Teatro, amore mio. “Il Teatro dei Gesuiti” di G.Isgrò
“Il libro di Giovanni Isgrò, “Il Teatro dei Gesuiti” (Edizioni di Pagina, 228 pagine) , è un contributo importante, originale e appassionato per la conoscenza dell’attività artistico-culturale della Compagnia di Gesù da sempre volta alla costruzione di una società sostenuta da saldi valori morali e religiosi”. Lo scrive il gesuita sociologo padre Gianni Notari, direttore del centro Pedro Arrupe, nella prefazione del saggio che vuole essere un riconoscimento del ruolo avuto dalla Compagnia di Gesù nella storia dello spettacolo dell'età moderna.
Nel libro, come in una rappresentazione, scorrono le testimonianze che hanno concorso alla configurazione di una forma teatrale dagli aspetti molteplici, tutti collegati tuttavia da un'unica motivazione fondante, ossia quella dell'affermazione dei valori spirituali determinati dalla fede in Cristo. È così che geniale creatività inventiva, si intrecciano e si manifestano in una visione unitaria, un messaggio fortemente attuale e ancora oggi artisticamente e moralmente formativo. Chiediamo ad Isgrò, docente di disciplina dello spettacolo dell’università di Palermo, se si può affermare che la rinascita del Teatro moderno avvenga in ambito religioso.
"Nel quadro del superamento degli schemi medievali della sacra rappresentazione e al di là del fenomeno della commedia dell'arte – spiega Isgrò - la sperimentazione scenica del teatro religioso, avviata già nel '400 con gli ingegni del Brunelleschi a Firenze, contribuì fortemente al rinnovamento del teatro moderno. Artefici del grande cambiamento furono soprattutto i padri gesuiti che nei loro collegi fondati in tutto il mondo promossero una nuova drammaturgia “regolata”, per altro ampiamente sostenuta da invenzioni sceniche di forte impatto spettacolare”.
Nella seconda parte del saggio l’attenzione rivolta da Isgrò alle missioni popolari in Italia e a quelle extra continentali costituisce una testimonianza forte del lavoro evangelizzatore dei padri della Compagnia, all’interno del quale emergono capacità di invenzione artistica che hanno fornito esempi originali di espressività scenica.
Salvatore Giacalone