Miracolo divino o miracolo dell’incuria: mistero nella Chiesa di Sant’Agostino

Redazione Prima Pagina Mazara

  VIDEO   Sono trascorsi quasi due mesi, da quella passeggiata nel centro storico di Mazara. Eravamo all'ultima tappa del nostro tour siciliano. Siamo partiti da Capri e a Napoli abbiamo preso il volo per Catania, la prima parte del viaggio era stata organizzata per visitare in automobile i luoghi più suggestivi della Sicilia. Da Acitrezza dove avevamo l'albergo, ci siamo spostati fin a Trapani, passando ogni giorno a visitare chiese, santuari, piazze, spiagge e meraviglie della storia siciliana. La seconda parte del nostro viaggio avevamo pensato di

dedicarla totalmente al mare, essendo che mio marito Sergio e il nostro amico di Napoli, Emanuele, sono appassionati di immersioni subacquee. A Mazara del Vallo ci aspettavano degli amici mazaresi che ci hanno portati un po' in giro per la cittadina facendo da "ciceroni" in quel luogo così particolare sia per natura che per la storia. Le condizioni meteo però non erano adatte in quei giorni per andare al mare e dopo una gita a Capo San Vito decidemmo di andare a visitare il centro storico di Mazara del Vallo. La nostra amica di Mazara, Nellina ci porta a visitare il quartiere arabo e ci rivela che Mazara è conosciuta come la città delle 100 chiese.

Quel giorno faceva caldo ma intenti a scoprire angoli bellissimi non sentivamo la stanchezza ne la fame, tanto era bello girare tra quelle stradine. Nellina ci dice che conosceva una signora che custodisce alcune chiese tenute normalmente chiuse, e che apriva ai turisti su richiesta. Così decidiamo di far visita alla signora Antonia la custode delle chiese; una signora simpaticissima che ci fa da guida. Noi volevamo visitare la chiesa di San Michele Arcangelo, ma dovevamo aspettare un'oretta prima di potervi accedere e così la signora Antonia ci invita a visitare la chiesa di Sant'Agostino nel frattempo che si facesse l'ora giusta per poter andare nella chiesa dell'Arcangelo.

Entriamo nella chiesetta un po' abbandonata, sporca di intonaco staccatosi dal soffitto e dalle pareti e molto impolverata. Io inizio a fotografare da un lato le varie statue dei santi che si trovavano su ogni lato della chiesa, e all'improvviso vengo chiamata da Emanuele che voleva sapere chi fosse quel santo alle mie spalle sporco di sangue. Non avevo mai visto quel santo e non seppi dargli una risposta, così lui chiese alla signora Antonia che sorpresa vide la statua tutta imbrattata di quel colore rosso, e un po' impaurita rispose che si trattava di Sant' Agostino. Lei si spavento e andò a chiamare suo fratello per essere sicura di quello che asseriva di ricordarsi, cioè che la statua era sempre stata pulita anche l'ultima volta che aveva aperto la chiesa il 13 giugno.

Dopo un po' numerose persone del quartiere arrivarono lì a vedere la statua "insanguinata" (vedi foto), e tutti dicevano di non ricordare il santo come lo stavamo vedendo in quel momento. Una strana coincidenza ci colpiva e ci incuriosiva, era il giorno (19 settembre) del miracolo di San Gennaro e la mattina nel duomo di Napoli si era ripetuto. Il mio amico Emanuele devoto come tanti napoletani era restato ancora più turbato di noi per il ritrovamento proprio in quella data di una statua sanguinante.

Devo dire la verità, mi ha molto turbato questa cosa, e resta il fatto che anche se fosse uno scherzo resta il mistero di chi entra e esce senza che la custode se ne accorga e il perché qualcuno sia andato a imbrattare solo la statua di Sant'Agostino lasciando pulite le altre: Santa Rita, San Michele, Sant'Antonio ecc...Quel giorno la signora Antonia avvisò subito il parroco che le disse di non divulgare la notizia, mentre io avvisai un mio amico frate di Mazara che arrivò subito sul posto; tutti comunque siamo rimasti sorpresi e molto colpiti dallo strano ritrovamento in una chiesetta chiusa da mesi e che la Curia del posto vorrebbe tenere chiusa.

Questa é la storia sulla chiesa di Sant'Agostino a Mazara del Vallo. Comunque abbiamo preso un po' di quel materiale rossastro, sembrava fresco ed il fazzolettino dove avvolto si è pure imbrattato. In attesa di potere analizzare quel campione di materiale mi pongo un interrogativo: miracolo divino o miracolo dell'incuria?

Cecilia Esposito

12-11-2013 09,30 

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