Ultime della sera: “Per amore solo per amore”
di Josepha BILLARDELLO Nel 1993 vidi un bellissimo film sulla vita di San Giuseppe, con Diego Abatantuono nel ruolo del protagonista, Giuseppe, e Penelope Cruz nei panni di Maria. Il film s’intitolava “Per amore solo per amore” e nasceva dall’omonimo romanzo di Pasquale Festa Campanile. Ne rimasi molto colpita, non solo per la bravura degli attori, ma anche per come veniva presentata nel film la figura di Giuseppe. Per la prima volta vidi la sua umanità fatta di dubbi, contraddizioni e fatiche, inevitabilmente legate alla missione che Dio gli aveva affidato.
Sia lo scrittore che il regista dipinsero soprattutto il ritratto dell’uomo Giuseppe, che si discosta un po’ dall’immagine tradizionale. Il Giuseppe del romanzo e del film è un donnaiolo, che vive brevi storie sentimentali e che dichiara di non avere nessuna intenzione di sposarsi. L’incontro con Maria però cambia tutto, in quanto, come a volte accade nella vita, lui s’innamora di lei, e da quel momento comincia a rivedere le sue abitudini. Decide di chiedere ufficialmente la mano di quella dolce ragazza e fiducioso aspetta pazientemente il suo ritorno da un viaggio che la tiene per tre mesi lontana da lui.
Quando Maria torna però, è inequivocabilmente incinta ed è difficile per lei spiegare l’accaduto. Immaginate come possa essersi sentito Giuseppe che aveva deciso di cambiare la sua vita per amore di Maria. Non riesce a crederci. Non può spiegare a se stesso un inganno simile. Cerca di trovare una giustificazione plausibile e pensa che forse Maria abbia subito violenza. Ha bisogno di sapere la verità, ma l’unica verità è quella incomprensibile che gli viene rivelata in sogno da un angelo.
In quel momento così tormentato Giuseppe però fa la sua scelta d’amore e decide di assumersi la responsabilità di padre e marito. La parte più bella del film sta proprio nell’evidenziare che Giuseppe fa le sue scelte per amore, non per dovere di santità. Non è facile, crescere un bambino che non è come gli altri bambini, così come non è facile accettare un po’ per volta che la sua vita coniugale non può essere come l’aveva immaginata. Nuovamente deve scegliere e nuovamente è l’amore che sceglie per lui, anche se molte cose non le ha capite, anche se non si sente spesso all’altezza del suo ruolo.
Commuovono le parole pronunciate nel film, quando ormai vecchio e stanco ripete : “Dio ha avuto coraggio a scegliere me, ha avuto molto coraggio… perché non ero adatto… però ho imparato …ho capito… adesso ho capito…”. Il suo amore non è scontato. E’ una conquista interiore, il risultato di un percorso, di una ricerca, di una volontà di accogliere. Giuseppe è tutto questo. Dobbiamo ricordarci che l’amore non è scontato. Non basta avere una moglie o un marito per amare.
Non basta diventare genitori per essere pronti ad amare con tutto il cuore un altro essere umano che non è solo una parte di noi, ma è anche altro da noi, magari diverso da come ce l’aspettavamo. Tutte le volte in cui la vita ci sorprende, pensiamo a San Giuseppe! Pensiamo a lui quando non comprendiamo ciò che sta succedendo intorno o dentro di noi! Pensiamo a lui, quando scopriamo, poco alla volta, che amare non significa solo stare bene, ma vuol dire “stare” e basta. La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.
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