Pantelleria, Oggi I Memorial "Domenico Busetta" delle lance pantesche

Redazione Prima Pagina Mazara

Si terrà oggi domenica 10 settembre la prima regata di lance pantesche dedicata a “Domenico Busetta”. Una competizione che vuole ricordare un amico e collaboratore del Circolo Velico Isola di Pantelleria. persona molto amata da tutti, scomparso il 5 marzo di quest’anno. Le storiche imbarcazioni si contenderanno il trofeo in una regata con percorso a bastone di fronte all’Arenella o Bue Marino a seconda delle condizioni meteo-marine. La premiazione avverrà direttamente dopo la regata in banchina di fronte alla sede del Circolo.

Chi era Domenico Busetta? Vogliamo farvelo scoprire prima attraverso le sue parole, poi con il ricordo di chi lo conosceva. Domenico, per tutti “Mimmo Culuculù” era un uomo di poche parole ma dallo sguardo intenso e profondo. Si era raccontato durante la puntata del 18 settembre 2021 di “Linea Verde Life” (dal minuto 10). Chiacchierando con Daniela Ferolla aveva detto di essere un pescatore, di fare parte di una delle pochissime famiglie di pescatori dell’isola. “Pantelleria è un’isola di agricoltori. Siamo circa tre famiglie di pescatori.

Il mare qui è impervio. Si lavora da maggio a settembre se va bene. Poi è faticoso”. Mimmo era un “pantesco doc”, un pantesco “originale”. E questo cosa vuole dire, le chiese la Ferolla? “Essere un pantesco doc vuol dire sapere gustare e vivere la vita alla giornata. Bisogna sapere gustare anche la noia”. Poi spiegava il significato del suo nomignolo. Sei davvero di Pantelleria se… “hai un nomignolo. Io mi chiamo Mimmo Culuculù che è il verso dei piccioni.

Quando i piccioni facevano culuculù, culuculù… significava che la barca stava rientrando a terra. Non c’era un orario… funzionava così”.

“Era un ragazzo vivace”. “Mimmo era il più piccolo tra noi”, ci raccontano i cugini. “Si distingueva dagli altri perché era un ragazzo estremamente vivace, con tanta voglia di fare e di conoscere la vita e il mondo”. Più o meno a diciassette anni aveva lasciato l’isola e se ne era andato a Brescia dove aveva intrapreso la carriera di Carabiniere. Lì aveva iniziato a gustarsi la vita e … le donne. Ha avuto tre compagne e quattro figli. “Amava viaggiare ed era un artista”.

I panteschi lo incontravano ovunque durante i loro viaggi. Ad Amsterdam, Firenze, Roma, Londra. Si metteva nelle piazze principali di queste città e suonava la chitarra, attirando a sé tante persone. “Amava il mare. Era un vero pescatore”.“ Ogni anno aveva una barca diversa. Se ne prendeva cura, l’aggiustava e andava per mare” ci racconta un suo amico. Tanti sono i ricordi legati a questa sua passione.

Non basterebbero pagine e pagine di giornale per raccontarle tutte. Se il mare era mosso e non poteva uscire in barca comunque andava a “vuccuna”. Non riusciva proprio a starci lontano! “La collaborazione con il CVIP”. Negli ultimi due anni aveva collaborato con il Circolo Velico. Era il loro nostromo. Pensava a tutto. Faceva benzina al gommone, assisteva i bambini durante le uscite a vela, sistemava le barche. Riusciva a capire, solo guardando cielo e mare, che tempo ci sarebbe stato.

E non sbagliava! Era sempre presente, disponibile e affidabile con la sua lunga esperienza marinaresca. “Era una persona di poche parole. Con lui  - dice Daniele Alongi, Presidente del Circolo Velico- bastava uno sguardo. Era una sicurezza saperlo a mare con i nostri ragazzi. Quest’anno sentiamo molto la sua mancanza” 

Giuliana Raffaelli