Cani randagi fanno una strage di capretti in un ovile mazarese

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
08 Aprile 2014 09:47
Cani randagi fanno una strage di capretti in un ovile mazarese

15 capretti e 2 agnelli sono stati sgozzati da un branco di cani randagi. L'increscioso fatto è avvenuto, probabilmente questa mattina all'alba, presso un'azienda ovi-caprina di contrada Serroni, nelle vicinanze del "fungo dell'acqua" di contrada di via degli Archi.

 Uno spettacolo davvero raccapricciante quando siamo entrati all'interno dell'Azienda Asaro Pietro, accompagnati dall'amministratore Giuseppe Pizzo. Capretti sgozzati e sangue dappertutto (vedi foto 1). Ma non finisce qui, la famelica azione dei randagi ha portato la ferimento di una ventina di capretti, evidente il loro stato di sofferenza a seguito dei morsi ricevuti.

"Moriranno anche loro –ha avvertito Giuseppe Pizzo- in quanto l'infezione provocata non potrà essere arrestata con nessun farmaco; oltre al danno anche la beffa". Chiamati e prontamente intervenuti militari della locale Compagnia dei Carabinieri che hanno redatto un verbale di denuncia da parte degli allevatori al fine di avviare le indagini.

Fra le vittime del branco di randagi che ha assalto l'ovile anche un gatto (vedi foto 2). Come se non bastasse all'appello di Giuseppe Pizzo mancano altri 4 capretti, probabilmente sono stati divorati dagli stessi cani.

Questo il racconto dell'allevatore: "ieri sera siamo andati via intorno alle 20,30 e tutto era tranquillo. Purtroppo stamattina alle 7,50 non appena ho messo piede all'interno dell'ovile mi sono trovato di fronte ad una vera e propria strage. I cani –ha spiegato Pizzo- sarebbero entrati all'attacco intorno alle 6 del mattino, alle prime luci, è questa di solito la prassi. Questo è il secondo attacco che riceviamo in circa di 60 giorni, a gennaio abbiamo subito la perdita di ben 35 capi.

Nel giro di un anno è invece il terzo attacco; insomma abbiamo subito una perdita del valore di circa 40.000 euro, questa è solo la stima del valore dei capi uccisi dai cani, senza calcolare le spese per l'allevamento ed allattamento e senza calcolare i ricavi che potevamo avere. Insomma un vero disastro per la nostra azienda; non siamo assicurati. Però vorrei chiedere: chi dovrebbe tutelarci perché non lo fa? Mi riferisco ai politici, alla nostra amministrazione. Tutti questi cani randagi controllati e poi rimessi in giro sono un reale pericolo in quanto in un modo o nell'altro devono procurarsi il cibo.

E' normale che poi a pagarne le conseguenze siamo noi allevatori?".

Sul posto è intervenuto anche l'animalista Andrea De Simone (in foto 3 a sx insieme a Pizzo): "sono molto sensibile al fenomeno dei cani randagi e più volte l'ho sollevato nei confronti dell'Amministrazione. Servirebbe un monitoraggio della situazione, non basta un rifugio di appena 70 posti e la microchippatura dei cani. Questa non è la prima volta che vengo chiamato da allevatori che hanno subito tali ingenti perdite. L'Amministrazione comunale deve muoversi tempestivamente per ovviare al problema che sta diventando davvero insostenibile per l'intera comunità mazarese. Questi cani così affamati potrebbero anche azzannare un bambino".

Infine sul luogo della strage è intervenuto l'ispettore della Polizia Municipale, Filippo Passanante, referente dell'Amministrazione in merito al randagismo. L'ispettore Passanante ha preso atto di quanto avvenuto, speriamo che la sua relazione possa servire a mettere fine ad un problema ormai sociale con fori ricadute sull'economia della città.

08-04-2014 11,30

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