Ultime della sera: "Social network e social media"

Redazione Prima Pagina Mazara

L'uso della rete ha indubbiamente cambiato la nostra vita; possiamo visitare una località prima di recarci materialmente sul posto, essere localizzati in caso di eventi disastrosi, avere un'idea di quello che non conosciamo con un semplice click, senza la necessità di consultare enciclopedie impolverate, quasi in un comportamento retrò.Grazie ai social network abbiamo potuto entrare in contatto con partner stranieri, collaborare a distanza, postare video, costruire contenuti a più mani, e confrontarci con persone che condividono le nostre passioni su blog dedicati.Molti di noi hanno continuato a nutrire tuttavia una certa diffidenza sull'uso di alcuni social media.

Forse perché Facebook "il più social” dei social ci chiede all'accesso "A cosa stai pensando?" La domanda, che i primi tempi sembra quanto meno impertinente, col tempo finisce di spazientirti e quasi non la prendi in considerazione fino al momento in cui "intenzionalmente" decidi di rendere pubblica una notizia. A questo punto, se hai curato scrupolosamente i tuoi contatti sei attento al feedback che il contenuto suscita tra i tuoi amici, soprattutto lontani. Fin qui, tutto bene. Bello ritrovare vecchi compagni di scuola, amici dispersi, conoscenze di gite domenicali, conoscere eventi e realtà commerciali.Il rischio? Sempre più persone trascorrono sui social media la loro esistenza e perennemente collegate, contemporaneamente guidano, sbirciano il cellulare mentre servono il cliente, mentre consumano una cena con fidanzata, moglie e amici, in una ossessione quasi compulsiva di leggere, vedere , conoscere cosa stanno facendo i propri contatti.A poco a poco la world wide Web ci sta inghiottendo, togliendoci la capacità di gustare completamente gli eventi reali, godere della compagnia di amici, costruire nuovi rapporti in una spasmodica ricerca di visibilità, divenuta il must di ogni attività.Sicuramente la scuola ha un ruolo importante da giocare.

In molti Stati Europei l'utilizzo del cellulare è consentito esclusivamente durante la lezione per usare delle learning apps. Durante le pause e la mensa è rigorosamente vietato l'uso dei dispositivi personali. La legislazione italiana non è molto chiara in merito. La tendenza dei genitori è piuttosto quella di equipaggiare di cellulare i figli e non a scopo didattico. Come sempre, un po’ di buon senso sarebbe auspicabile. Ritorniamo al dare la giusta attenzione alle cose. Un cellulare che permette di rintracciare il figlio, di renderlo autonomo, può paradossalmente essere responsabile di isolamento e seri problemi relazionali.

di Angela ASAROLa rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna. Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com