Ultime della sera: “Andrea Cisternino e l'esercito dei 400”

Redazione Prima Pagina Mazara

Non tutti gli eroi imbracciano fucili, ce ne sono alcuni che lo diventano per tenacità, caparbietà, coraggio e amore. Tanto amore.

E' il caso di Andrea Cisternino, fotografo romano, che da 13 anni vive a circa 45 chilometri da Kiev e che ha fondato il Rifugio KJ2 Italia, che si è trovato, suo malgrado, sotto le bombe russe durante le peggiori settimane del conflitto.

Andrea, insignito, per altro, di premi per la lotta contro la mafia come “l'agenda rossa di Paolo Borsellino” nel 2013, e nel 2020 del premio internazionale "We are doing our part", si è sempre schierato dalla parte dei più deboli, e mostrando al mondo le immagini della durissima vita degli animali randagi.

Trasferitosi in Ucraina, scopre immediatamente l'orrore del massacro di migliaia di cani per gli europei di calcio da parte dei Dog Hunters. Andrea, tenace lottatore, inizia le denunce contro il governo ucraino, la Uefa, e portando agli occhi del mondo, l'orrore che si stava compiendo in nome del calcio.

Proprio l'amore per loro l'ha condotto ad aprire, nel 2014, il suo primo rifugio, per dimostrare che non era necessario ammazzare innocenti, ma che si sarebbero potuti creare rifugi a loro tutela.

La lotta per salvaguardare gli animali è stata asprissima. Ha subito perfino un incendio doloso nel 2015 dove hanno perso la vita 71 dei 96 cani ospitati, e lasciando un vuoto incolmabile nel cuore di Andrea, e di tutti. E distruggendo completamente il rifugio.

Sotto costanti minacce, anche di morte e costretto a girare con la scorta, Andrea non ha mai abbandonato il suo progetto e ha ricostruito il rifugio che ora ospita, non solo cani e gatti ma anche numerosi altri animali, come mucche e cavalli, ovini, caprini, maiali e volatili, quegli animali, insomma, troppo spesso dimenticati e considerati solamente per essere sfruttati dall'uomo.

Tutti i 400 animali circa hanno un nome, una storia, ed un carattere preciso che li differenzia gli uni dagli altri.

A febbraio 2022 la Farnesina dirama il primo invito agli italiani ad abbandonare l'Ucraina e molti, la maggioranza, ritornano in patria. Ma non Andrea, che dopo aver combattuto duramente per ricostruire il rifugio e proteggere gli animali, decide di non andarsene.

Insieme ai suoi quattro collaboratori, passeranno settimane completamente isolati e rimanendo anche senza cibo, acqua ed elettricità. Ed è proprio durante le serate al buio che Andrea, con la paura di non poterlo mai raccontare, munito di una piccola torcia, ha tenuto un diario scrivendo ed annotando i suoi pensieri e le lunghe giornate sotto i missili russi, e con i carri armati alle porte. Durante il giorno, il rifugio ha cercato di mantenere la vita il più regolare possibile per non stressare gli animali ulteriormente. In queste giornate dense di paura è nata perfino una puledra battezzata Vika, Vittoria, l'affronto della vita alla morte.

I rischi corsi da Andrea in queste lunghissime settimane sono legati non solo dalla guerra, ma anche dalla sua nazionalità, in quanto l'Italia rientra nella lista dei paesi ostili alla Russia. La fortuna è stata che, per qualche buona stella, i russi non siano mai entrati nel rifugio, nonostante l'obbligo tassativo alla popolazione di non chiudere porte e cancelli a chiave.

Gli aiuti dall'Italia, grazie alle associazioni animaliste e alla notevole spinta verso le istituzioni, si sono attivati immediatamente e sono arrivati fino al rifugio, anche se in ritardo, purtroppo a causa della guerra. Tutti gli animali sono sopravvissuti proprio grazie alla tenacia di Andrea e dei dipendenti del rifugio che non li hanno mai abbandonati e che addirittura sono arrivati a privarsi del cibo pur di nutrire gli animali.

Non è andata così per lo zoo di Kiev e altri rifugi ucraini, dove i gestori hanno abbandonato gli animali nelle gabbie e sono fuggiti, lasciandoli morire soli, di fame e di sete, imprigionati dietro a delle gabbie che non hanno dato loro scampo. E' l'esempio del canile di Borodyanka in cui sono morti 300 animali di stenti e 150 sono stati trovati in gravissime condizioni.

Andrea, oltre agli animali del rifugio si occupa dei randagi della zona ed è riuscito, in questi giorni ad uscire per andare da loro, nonostante le restrizioni sui carburanti. Li ha trovati dimagriti, ma in salute e ha scoperto piacevolmente che qualcuno si era occupato di loro, insieme a lui.

A tal proposito va ricordata la giovanissima volontaria, Anastasiia Yalanskaya, che è stata ammazzata per strada, mentre dava da mangiare ad alcuni animali randagi. O di Alexandra Polashchuk altra attivista, morta sotto le macerie dei bombardamenti e non per ultima Yana Renk, uccisa il 26 febbraio dai russi. Yana era stata fondamentale nella lotta insieme ad Andrea contro l'uccisione dei randagi per Euro 2012.

Ma il rifugio ha perso un'altra persona fondamentale in questi giorni, Igor, uno dei collaboratori di Andrea. Anche lui, come la moglie Natasha, non ha mai voluto lasciare gli animali, ma il suo cuore non è certamente stato aiutato da questi giorni d'inferno, ed è morto occupandosi proprio di loro, lasciando un vuoto enorme.

La guerra è sempre una cosa sbagliata non c'è mai logica per supportarla. Va supportata la vita, sempre, non solo quella umana ma anche quella di tutti gli animali che devono essere trattati al nostro pari, non uccidendoli e rispettandoli come esseri senzienti pieni di emozioni e paure. La prima guerra è quella che si fa con la forchetta in mano, perché porta violenza e morte nella nostra vita. Smettiamo di sfruttare gli animali e inizierà ad essere normale non fare del male ad alcun essere vivente, compresi coloro che hanno una nazione, un colore della pelle o una lingua diversa dalla nostra.

di Melissa DEL DUCA

La rubrica Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

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Copyright: articolo autorizzato e foto di proprietà di Andrea Cisternino

Chi volesse aiutare Andrea e il suo esercito dei 400, può fare una donazione a:

Banca Monte dei Paschi di Siena Conto intestato a: Andrea Cisternino

Cod. IBAN : IT02O0103001661000001396774 (dopo il 2 c'è una “O di Otranto” non uno zero)

BIC/SWIFT : PASCITM1645

Causale: DONAZIONE BENEFICA PER AIUTO RIFUGIO ITALIA