Pesca, Mazara, incontro fra i Rappresentanti dell’armamento ed il Com. Arena

Redazione Prima Pagina Mazara

Le diverse problematiche che stanno affliggendo il settore della pesca, ed in particolare quella di Mazara del Vallo, sono state evidenziate da Santino Adamo, presidente di Federpesca Mazara, Dario Rustico presidente di Agripesca Mazara, e Luciano Giacalone, presidente dell’Organizzazione di Produttori il Gambero e la Triglia del Canale, nel corso di un incontro, ieri, con il comandante della locale Capitaneria di Porto C.F. (CP) Enrico Arena. I rappresentanti degli armatori della flotta peschereccia d’altura mazarese che oggi conta circa una settantina di motopesca hanno presentato una piattaforme di proposte per affrontare la grave crisi del comparto.

In particolare si è discusso sulla modifica dell’ art. 257 del Regolamento per la Navigazione Marittima che riguarda il titolo professionale di “marinaio autorizzato” alla pesca e la necessità di apportare una modifica in merito al divieto di pesca oltre il 20° meridiano (zone di pesca sotto la Grecia) senza il suddetto requisito; i tre rappresentanti hanno sottolineato che trattandosi di pesca all’interna del Mediterraneo l’attuale Regolamento è limitativo. Si è parlato in generale della necessità di sburocratizzazione di alcune procedure di bordo, vedi anche l’immotivata persistenza di documenti cartacei nonostante alcuni processi siano ormai digitalizzati.

Altra questione che in questi mesi, ma ormai da anni, agita la sopravvivenza del settore è quello che caro gasolio che nei giorni scorsi dopo continui aumenti ha sfiorato 1,20 euro a litro; Adamo, Rustico e Giacalone chiedono a nome del resto dell’armamento che il prezzo del gasolio non superi 0,50, una soglia sostenibile considerata l’attuale situazione. E’ stato affrontato anche il dibattuto tema delle quote di pesca per il gambero profondità, i tre rappresentanti hanno espresso la loro contrarietà al sistema di quota fissa: “danneggia e pregiudica –hanno ribadito- la nostra pesca in quanto negli stessi areali le altre marinerie di Paesi rivieraschi lavorano come e quando vogliono senza limiti, e con costi molto più bassi, vedi gasolio, ostruendo i nostri mercati”.

Nel corso dell’incontro si è parlato anche del limite imposto delle giornate di pesca (200) e sulla necessità di aumentare le giornate lavorative fino a 260 giorni l’anno per garantire la redditività economica e sociale; gli armatori hanno infine sollevato la necessità di una sanatoria per sbloccare il pagamento dei fermi biologici bloccate degli anni 2018 e 2019: “in un momento di crisi come questa darebbe ossigeno alle imprese più in difficoltà”.

Dopo aver ringraziato il comandante Arena per la grande disponibilità nell’ascoltare le esigenze del comparto peschereccio i tre Presidenti delle associazioni armatoriali hanno annunciato che nei prossimi giorni incontreranno i rappresentanti delle varie marinerie della Sicilia, per programmare congiuntamente un incontro a Roma per rappresentare le problematiche al nuovo governo e presentare la piattaforme di proposte per affrontare l’attuale crisi. (in copertina foto da noi scattata lo scorso 25 agosto: tratto del porto peschereccio di Mazara, accanto la Capitaneria di Porto)

Francesco Mezzapelle