​Pantelleria, “La Isla” il nuovo progetto di Alessandro D’Aietti

Redazione Prima Pagina Mazara

Alessandro D’Aietti (in arte Ale Daietti), DJ e produttore musicale nato tra le rocce nere di Pantelleria da padre pantesco e madre cilena, presenta la sua nuova opera. Si chiama “La Isla”, progetto artistico, visivo e musicale interamente ispirato e dedicato alla sua isola. Attraverso cinque tracce originali, ognuna collegata a un luogo simbolico dell’isola, La Isla racconta un viaggio personale e collettivo fatto di suoni, colori e memoria.

Desiderio del giovane artista è “fare risuonare Pantelleria non solo nei suoni ma anche nella sua voce collettiva”.

Il primo brano appena uscito si intitola “Pantelleria”. Gli altri verranno svelati con cadenza settimanale (5-12-19-26 giugno) fino all’ultimo videoclip che sarà pubblicato il 6 luglio, momento culminante dell’intero EP (Extended Play).

“Pantelleria” è un omaggio sonoro all’isola del vento. L’inizio di un viaggio musicale in cinque tappe, ognuna legata a un luogo reale e spirituale dell’isola. Un’ode elettronica che invita a danzare con l’anima rivolta al Mediterraneo. Un brano funky house groove che apre le danze di un progetto dedicato interamente alla Perla Nera, terra natale di Alessandro.

Come ti è venuta l’idea di dedicare una canzone e poi un intero EP a Pantelleria?

L’anno scorso, mentre ero sull’isola, ho invitato un amico cileno che è anche produttore musicale, Francisco Budge, alias Flairboy. Ultimamente collaboriamo in diverse produzioni. Lui è rimasto incantato dalla bellezza dell’isola e si è fermato più tempo del previsto. E nell’home studio è nata l’idea di fare un EP interamente dedicato a Pantelleria.

La Isla è un progetto non solo musicale.

Infatti, un progetto sonoro ma anche visivo. Ho voluto coinvolgere due ragazzi, David Mariscal, che è diventato direttore artistico del video, argentino di nascita e catalano d’adozione, e Hanju Chae, regista ed editore del videoclip, sudcoreano di nascita e residente a Barcellona. Uno spirito sensibile capace di cogliere la profondità del progetto che avevamo in mente in ogni suo dettaglio. Entrambi dotati di qualità immense. All’epoca avevamo solo un’idea che loro hanno subito colto. Siamo stati insieme dieci giorni in cui abbiamo girato l’isola condividendo idee, girando vari luoghi che sono diventati location perché ci ispiravano le canzoni, sia a livello di sound che visivo. I brani sono nati giorno per giorno. Alla fine abbiamo girato anche un videoclip che verrà presentato il 6 luglio. Si tratta di un video che non rappresenta solo le canzoni ma il ciclo della luce a Pantelleria. Che inizia all’alba, all’Arco dell’elefante.

Raccontami della parte visiva del progetto.

Il progetto è accompagnato da una forte identità visiva. Ho voluto coinvolgere mia sorella che realizza kimono firmati Chiñolita, per evocare un universo onirico e tribale legato a Pantelleria. Le ho chiesto di creare un kimono a misura di ogni brano rispecchiando i colori del paesaggio e la sua luce. In ogni location faccio un DJ Set con il paesaggio di fondo indossando il kimono. Ci sono transizioni tra una location e l’altra. Una è l’Arco dell’elefante, un’altra le Favare. E così via. Ogni location una canzone e un kimono diverso. Fino a giungere all’ultimo brano, Bajo el Mar, che tradotto dallo spagnolo vuol dire Sotto il mare, una canzone più tranquilla, più introspettiva, melanconica, che chiude l’EP con nostalgia al tramonto.

La traccia “Pantelleria” è ispirata all’Arco dell’Elefante, quindi, simbolo potente e primordiale della bellezza selvaggia dell’isola. Il suono è ampio, caldo, profondo: evoca il respiro del mare, le scogliere laviche, l’abbraccio del sole con l’estate in arrivo. Un’esperienza sensoriale disponibile ora su Spotify e tutte le piattaforme digitali ai seguenti link: https://open.spotify.com/track/1S6ZYU01rHZUEbNaY3Q9ue?si=2rnzR4_TT2mUXDYPFz_MNw https://hypeddit.com/aledaietti/pantelleria-1 Giuliana Raffaelli