“Una punta di Sal”. Elezioni provinciali di II livello: tra attese, trasformismi e fughe in avanti

Redazione Prima Pagina Mazara

Le fughe in avanti in politica ci sono sempre state e sempre ci saranno, come il trasformismo. E' una pratica politica che indica storicamente il passaggio dai tradizionali schieramenti di partiti di Destra e di Sinistra, a nuove maggioranze miste. Il "creatore" del trasformismo fu Antonio Depretis, nove volte Presidente del Consiglio italiano tra il 1876 e il 1887. Leader della Sinistra Storica, salita al potere dopo 15 anni di Governo della Destra, Depretis seppe intercettare il disagio popolare, ma anche le esigenze dei ceti più produttivi del Paese.

E se il suo primo governo era formato solo da forze di sinistra, il premier non esitò ad accogliere gli esponenti più progressisti della Destra, dando vita a un nuovo schieramento centrista e moderato. Con Depretis cadevano le barriere tra destra e sinistra e si andava verso governi a partecipazione mista, con l'obiettivo di attuare programmi riformisti e spegnere le istanze più radicali. In senso più ampio per trasformismo si intende un comportamento privo di coerenza ideale e proiettato solo a perseguire immediati interessi particolari al punto da stringere alleanze con chiunque sia idoneo a consentire il conseguimento dell'obiettivo prefissato.

In sostanza: cambiare colore politico? Ormai è usuale.

Si avvicinano le elezioni, quelle provinciali di secondo livello, in cui possono votare soltanto i circa 380 consiglieri comunali e i 25 sindaci della provincia di Trapani. Come si presenteranno i partiti e anche le variegate le liste civiche all’appuntamento di domenica 27 aprile? Il centro destra, unito e compatto, con tanto di firma dei responsabili dei partiti, ha candidato a presidente della provincia il sindaco di Castelvetrano Giovanni Lentini. Bisogna però stare attenti perché a volte si registra un fenomeno per cui una forza politica o un singolo individuo cambiano idea e colore da un giorno all’altro, per convenienza, calcolo o illuminazione spirituale.

E si capovolgono le pseude-alleanze preparate. Succederà anche per le provinciali? Della sinistra o del centro sinistra non si hanno notizie, è probabile che alla fine convergerà sulle molteplici liste civiche che affollano le consiliature delle 24 città della provincia. A Mazara, per esempio, liste civiche ve ne sono parecchie. Quelle che hanno aiutato, per non dire di essere state decisive, per l’elezione a sindaco di Salvatore Quinci. In altre città della provincia, come Marsala, Trapani e Castelvetrano il civismo ha imperato nelle elezioni amministrative.

Complessivamente, in tutti i comuni della provincia i consiglieri civici superano forse le 200 unità. Una forza elettorale imponente se riescono però ad esprimere un presidente della provincia unitario, fare però coalizione non sarà facile. Forse si covano nuove strategie e, allo stato attuale, è meglio non svelare segreti e restare ad attendere qualche passo falso o chi farà la prima mossa di queste liste civiche o del centro sinistra se esiste ancora. Per il PD, a Trapani ci sarebbe il sindaco Tranchida che, a quanto pare non si vuole candidare perché avrebbe altre mire elettorali, però Tranchida potrebbe candidare qualche sindaco a lui vicino, sarebbe una opzione ma i consiglieri civici della provincia accetterebbero questa eventuale candidatura? C’è poi un altro scoglio politico da superare e cioè l’elezione dei 12 consiglieri provinciali, una poltrona alla quale ambiscono in molti e che potrebbe essere collegata all’elezione del presidente ma con tutti i consiglieri comunali aderenti alle liste civiche il risultato potrebbe essere sorprendente.

Ma vediamo cosa prescrive la legge elettorale di secondo livello. La Sicilia ha recepito la legge nazionale Delrio e ha nel 2015 emanato le linee guida per le elezioni. Sono organi eleggibili del Libero Consorzio: il presidente della provincia viene eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali. Sono eleggibili i sindaci della provincia il cui mandato scada non prima di 18 mesi dalla data delle elezioni, per questo motivo il sindaco di Marsala Massimo Grillo non potrà partecipare in quanto il prossimo anno sono in calendario le elezioni amministrative locali.

Il Consiglio provinciale è composto dal presidente della provincia e da un numero di consiglieri che varia in base alla popolazione residente: 16 consiglieri, se la popolazione è superiore a 700.000 abitanti; 12 consiglieri, se la popolazione è compresa tra 300.000 e 700.000 abitanti; 10 consiglieri, se la popolazione è inferiore a 300.000 abitanti. Non possono essere eletti e non possono partecipare alle operazioni di voto gli assessori, perché parte nominata e non eletta. Alla carica di Presidente del Libero Consorzio comunale viene eletto il candidato che abbia riportato il maggior numero di voti, calcolato con i criteri di ponderazione, a parità di voti è proclamato eletto il candidato più anziano di età.

Possono essere eletti a consiglieri del Libero Consorzio sia i sindaci che i consiglieri in carica dei Comuni che appartengono all’area dell’ente. La norma prevede il ricorso al voto ponderato, ciascun elettore, sindaco o consigliere comunale, esprimerà un voto che verrà calcolato sulla base del cosiddetto “indice di ponderazione”, che viene determinato in relazione alla popolazione complessiva del Comune. Adesso che c’è l’ufficialità della data i partiti dovranno trovare la quadra sui candidati alla presidenza, tranne delle città metropolitane dove in sella resterà il sindaco del luogo.

Anche la composizione delle liste dovrà trovare una sua linea politica, ma si può dire che i consiglieri comunali che sono fuori dai sistemi di partito non potranno trovare copertura e candidatura ma sono pure difficilmente controllabili. (in foto Palazzo Riccio di Morana sede del Libero Consorzio Comunale di Trapani)  

Salvatore Giacalone