Mazara, istituita una “cabina di regia” per gli interventi in caso di maltempo
Il nubifragio del 30 settembre che ha colpito la Città di Mazara del Vallo provocando parecchi danni (stimati in circa 5milioni 500mila euro) a strutture pubbliche e private, e per i quali il Comune ha richiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale alla Regione, ha costretto l’Amministrazione comunale a prendere le contromisure per organizzare al meglio delle possibilità la macchina degli interventi nel caso si verificassero eventi meteorologici di tale portata. Così è stata istituita su direttiva dello stesso sindaco Salvatore Quinci una “cabina di regia” e della quale fanno parte gli assessori Vito Torrente e Michele Reina, i tecnici Giuseppe Falzone ed Enzo Bucca, responsabili rispettivamente del III settore e della Polizia Municipale, e la Protezione civile Comunale; alla “cabina di regia” partecipano le associazioni “Vigili del fuoco in congedo”, Misericordia, GIVA, ARI, Fedelambiente e CPA (Caccia, Pesca e Ambiente).
Si sono svolte delle riunioni operative venerdì scorso, 7 ottobre, presso palazzo dei Carmelitani (vedi foto copertina), e nella mattinata di sabato presso l’Autoparco comunale, per mettere a punto un canale comunicativo diretto (una chat su whatsapp) che in tempo reale possa permettere di predisporre gli interventi in caso di nubifragio, effettuata anche una ricognizione dei mezzi a disposizione, dai pick-up alle pompe idrovore di sollevamento. La macchina è stata già sperimentata nel corso del temporale avvenuto nella serata di domenica scorsa, anche se non paragonabile a quello del 30 settembre: sono stati monitorati i siti sensibili, alle diverse associazioni sono state infatti assegnate delle zone della Città ove intervenire; predisposto anche collegamento diretto con residenti che vivono in zone potenzialmente in pericolo, vedi gli argini del fiume Mazaro.
Oltre queste azioni di intervento sarebbero allo studio del Comune iniziative preventive per far fronte a forti temporali, ormai non più considerabili eccezionali, che comportano un flusso d'acqua difficilmente gestibile da un sistema fognario di acque bianche le cui condotte sono state progettate decenni or sono con diametri e capacità ridotti rispetto alle necessità di oggi ed alla mutata intensità delle piogge.
Altro intervento atteso, viste le moltissime segnalazioni di cittadini di diverse zone della città, è la pulizia completa delle caditoie comunali. L’Amministrazione all’indomani del nubifragio del 30 settembre ha dichiarato che soltanto il 50% delle caditoie presenti nel territorio (complessivamente circa 8000) era stato pulito. Eppure nei due anni precedenti sono stati affidati lavori per la pulizia completa del sistema delle caditoie. Fermo restando che da sola la pulizia dei tombini non è bastevole alla luce dell'intensità delle piogge, un altro intervento annunciato riguarda le prove di flussi che verifichino che non solo le caditoie ma anche che le condotte e i sottoservizi non siano ostruiti; in una riunione è stata anche sollevata la necessità di allargamento del diametro di alcuni tratti di condotte per favorire un maggiore deflusso. Bisognerebbe anche capire se c’è anche un problema di mancato collegamento fra le stesse caditoie e le condotte.
Infine serve una seria azione di contrasto, anche con sanzioni, agli incivili fenomeni di uso delle caditoie quale ricettacolo di sporcizia e rifiuti e di abusiva muratura.
Sul fronte delle pompe di sollevamento è stato sottolineato che alcune sono già automatizzate mentre altre sono in corso di automazione. Ma sia le une che le altre hanno registrato in alcuni casi problemi di interruzione elettrica e improvvisa inattività. Da qui l'avvio di lavori già in corso per lo spostamento di alcune componenti elettriche, mettendole al riparo dal possibile rischio di contatto con l'acqua, per ridurre al minimo il rischio di stop improvviso delle pompe di sollevamento.
Francesco Mezzapelle