Carlo Roccafiorita all’Oscar dell’architettura al World Architecture Festival di Singapore

Redazione Prima Pagina Mazara
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02 Ottobre 2013 07:24
Carlo Roccafiorita all’Oscar dell’architettura al World Architecture Festival di Singapore

Il World Architetture Festival (WAF) di Singapore è uno dei festival di Architettura più grandi al mondo. Dal 2 al 5 ottobre migliaia di architetti si riuniranno in un evento sempre più comunemente ribattezzato come 'gli oscar dell'architettura'. Tra dibattiti, workshop e

seminari si svolgerà anche la parte finale di una competizione mondiale tra gruppi di studenti. Tutto inizia a Maggio con una selezione preliminare dei progetti più validi; più di 300 gruppi hanno inviato i loro progetti da tutto il mondo abbracciando il tema della competizione di quest'anno: ''la società che invecchia''. Di questi ne sono stati selezionati 8, tra cui il gruppo del 24enne mazarese Carlo Roccafiorita (studente di Architettura all'Università di Ferrara), unico in Italia, e in Europa insieme alla Bulgaria; in questa parte finale i diversi gruppi dovranno inserire un nuovo elemento architettonico all'interno del loro progetto base, secondo le richieste della giuria, svelate 2 giorni prima della presentazione finale.

L'ultimo giorno ognuno degli 8 team selezionati (tra cui anche le università di Hong Kong e San Pietroburgo) presenterà quindi la propria proposta di fronte ad una giuria internazionale composta da professionisti di fama internazionale, tra cui Chris Bosse dello studio australiano LAVA e Mille Sylvest dello studio Danese GXN. Il team vincitore si coronerà del titolo di ''best student team of the year''.

D: Carlo, dopo il festival "Periferica", adesso invece a Singapore per questa bella kermesse. Come e quando hai scelto di partecipare?

R: Ho saputo di questo progetto grazie ad un mio collega, Daniele Pronestì, che l'anno scorso vinse il titolo in gruppo con Daniele Petralia e Stefano Nastasi, due studenti siciliani che come me hanno iniziato gli studi in Sicilia per poi trasferirsi a Ferrara. Su incoraggiamento di Daniele ho deciso di mobilitarmi per partecipare al Waf, mettendo insieme un gruppo potente, coinvolgendo anche un collega di Ferrara, Marco D'Ambrogio. Il progetto di partenza, elaborato precedentemente con Ayu Pepin ed Estelle Oberling, studentesse temporaneamente in Erasmus a Ferrara dall'Università francese ETSAM di Bordeaux, è stato ulteriormente perfezionato con Marco e Daniele per adeguarlo ai livelli del festival.

Conosco ognuno dei ragazzi grazie a delle collaborazioni accademiche che ci hanno visti reciprocamente coinvolti; ho voluto scommettere sulla eterogeneità e sulla potenzialità di un gruppo, ne è uscita fuori una selezione ad uno dei festival di Architettura più grandi del mondo. Ho scelto di partecipare perché vedo in questa esperienza la possibilità di entrare in contatto con personalità di spicco nell'ambito architettonico; al giorno d'oggi le prospettive lavorative di un architetto neo laureato in Italia si riducono al minimo per una contingenza di istanze negative, l'emigrazione nel mio futuro settore professionale è una realtà ormai non più ignorabile, ed è anche con uno sguardo al futuro che parteciperò alla competizione.

A prescindere dall'esito, aver superato le selezioni è già una vittoria.

D: Qual è il vostro obiettivo?

R: Punteremo a vincere il titolo forti dell'esperienza di chi questo titolo l'ha già vinto e chi, come me, punta con determinazione alla vittoria. Adesso cercheremo di coronare lo sforzo di tutti, orgogliosi di rappresentare l'Università di Ferrara che anche in questa occasione ha dimostrato lungimiranza ed impegno nel valorizzare gli studenti più meritevoli.

D: Cosa porti qui della bella esperienza di Periferica

R: Si, coglierò l'occasione per parlare del mio ultimo progetto, ovvero Periferica, il festival di rigenerazione urbana per la riqualificazione programmata dei quartieri periferici di Mazara, di cui si è svolta la prima edizione dal 2 all'8 settembre. Tessere rapporti internazionali è una scelta strategica quasi obbligata per un festival neonato ma dall'alto potenziale di sviluppo come Periferica. Il successo della prima edizione dimostra che il panorama internazionale guarda bene ad iniziative che mettono insieme l'impegno accademico e sociale. E non mi stupirei se l'anno prossimo avessimo tra noi degli studenti orientali d'architettura pronti ad intervenire per migliorare lo stato delle periferie mazaresi, partecipando a laboratori di progettazione o costruzione come quelli che il Festival organizza.

D: Qual'è il tema della competizione? Quali le scelte progettuali?

R: "Il catalizzatore d'età". E' un progetto mira a comprende come le funzioni degli edifici possano sopravvivere ai cambi generazionali e consentire allo stesso tempo di essere al passo con l'innovazione; uno dei gruppi più emarginati della società moderna è quello degli anziani, da futuri architetti abbiamo il dovere di progettare spazi adeguati a misura d'uomo a prescindere dalla sua età. Siamo quindi arrivati ad una soluzione abitativa fondata sulla sinergia di spazi multifunzionali che vanno dal coworking al vivere in condominio, credendo che il modo migliore per combattere l'emarginazione sia quello dell'aggregazione. Adesso vogliamo presentare la nostra idea a Singapore per dimostrare che la ghettizzazione oggi non è più una questione di pelle ma di età.Allora un grosso in bocca al lupo da parte della nostra redazione a Carlo Roccafiorita (nella foto il primo a destra) ed al suo team.

02-10-2013 9,20

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