Scoperti altri tre vulcani sottomarini fra Mazara del Vallo e Sciacca
Una volta vi era Ferdinandea, l’isola vulcanica apparsa per pochi mesi nel 1831 nel Canale di Sicilia, a circa 30 miglia a est di Sciacca, a turbare il sonno di molti vulcanologi italiani. Adesso invece sembra che quello scoglio vulcanico non sia il solo: nella stessa area marina fra Mazara del Vallo e Sciacca, e ancora più vicino alla costa, vi sarebbero infatti ben nove vulcani sottomarini. Nel corso di una recente spedizione scientifica internazionale, dal 16 luglio al 5 agosto, coordinata congiuntamente dall'Università di Malta e dall'Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs) di Trieste, sono stati scoperti tre grandi vulcani sottomarini: si tratta di crateri, di almeno 6 chilometri di larghezza, che si elevano per oltre 150 metri sul fondo del mare (vedi a sx nel foto collage di copertina).
Sono stati raccolti campioni di roccia (lave e depositi piroclastici) che potrebbero così fornire informazioni sull'età dei vulcani e le caratteristiche del magma; sono stati anche analizzati vari fenomeni di idrotermalismo. Durante la stessa spedizione è stata scoperto anche il relitto di una nave, lunga 100 metri e larga 17, adagiata a 110 metri di profondità sul Banco Senza Nome, a metà strada tra l'isola vulcanica di Linosa; la sua presenza è stata segnalata alle autorità marittime italiane.
I ricercatori, a bordo della nave tedesca “Meteor”, utilizzando un ecoscandaglio Multibeam, hanno esplorato alcuni fondali marini del Canale di Sicilia ancora in buona parte sconosciuti, e ciò al fine di ricostruirne la morfologia. Nella stessa area marina fra Mazara del Vallo e Sciacca, durante una precedente spedizione scientifica del 2019, erano già stati individuati sei coni sommersi, uno dei quali è a soli sette chilometri dalla costa. La scoperta fu resa pubblica dall'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs), a seguito di due campagne condotte a bordo della nave da ricerca Ogs Explora.
Grazie a mappe dei fondali ad alta risoluzione e a indagini sismiche e magnetiche, i ricercatori guidati da Emanuele Lodolo ricostruirono in dettaglio la morfologia del fondo marino, scoprendo i sei vulcani: “sono tutti localizzati entro 22 chilometri dalle coste della Sicilia; uno in particolare si trova a soli sette chilometri da Capo Granitola” -spiegò Lodolo. (in foto collage di copertina a dx la mappa ove ubicati i sei vulcani- fonte OGS). “Il vulcano più vicino alle coste, chiamato Actea, ha una morfologia complessa - precisò il ricercatore - e mostra una grossa colata lavica che si estende per oltre 4 chilometri”.
Quei sei vulcani si trovano circa 14 chilometri a Nord di quelli già noti del Banco Graham. Qui è presente la famosa isola Ferdinandea, l'isola generata nel 1831 da un'eruzione sottomarina e che, dopo essersi elevata fino a 65 metri, si è immersa; la sua sommità oggi si trova a circa 7 metri sotto la superficie del mare.
Francesco Mezzapelle