibilità di chiedere anticipazioni di cassa alla propria tesoreria comunale, è stata ridotta  a 4/dodicesimi dell’importo riferito ai primi tre titoli dell’entrata del penultimo rendiconto approvato, nonostante un’esplicita richiesta da parte dell’ANCI di estendere tale anticipazioni a 7/dodicesimi, consapevole delle criticità che attualmente gli Enti locali vivono.

Successivamente, Il Governo nazionale,  comprendendo  le difficoltà a cui sono andati incontro i comuni ha aumentato tale limite attraverso un’anticipazione di liquidità ‘una tantum’ pari ad ulteriori 3/dodicesimi mediante ricorso a istituti bancari tra i quali la Cassa Depositi e Prestiti, i cui tassi di interesse ovviamente sono di gran lunga inferiore rispetto a quelli degli istituti bancari privati. Il nostro Ente pertanto, al fine di poter procedere ai pagamenti dell’anno 2018, ha deciso di ricorrere a tale possibilità fornita dal Governo centrale, al fine di adeguare l’anticipazione di liquidità così come autorizzata già nell’anno 2018". Insomma vi sono tutte le premesse per una seduta consiliare molto accesa ove  –ripetiamo- per motivi elettorali non mancheranno attacchi e dure dichiarazioni.

Insomma ultimo spettacolo (crediamo che anche questo, come del resto per tutti questi  5 anni, non godrà della presenza dei cittadini nelle comode poltroncine rosse dell’aula consiliare “31 marzo 1946”) prima che cali il sipario su questa triste pagina della storia della Città. Francesco Mezzapelle

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