Mazara, quello di Bocca Arena è un depuratore “a metà”, non funzionante in buona parte e con diverse “falle”.

Redazione Prima Pagina Mazara

La seduta aperta e straordinaria di ieri sera ha dimostrato, qualora vi fossero ancora dubbi, che il depuratore comunale di Bocca Arena funziona male, non è completo, non ha i requisiti di un depuratore moderno e ciò comporterebbe gravi rischi per la salute pubblica, da qui l'indignazione dei cittadini sulla questione.

A chiedere la convocazione della seduta è stata è stato il M5S mazarese con il suo portavoce in Consiglio, Nicola La Grutta, il quale ad inizio seduta ha illustrato la sua interrogazione all'Amministrazione Cristaldi a partire dall'autorizzazione concessa dalla Regione per il depuratore comunale arrivata soltanto il 18 settembre quando invece il depuratore era stato inaugurato il 13 marzo.

"Potenzialmente -ha detto La Grutta- è un depuratore per 46.000 abitanti. E' un depuratore di tipo aerobico? In questo caso –ha sottolineato- o è stato progettato male oppure ha dei grossi problemi, così come ravvisati dalle analisi dell'Arpa che però –nonostante le rassicurazioni del vice sindaco Bonanno- dovevano essere pubblicate. La Grutta (in foto n.2), dopo aver sollevato i rischi per la salute pubblica (e non solo per i cattivi odori di quest'estate), ha infine chiesto: "perché attivato l'impianto quando non aveva i requisiti?".

Fra gli interventi dei cittadini, da segnalare quello di Vito Stella della Associazione Cittadini Attivi il quale ha sollevato parecchi, ed importanti, interrogativi sul tema depuratore a partire dalla scarsa comunicazione ai cittadini. Stella ha evidenziato, grazie a tecnici esperti a supporto dell'attività della sua Associazione, diverse problematiche ed ha posto l'interrogativo: "la gestione dell'impianto di Bocca Arena in questi mesi ha visto la presenza di un ingegnere ambientale e chimico?".

Uno degli interventi certamente più attesi è stato quello del dott. Antonio Carrubba dell'Arpa di Trapani che ha condotto due controlli sul funzionamento del depuratore, il primo il 16 luglio ed il secondo ai primi di ottobre. Carrubba ha evidenziato delle grosse e significative problematiche circa il funzionamento del depuratore, a partire dalla presenza di una falla alla conduttura del pennellone con lo scarico sotto costa. Il suo intervento ha scosso non solo i cittadini presenti (pochi vista l'importanza del tema) ma avrebbe provocato un certo "mal di pancia" ai rappresentanti dell'Amministrazione presenti (tutti tranne il sindaco Nicola Cristaldi e l'asssessore Vito Billardello) ed a qualche funzionario comunale: "l'impianto -ha detto- manca di parti essenziali quali la vasca di ossidazione e l'impianto di disinfezione.

La vasca di ossidazione del depuratore –ha detto Carrubba- non è funzionante. Proprio la mancata ossidazione dei fanghi causa i cattivi odori con l'attivazione di un processo di putrefazione; questi miasmi potrebbero se respirati da vicino creare grossi pericoli per la salute. L'inadeguata disinfezione ha provocato la presenza oltre il limite di escherichia coli, batteri nocivi alla salute".

Sergio Tancredi, deputato regionale M5S ha chiesto allo stesso Carrubba (in foto n.3): "forse il depuratore in queste condizioni non si doveva accendere". Carruba ha risposto perentoriamente: "per me non si doveva accendere".

Così è intervenuto Nino Arena, consigliere di Forza Italia: "quella del 13 marzo è stata un'inaugurazione elettorale del depuratore". A rincarare la dose Valeria Alestra, gruppo indipendente: "l'amministrazione ha gestito un depuratore non funzionante".

Interessante l'intervento dell'ing. Vincenzo Moltabano Caracci il quale ha sollevato alcuni interrogativi: "che fine fanno i fanghi prodotti della depurazione che dovrebbero, qualora il depuratore funzionasse, essere riutilizzati in agricoltura? Se si punta, come ha fatto l'Amministrazione, il dito sugli scarichi delle imprese industriali, ciò non doveva essere frutto di controlli preventivi sui reflio in entrata?

A prendere la parola è stato l'ing. Alberto Ditta, funzionario comunale (dirigente fino a pochi mesi fa), il quale ha cercato di rassicurare i presenti circa l'operato dell'Amministrazione: "il 16 luglio dello scorso anno –ha detto- avevamo chiesto l'autorizzazione alla Regione per il depuratore. Quello attuale è un depuratore, di tipo biologico e non chimico e quindi molto sensibile ai reflui in entrata, da completare che faremo con l'arrivo di un ulteriore finanziamento di circa 3 milioni di euro. Però anche se non completo il processo di depurazione avviene". Un intervento quello dell'ing. Ditta salutato dal pubblico con molti mugugni e che ha sollevato molte perplessità fra i presenti in aula.

Il nuovo dirigente del III settore, l'ing. Stefano Bonaiuto, è intervenuto annunciando sia l'indizione di una gara di appalto per la gestione del depuratore e che nella stessa giornata erano stati installati 430 ugelli per la nebulizzazione dei cattivi odori provenienti dall'impianto.L'interrogativo ovviamente è questo: ma questi nebulizzatori copriranno i cattivi odori? O li elimineranno alla base? Senza l'ossidazione dei fanghi e la disinfezione potranno eliminarsi i rischi per la salute?

Questi interrogativi li ha posti in parte anche il consigliere Francesco Foggia il quale ha stigmatizzato l'assenza del sindaco Nicola Cristaldi: "lui è il responsabile anche della salute dei cittadini, avrebbe dovuto esser presente oggi vista l'importanza del tema. Della passata Amministrazione sono presenti in aula, oggi consiglieri comunali, l'ex assessore ai Lavori Pubblici, Nino Zizzo, e l'ex vice sindaco Pietro Ingargiola. Hanno forse qualcosa da dire? Abbiamo speso 50.000 euro per la riparazione delle due conduttore del pennellone. Sulla salute dei cittadini bisogna stare molto attenti.

Sergio Tancredi ha evidenziato la necessità di risolvere i problemi attraverso una maggiore interlocuzione con la Regione. Presente un altro deputato regionale di M5S, Giampiero Trizzino, presidente della Commissione "Ambiente e Territorio" il quale ha assicurato che riferirà all'A.R.S. e agli organi competenti sulla questione.

Il senatore Vincenzo Santangelo (M5S) ha invece preannunciato che quanto sollevato nella seduta sarà inviato alla Procura della Repubblica per avviare delle indagini sulla vicenda; infine Santangelo ha annunciato un'interrogazione al Senato per fare intervenire il Governo e il Ministro della Salute.

Francesco Mezzapelle

28-10-2014 10,00

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