PD e Giovani Democratici Mazara: “La storia non si mistifica: richiamiamo alla responsabilità istituzionale"

Redazione Prima Pagina Mazara

Sta facendo molto discutere a Mazara del Vallo il post pubblicato dall'assessore comunale Giampaolo Caruso (FdI) in occasione del 79° anniversario della Fondazione del Movimento Sociale Italiano (vedi link https://www.facebook.com/share/p/181dsjRCC8/). Riceviamo e pubblichiamo nota dei del Circolo PD "Calcedonio Iemmola" e dai Giovani Democratici di Mazara. Ecco quanto si legge:

"Nelle ultime ore, a livello locale, abbiamo assistito a prese di posizione di amministratori pubblici che rivendicano e celebrano una storia politica che non può essere separata dalle sue origini. Su questo è necessario essere chiari, soprattutto quando si rappresentano le istituzioni. La Repubblica italiana nasce dalla sconfitta del regime fascista, una dittatura durata vent’anni che ha cancellato le libertà politiche, perseguitato gli oppositori, introdotto le leggi razziali e trascinato il Paese in una guerra devastante.

Nasce dalla Resistenza e dalla scelta antifascista che ha fondato la Costituzione. È su questi valori che si regge la democrazia, anche nei nostri Comuni. Tentare di presentare come “democratica” una storia che affonda le sue radici in quell’esperienza significa mistificare la realtà storica. Le forze che nel dopoguerra parteciparono alla vita politica richiamando esplicitamente continuità con il fascismo non avevano nulla in comune con i principi di libertà, pluralismo e democrazia. Oggi chiunque può esprimere le proprie idee solo perché il fascismo è stato sconfitto.

Quando quel regime governava, il dissenso era represso, l’opposizione perseguitata, la libertà negata.Per questo, chi ricopre incarichi pubblici ha una responsabilità in più: difendere la verità storica, non riscriverla. La memoria non è nostalgia né propaganda, ma un fondamento della convivenza democratica. La nostra comunità si riconosce nei valori della Costituzione, dell’antifascismo e della democrazia. Ed è anche su questi valori, al di là delle legittime sensibilità politiche di ciascuno, che si misura la credibilità di chi amministra".