Randagismo in città: adesso anche un mistero da svelare
Alcuni giorni fa abbiamo parlato della vicenda di un cane randagio avvelenato salvato però grazie all'intervento di alcuni volontari e del Centro Veterinario San Vito
che ha prestato gratuitamente la propria struttura privata affinchè il cane venisse curato.
In quella vicenda però vennero evidenziate alcune "mancanze" dal servizio fornito dal nuovo Rifugio Sanitario per cani di via Rosario Ballatore, in contrada Affacciata, nell'area dell'ex mattatoio, struttura inaugurata alcuni mesi fa dall'Amministrazione Cristaldi.
Infatti quel pomeriggio del 27 marzo il vigile urbano Giovambattista Marrone prontamente intervenuto su segnalazione dei volontari non riuscì a mettersi in contatto con chi doveva aprire il rifugio sanitario per prestare soccorso al cane, così si optò per la struttura privata dei dottori Giovanni Trinca e Gianfranco Casale.
Vogliamo così ricordare che il Rifugio di via Ballatore è stato realizzato con un investimento di 227 mila euro ed inaugurato lo scorso novembre alla presenza dell'intera Amministrazione comunale e dei vertici dell'Asp di Trapani che gestisce l'annesso laboratorio veterinario e l'anagrafe canina. Nella struttura è impiegato personale comunale, composto dal funzionario Giuseppe Perrone e cinque dipendenti di categoria A, coordinato dal responsabile del nucleo operativo di prevenzione ambientale, ispettore Filippo Passanante. Il servizio veterinario è affidato invece al dott. Antonino Croce.
L'Amministrazione comunale ha deciso di gestire la struttura "in house" ("La struttura sarà aperta 7 giorni su 7, mentre per il pubblico sarà fruibile la domenica, i festivi e per tre giorni alla settimana nelle ore mattutine").
E' una struttura in grado di ospitare 77 cani, che potranno essere accuditi e curati in attesa di essere adottati. I randagi dovrebbero essere qui trasferiti, registrati, controllati, sterilizzati e reimmessi nel territorio; la sterilizzazione garantirebbe la non riproduzione e quindi la diminuzione del randagismo che però nei fatti, dalle segnalazioni, sembra un fenomeno in crescita.
Come assicurato nel corso dell'inaugurazione, i cani che portati al rifugio (come e quando avviene il loro prelievo dal territorio?) si mostreranno aggressivi saranno invece trasferiti al Ri.ca.ra. Ricordiamo che il Comune paga annualmente, da dodici anni, per usufruire dei servizi del canile Ri.Ca.Ra. di Caltanissetta dove ricoverati i cani mazaresi.
Mistero. A proposito del servizio di controllo, sterilizzazione e rimessa nel territorio dei randagi, alcuni cittadini residenti nella via Santa Caterina hanno notato un fatto al quanto strano. Hanno visto che alcuni cani riportati in giro dal servizio comunale operante nel Rifugio portavano al collo un collarino, alcuni di colore blu, altri rosso. Dopo qualche ora però sistematicamente i cani, che sostano ormai in branco nel tratto della Via Santa Caterina che porta a piazzetta San Basilio (vedi foto, scattata l'altra mattina, di un cane che dormiente in mezzo alla strada impedisce ad un'automobilista di proseguire per piazzetta San Basilio) vengono visti tutti senza collarino di riconoscimento; questo si ripete periodicamente. Ci sarà forse un ladro di collarini? Difficile crederci, resta il mistero.
Una cosa è certa, il randagismo imperversa in città. Sempre più numerosi i cittadini che lamentano la presenza pericolosa di orde di cani randagi nel centro urbano ed in periferia. Li vedi in branco avanzare lungo le strade, riposarsi nelle piazze principali e spesso rincorrere qualche cittadino che ha avuto la felice idea di farsi una corsa sui lungomari est o ovest della città. Cani randagi presenziano anche all'uscita dei ragazzi delle scuole, guardati "in cagnesco" e con molta apprensione dai genitori. Insomma una presenza costante nella vita dei cittadini.
05-04-03 11,15
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