Mazara, Pescatori: “rivedere la normativa dell’UE su dimensioni delle maglie delle reti”
Con l’approssimarsi delle elezioni Europee (si svolgeranno l’8 e 9 giugno in un “election day” con le Amministrative che interesseranno anche Mazara del Vallo) tornano in auge alcuni questioni relative al settore della pesca che da circa vent’anni è governato da decisioni prese sui banchi di Bruxelles. Più volte in questi anni il settore della pesca siciliana, e soprattutto quella di Mazara del Vallo, che sta vivendo anni di profonda crisi a causa di fattori strutturali, endogeni al sistema, e per via di fattori “esterni” (vedi in primis il progressivo, ed imposto, restringimento degli areali e dei tempi di pesca), ha lamentato di esser mal rappresentato all’UE subendo decisioni che spesso vengono prese da altri Paesi, in primis quelli atlantici, con regolamenti e normative poco adeguate alla tipologia di pesca esercitata nel mar Mediterraneo.
Una delle questione più dibattute è quella delle dimensioni delle maglie delle reti utilizzate nel comparto della pesca strascico considerate anche recenti operazioni in mare condotte dalle Capitanerie di porto che hanno portato all’applicazione di sanzioni (multa per l’armatore, sequestro delle reti e del pescato, punti al comandante e alla licenza di pesca) a seguito della scoperta di reti irregolari in quanto presentanti maglie di dimensioni inferiori alla misura fissata dalle norme comunitarie e nazionali volte a garantire la sostenibilità dell’ambiente marino e il naturale ripopolamento degli stock ittici.
In merito alle maglie delle reti da pesca esiste infatti una normativa, vedi Regolamento UE 1343/2011 e successivo 1241/2019, che prevede due possibilità per l’armatore: il sacco della rete con la maglia quadrata da almeno 40 millimetri e le rimanenti parti della rete da traino con maglia maggiore o uguale a 40 millimetri; nel caso invece di intera rete con maglia romboidale da almeno 50 millimetri, le parti della rete diverse dal sacco devono avere un’apertura di maglia maggiore o uguale a 50 millimetri.
Più volte, come dicevamo, la marineria di Mazara del Vallo, considerato le sue dimensioni (nonostante siano ormai rimasti circa una settantina di pescherecci) e l’attività svolta nei diversi areali del Mediterraneo, ha sollevato molti dubbi e preoccupazioni in merito alla stessa normativa. I maggiori dubbi riguardano il fatto che le dimensioni delle maglie richieste dal Regolamento UE non sono certamente adeguate alle specificità ittiche del Mar Mediterraneo rispetto agli areali atlantici ove vengono pescati pesci di taglia superiore; inoltre per gli armatori e gli stessi pescatori vi sono alcuni aspetti della normativa che possono indurre a erronee interpretazioni, ci riferiamo in particolare alle specifiche dimensioni delle maglie del ‘sacco’ e del cosiddetto ‘avansacco’ delle reti da pesca”.
Pertanto da un lato il comparto pesca chiede maggiori flessibilità nei controlli e dall’altro si chiede, giustamente: “che senso ha questa normativa quando pescherecci di Egitto e Tunisia, marinerie ormai emergenti, pescano negli stessi areali internazionali senza dover sottostare alle nostre stesse regole? Per loro non si parla di sostenibilità ambientale e di limitazione della pesca a strascico?”.
Francesco Mezzapelle