Mazara, pericolose sterpaglie intorno all’area del porto nuovo. I timori di un ristoratore
Nel tardo pomeriggio del 5 luglio a Mazara del Vallo, nella zona del porto nuovo, si è verificato un incendio in un terreno adiacente alla struttura che avrebbe dovuto ospitare il mercato agro-ittico alimentare all’ingrosso. Non si è ancora a conoscenza di che natura sia stato l’incendio, probabilmente per cause accidentali, fatto sta che le fiamme sono divampate rapidamente vista la presenza di una folta sterpaglia che ha fatto temere il peggio (nel collage di copertina foto dell'area ove avvenuto l'incendio).
Proprio accanto all’area incendiata si trova il ristobar “Marameo”, luogo di ritrovo di pescatori e di chi frequenta il porto. La struttura è tutta in legno e il proprietario, Martino Cusumano, è molto preoccupato nel caso di un altro grosso incendio. "Oltre alla selvaggia vegetazione, ormai secca per il caldo- ci racconta Cusumano - la zona è in forte degrado soprattutto per la presenza di ratti e spazzatura accanto proprio al mercato agroalimentare. La situazione sta diventando insostenibile”.
Nella zona in questione, inoltre, il proprietario chiede al Comune di effettuare una diserbatura, essendo di sua competenza, poiché spaventato che un eventuale incendio nel terreno accanto alla struttura del locale possa danneggiare lo stesso. Infatti anche in quell’area demaniale indicata dallo stesso titolare del Marameo è evidente la presenza di una folta e pericolosa sterpaglia (vedi foto collage di copertina). Cusumano non è l’unico a lamentarsi, infatti residenti ed esercenti della zona non hanno più intenzione di sopportare questa condizione.
In realtà, qualche tempo prima, era stato deciso che l’area dovesse diventare un Hub di interscambio, ove vengono integrate diverse modalità di trasporto (biciclette, auto elettriche, trasporto pubblico); ad oggi, nessuna notizia in merito alla realizzazione del progetto che era inserito nei finanziamenti inerenti ad Agenda Urbana. Auspichiamo che il Comune intanto possa avviare quanto prima, come avvenuto del resto negli anni scorsi, una completa scerbatura dell’area, con relativa bonifica, per far sì che ciò che è accaduto non si ripeta con conseguenze più pericolose.