Caso Denise, 15 anni dal sequestro senza giustizia. Dal 1 settembre 2004 Mazara del Vallo non è stata più la stessa…

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
01 Settembre 2019 18:08
Caso Denise, 15 anni dal sequestro senza giustizia. Dal 1 settembre 2004 Mazara del Vallo non è stata più la stessa…

Oggi  1 settembre ricorre il 15esimo anniversario del rapimento della piccola Denise Pipitone, strappata all’affetto dei suoi cari il primo settembre 2004. Lo scorso 26 ottobre Denise avrebbe compiuto 18 anni. E' ancora una ricorrenza tristissima per la madre Piera Maggio e per Piero Pulizzi, padre naturale di Denise, che in questi anni, assistiti dal loro legale Giacomo Frazzitta, non hanno perso la speranza sia di ritrovare la loro piccola, sicuramente rapita davanti quasi la porta di casa, in via Domenico La Bruna, che di avere un po’ di giustizia.

Tutto è iniziato quella mattina di 15 anni fa, a ora di pranzo, quando la piccola stava giocando in strada con i cugini e la nonna era intenta a preparare il pranzo, mentre la mamma si trovava a un corso di formazione. Nel giro di pochi minuti nessuno ha avuto più notizie su Denise Pipitone. Nel giro di qualche ora la Città fu invasa da mezzi delle forze dell’ordine con un elicottero che ha iniziato a sorvolarla per alcuni giorni al fine di individuare qualche movimento che potesse portare al ritrovamento della piccola che all’epoca aveva ancora tre anni.

A distanza di anni sono ancora ignoti i suoi sequestratori, perché è chiaro che la bimba fu sequestrata e certamente per qualche motivo per il quale la stessa era ovviamente innocente. Jessica Pulizzi, sorellastra all’epoca dei fatti diciassettenne, finì sotto accusa per il rapimento della bimba. Ma la giovane, oggi 30enne, è stata prosciolta dall’accusa nei diversi gradi della giustizia civile per “l’assenza di indizi e prove certe”. Secondo la Cassazione, recente sentenza, non c’erano infatti elementi per dimostrare “che nei 15 minuti indicati come orario del possibile rapimento Jessica lo abbia compiuto”.

Sono in molti, e non solo i più stretti familiari di Denise Pipitone, a pensare che in quelle prime ore dalla scomparsa della piccola non si siano fatti passi nella giusta direzione per il ritrovamento della piccola. Le prime ore della scomparsa sarebbero state cruciali per l’esito delle ricerche e per le indagini; ci sarebbero dei vuoti nell’indagine che avrebbero compromesso la possibilità di risalire ai colpevoli di questa complessa vicenda. Nell’ottobre del 2017 si era aperto improvvisamente un nuovo canale di indagini grazie ad una fonte anonima che ha consentito agli inquirenti di trovare frammenti di impronta.

I nuovi accertamenti, chiesti dall’avvocato Giacomo Frazzitta e da Piera Maggio, madre di Denise, sono scattati infatti dalla segnalazione legata alle impronte, fatta dall’inviata di Mattino Cinque Agnese Virgillitto. Tali impronte, rilevate dagli investigatori in vari luoghi e su diverse auto, saranno sottoposte a un esame per la ricerca del Dna. Ma perché soltanto a distanza di 13 anni? Anche questa pista non ha portato a scoprire qualcosa di importante. Stando a quello che sono i fatti reali aldilà dei processi ecc..

chi ha rapito Denise, non viene da lontano. Difficilmente un estraneo qualunque rapisce una bambina sconosciuta, in una periferia qualsiasi di Mazara del Vallo. Coloro che hanno rapito Denise Pipitone, sapevano benissimo chi era e cosa facevano. L’omertà regna inesorabile su tutta questa triste storia. In questi anni la mamma della piccola Denise non si è fermata mai e ha sempre cercato di tenere viva l’attenzione sulle ricerche della piccola. Ha anche creato un sito – www.cerchiamodenise.it – in cui ci sono canzoncine cantante dalla bambina, messaggi per la figlia e recapiti per fornire informazioni.

Ritornando alla odierna ricorrenza, tristissima, auspichiamo che le Istituzioni siano concretamente vicine, e non solo nei giorni della ricorrenza della sua scomparsa o del compleanno di Denise, a Piera Maggio e Piero Pulizzi che con mille sacrifici, soprattutto economici, tentano di mantenere viva la speranza di ritrovare la propria piccola e di avere giustizia. Questo il messaggio scritto da Piera Maggio e Piero Pulizzi oggi sulla pagina facebook cerchiamodenise.onlus: “Coloro che hanno sequestrato Denise, coloro che sanno e non parlano, coloro che potevano e non hanno fatto, sono dei vigliacchi.

Tutti – concludono Piero Pulizzi e Piera Maggio – hanno una coscienza, ma alcuni, nel nostro caso, non l’hanno nemmeno usata. Vogliamo giustizia. Denise, un bacio ovunque tu sia. Non molleremo mai”. (in foto copertina, la foto dei genitori con Denise, il messaggio e le foto di Denise e nell'age progression degli investigatori). Chi ha seguito, come me, fin dall’inizio la storia, tragica, della scomparsa (per rapimento) della piccola Denise, non ha certamente perso la speranza che un giorno, la giovane Denise possa ritornare a casa e riabbracciare i genitori.

Una cosa è certa, la storia della Città di Mazara del vallo dal 1 settembre 2004 è certamente cambiata; per anni nell’opinione pubblica nazionale ed internazionale la parola Mazara del Vallo, prima associata alla più grande comunità marinara mediterranea, ha evocato quella pagina nera relativa al sequestro della bimba. Nell’immaginario collettivo quella vicenda ha cambiato, negativamente, la percezione del senso di sicurezza ed ha innescato nuove paure, mai prima provate, all’interno delle famiglie; dopo il “Caso-Denise” Mazara del Vallo non è stata più la stessa città.

Francesco Mezzapelle

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