Ultime della sera: “l’Università delle persone”

Redazione Prima Pagina Mazara

Fra le tante innovazioni di pensiero, che magicamente è riuscito a tradurre in azione concreta, riferendomi al mio amico Enzo Spaltro, c’è sicuramente “UP” ossia l’Università delle Persone. L’Università delle Persone è nata a Bologna nel 2008, con il preciso intento di promuovere un apprendimento della sensibilità delle e per le persone. Utilizzando l’idea di bellezza e proiettando una speranza di benessere nel futuro, e per utilizzare un termine attuale, possiamo parlare di  “contagio positivo”, focalizzando le energie, per lo sviluppo di nuove e più belle relazioni fra le persone.

Infatti la vision di questa Università, chiamiamola “anomala”, è che “occorrono nuovi strumenti per una nuova curiosità”, definire le cose che si fanno con nuove parole, per far sì che le cose diventino nuove. Infatti ha mantenuto di vecchio solo la parola Università, tutto il resto è cambiato, l’armamentario didattico è cambiato. Nell’Università delle Persone non servono lauree, titoli, master, dottorati e parole simili, che eliminano e decurtano la bellezza del conoscere, risvegliando il piacere dell’imparare.

E per risvegliare questo piacere hanno considerato l’Università come un punto di innovazione e di supporto al cambiamento, come un luogo allegro, alla ricerca del benessere e non del malessere, un luogo di studio infatti non è un luogo di guerra: per questo sono sorti i Conventi e poi le Università. Sono nate le professioni e le corporazioni di arti e mestieri, poi anche le attività di manutenzione, quelle che oggi si chiamano terziarie. E’ nato il lavoro come produzione di ricchezza, è nata anche la bellezza e la speranza nel futuro, l’arte e la promessa di benessere che oggi Enzo Spaltro chiama bellessere.

Università non deve più significare strapotere, come è stato spesso sinora, ma parità, quindi l’Università delle persone vuole essere un interstizio di libertà a basso controllo da parte del dominio vigente. Vuole promuovere una didattica nuova basata più sull’apprendimento (invenzione), che sull’insegnamento (scoperta), per costituire una comunità di apprendimento fatta da allievi, docenti e utenti. Le lezioni si chiamano Porte, Stanze, Finestre. "Le Porte sono il passaggio da una dimensione personale ad una non vissuta e che già c'è in noi".

E' il nome dato alla formazione residenziale della durata di 3 giorni, durante la quale si sviluppano delle esperienze sensibili che saranno approfondite durante il percorso. Questa esperienza ha l'obiettivo di focalizzare gli allievi sui processi e i contenuti che saranno sviluppati durante tutte le lezioni. "Le Stanze sono gli ambienti chiusi e protetti in cui ci si allena ad ascoltare e pensare il nuovo" E' il nome dato alla formazione d'aula di tipo teorico ed esperienziale, che si sviluppa durante il percorso.

"Le Finestre sono le Aziende o le Città che hanno osato fare e progettare il nuovo". E' il nome dato alle visite presso istituzioni e aziende ma anche la partecipazione a convegni, congressi e seminari. Gli strumenti adottati sono lo Psicodramma, il T-Group ed il Laboratorio di Giochi Psicologici. Lo Psicodramma è un metodo psicoterapeutico basato sulla concezione che l’uomo può liberarsi dai condizionamenti impostigli dalla sua specifica storia, qualora venga a trovarsi in una situazione idonea a far emergere la sua spontaneità. L'essenza di questa metodologia consiste nell'esteriorizzazione rappresentativa dei vissuti personali mediante delle improvvisazioni sceniche e la loro analisi, operata da uno psicoterapeuta "direttore del gioco". Costituisce un mezzo privilegiato di espressione e simbolizzazione che permette la rappresentazione e la rielaborazione di situazioni conflittuali interpersonali. Utilizzato originariamente come tecnica psicoterapeutica, si è diffuso anche in alcuni ambiti della formazione aziendale.

Il T-group, abbreviazione di Training Group, è una metodologia formativa che ha come scopo la sensibilizzazione alle dinamiche di gruppo e la formazione di esperti di lavoro di gruppo in organizzazioni aziendali, sindacali, scolastiche o di servizio private o pubbliche. Il T-group è un Laboratorio di dinamiche di gruppo che si propone di: estendere la consapevolezza delle norme implicite e delle dinamiche che regolano la convivenza sociale organizzata; pensare e fare attraverso il principio della massima contemporaneità possibile, cercando di apprendere più attraverso i fenomeni presenti nel gruppo che non attraverso informazioni ed esperienze esterne al gruppo stesso.

Il T-group, che si prospetta tuttora come la più efficace forma di apprendimento nell’ambito delle relazioni, si fonda su tre regole precise: - l’esistenza di due soli ruoli (quello di staff e quello di partecipante); - la griglia temporale comunicata all’inizio; - lo spazio fissato per l’esperienza. Tale destrutturazione comporta che ogni partecipante, apprenderà dal T-group nella misura in cui sperimenterà ciò che vuole conoscere, attraverso una modalità definita a “fine aperta”.

Ed infine il Laboratorio di Giochi Psicologici offerto come prima “Porta”, un laboratorio sui giochi psicologici che Enzo Spaltro ha promosso in Italia fin dai primi anni ’70. Il gioco è la fiction della vita, e sappiamo che vi sono molti giochi che ci aiutano a crescere ed a sviluppare competenze importanti per la vita personale e lavorativa. Attraverso diversi giochi si attuano modalità simulate e ludiche con cui i partecipanti possono prendere coscienza di dinamiche psicologiche proprie ed altrui, dinamiche piuttosto complesse ed importanti per la crescita personale.

Tutto ciò per aiutare il passaggio da una mentalità di individuo ad una di gruppo e di comunità. Gli esercizi proposti e poi discussi sono quindi un mezzo per lo sviluppo individuale e collettivo, per potenziare e facilitare il raggiungimento di obiettivi di socializzazione, di lavoro di gruppo, di sviluppo della leadership, della presa di decisione e della fiducia. La teoria dei giochi di Nash che si interessa delle dinamiche di interdipendenza verrà agita tra i partecipanti ad un gioco.

I principi di questa teoria si applicano a quei giochi che hanno un meccanismo di retroazione, cioè nei quali le decisioni del singolo si ripercuotono sulle decisioni altrui. Le esercitazioni hanno lo scopo di concentrare l’attenzione su alcuni comportamenti che esse stesse generano, consentendo ai partecipanti di vivere particolari situazioni irripetibili che apportano ai partecipanti nuove informazioni su stessi. E se ancora non vi è venuta voglia di iscrivervi, o quantomeno di approfondire, vi lascio con questa poesia di Enzo Spaltro che racconta il suo pensiero sul Bellessere.

BELLESSERE? In nessun campo gli uomini, hanno messo tanto impegno come nella ricerca di benessere che hanno chiamato in molti modi. Lo hanno ricercato direttamente e lo hanno chiamato piacere. Lo hanno vietato, rendendo più raro scarnificandolo, se considerato abbondante per poterlo meglio godere. Lo hanno organizzato, programmandolo, imponendolo, desiderandolo e lo hanno chiamato lavoro, organizzazione. Lo hanno costantemente cercato, come oggettivo, stabile, collettivo, società e lo hanno chiamato legge, struttura, istituzione, stato.

Lo hanno percepito come sentimento e lo hanno chiamato soggettività. Lo hanno sempre sperato raggiungibile come desiderio ed irraggiungibile come bisogno, tutto insieme lo hanno chiamato politica. Lo hanno rifiutato e temuto chiamandolo privilegio e colpa. Lo hanno raggiunto e lo hanno chiamato successo. La ricerca del benessere è giunta così. Alla portata degli uomini di oggi, da poco usciti dalla proibizione di essere felici, ed hanno ottenuto il permesso di stare bene.

Ed avendo decriminalizzato il benessere hanno bisogno (desiderio?) di esperti in benessere per eliminare il bisogno di fare guerre ed evitare il desiderio di godere il benessere. Servono perciò specifici consulenti, animatori, stimolatori, moderatori insomma costruttori di benessere. Queste professionalità sono oggi scarse e perciò devono essere considerate prioritarie e raggruppate nella parola bellessere cioè speranza di benessere futuro.

Francesco SCIACCHITANO