Caso Denise, Da quel tragico 1 settembre 2004 Mazara del Vallo non è stata più la stessa… Riflessioni a 14 anni esatti dal sequestro senza giustizia

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
31 Agosto 2018 12:55
Caso Denise, Da quel tragico 1 settembre 2004 Mazara del Vallo non è stata più la stessa… Riflessioni a 14 anni esatti dal sequestro senza giustizia

Domani 1 settembre ricorre il 14esimo anniversario del rapimento della piccola Denise Pipitone, strappata all’affetto dei suoi cari il primo settembre 2004. Lo scorso 26 ottobre Denise avrebbe compiuto 17 anni. Sarà ancora una ricorrenza tristissima per la madre Piera Maggio e per Piero Pulizzi (vedi entrambi in foto n.2), padre naturale di Denise, che in questi anni, assistiti dal loro legale Giacomo Frazzitta, non hanno perso la speranza sia di ritrovare la loro piccola, sicuramente rapita davanti quasi la porta di casa, in via Domenico La Bruna, che di avere un po’ di giustizia.

Tutto è iniziato quella mattina di 14 anni fa, a ora di pranzo, quando la piccola stava giocando in strada con i cugini e la nonna era intenta a preparare il pranzo, mentre la mamma si trovava a un corso di formazione. Nel giro di pochi minuti nessuno ha avuto più notizie su Denise Pipitone. Nel giro di qualche ora la Città fu invasa da mezzi delle forze dell’ordine con un elicottero che ha iniziato a sorvolarla per alcuni giorni al fine di individuare qualche movimento che potesse portare al ritrovamento della piccola che all’epoca aveva ancora tre anni.

A distanza di anni sono ancora ignoti i suoi sequestratori, perché è chiaro che la bimba fu sequestrata e certamente per qualche motivo per il quale la stessa era ovviamente innocente. Jessica Pulizzi, sorellastra all’epoca dei fatti diciassettenne, finì sotto accusa per il rapimento della bimba. Ma la giovane, oggi 30enne, è stata prosciolta dall’accusa nei diversi gradi della giustizia civile per “l’assenza di indizi e prove certe”. Secondo la Cassazione, recente sentenza, non c’erano infatti elementi per dimostrare “che nei 15 minuti indicati come orario del possibile rapimento Jessica lo abbia compiuto”.

Sono in molti, e non solo i più stretti familiari di Denise Pipitone, a pensare che in quelle prime ore dalla scomparsa della piccola non si siano fatti passi nella giusta direzione per il ritrovamento della piccola. Le prime ore della scomparsa sarebbero state cruciali per l’esito delle ricerche e per le indagini; ci sarebbero dei vuoti nell’indagine che avrebbero compromesso la possibilità di risalire ai colpevoli di questa complessa vicenda. Lo scorso ottobre si era aperto improvvisamente un nuovo canale di indagini grazie ad una fonte anonima che ha consentito agli inquirenti di trovare frammenti di impronta.

I nuovi accertamenti, chiesti dall’avvocato Giacomo Frazzitta e da Piera Maggio, madre di Denise, sono scattati infatti dalla segnalazione legata alle impronte, fatta dall’inviata di Mattino Cinque Agnese Virgillitto. Tali impronte, rilevate dagli investigatori in vari luoghi e su diverse auto, saranno sottoposte a un esame per la ricerca del Dna. Ma perché soltanto a distanza di 13 anni? A quanto pare anche questa pista non avrebbe portato a scoprire qualcosa di importante. Stando a quello che sono i fatti reali aldilà dei processi ecc..

chi ha rapito Denise, non viene da lontano. Difficilmente un estraneo qualunque rapisce una bambina sconosciuta, in una periferia qualsiasi di Mazara del Vallo. Coloro che hanno rapito Denise Pipitone, sapevano benissimo chi era e cosa facevano. L’omertà regna inesorabile su tutta questa triste storia. In questi anni la mamma della piccola Denise non si è fermata mai e ha sempre cercato di tenere viva l’attenzione sulle ricerche della piccola. Ha anche creato un sito – www.cerchiamodenise.it – in cui ci sono canzoncine cantante dalla bambina, messaggi per la figlia e recapiti per fornire informazioni.

(in copertina una foto scattata oggi davanti la casa di Denise Pipitone). Ritornando alla ricorrenza, tristissima, di domani auspichiamo che le Istituzioni facciano sentire, anche concretamente, la vicinanza a Piera Maggio e Piero Pulizzi che con mille sacrifici, soprattutto economici, tentano di mantenere viva la speranza di ritrovare la propria piccola e di avere giustizia. Nel frattempo questa mattina è arrivata una breve nota dal Comune di Mazara attraverso al quale si legge:  “Il Sindaco di Mazara del Vallo, on.

Nicola Cristaldi, la Giunta e l’intero Consiglio Comunale, esprimono ai familiari ed in particolare ai genitori di Denise, Piera Maggio e Piero Pulizzi , i sentimenti di vicinanza e solidarietà nell’ennesimo anniversario della scomparsa, il quattordicesimo. Nonostante siano trascorsi tanti anni senza alcuna notizia della piccola, la speranza di Piera Maggio che un giorno possa riabbracciare Denise è la speranza della comunità mazarese”. Chi ha seguito, come me, fin dall’inizio la storia, tragica, della scomparsa (per rapimento) della piccola Denise, non ha certamente perso la speranza che un giorno, la giovane Denise possa ritornare a casa e riabbracciare i genitori.

Una cosa è certa, la storia della Città di Mazara del vallo dal 1 settembre 2004 è certamente cambiata; per anni nell’opinione pubblica nazionale ed internazionale la parola Mazara del Vallo, prima associata alla più grande comunità marinara mediterranea, ha evocato quella pagina nera relativa al sequestro della bimba. Nell’immaginario collettivo quella vicenda ha cambiato, negativamente, la percezione del senso di sicurezza ed ha innescato nuove paure, mai prima provate, all’interno delle famiglie; dopo il "Caso-Denise" Mazara del Vallo non è stata più la stessa città.

Francesco Mezzapelle

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