Mazara, iniziato il Ramadam. Come viene vissuto nella città più musulmana d'Italia?

Redazione Prima Pagina Mazara

Da oggi per circa il 10% della popolazione di Mazara del Vallo che professa la religione islamica, è iniziata l'osservanza del Ramadan. Il Ramadan è il nome del nono mese dell’anno nel calendario lunare musulmano, nel quale, secondo la tradizione islamica, Maometto ricevette la rivelazione del Corano “come guida per gli uomini di retta direzione e salvezza” (Sura II, v. 185). Il Ramadan è il mese più sacro dei musulmani - che sono circa 1,6 miliardi in tutto il mondo - e il periodo dell’anno in cui si celebra è lo stesso in tutti i Paesi islamici. È il mese sacro del digiuno, dedicato alla preghiera, alla meditazione e all’autodisciplina.

Il digiuno è un obbligo per tutti i musulmani praticanti adulti e sani che, dalle prime luci dell’alba fino al tramonto, non possono mangiare, bere, fumare e praticare sesso. Milioni di musulmani in tutto il mondo (sono quasi due miliardi i fedeli in tutto il pianeta) si preparano all'inizio del mese sacro islamico di Ramadan, atteso a seconda del Paese in cui si trovano tra il 10 e l'11 marzo. Dipende dell'avvistamento della luna nuova, determinato dal calendario lunare islamico. Il Ramadan, infatti, inizia tipicamente quando viene avvistata la Luna crescente, e dura dai 29 ai 30 giorni. Secondo il tracker lunare "Crescent Moon Watch" la luna nuova del Ramadan sarà visibile già a partire dalla sera di domenica 10 marzo.

In quella data però - ha spiegato Al Jazeera - un avvistamento a occhio nudo della luna crescente sarà possibile solamente in alcune zone del Pacifico e del Nord America occidentale. Il resto del mondo, a partire dal Medioriente e dall'Europa, potrà osservare la luna nuova solamente a partire dal giorno seguente. Pertanto l'inizio del digiuno, uno dei cinque pilastri dell'Islam, potrebbe variare dall'11 al 12 marzo. Quest'anno un pensiero  va a quei fedeli musulmani che vivono in zone di guerra, ed in particolare in Palestina, nella striscia di Gaza, ove dal 7 ottobre dopo l'attacco di Hamas a civili israeliani muoiono quotidianamente persone innocenti, soprattutto bambini.

Non è un caso che sabato  prossimo 16 marzo si svolgerà, a seguito di un documento condiviso da associazioni e singoli cittadini, la manifestazione-corteo "Una linea Mazara-Gaza per la pace".    

I musulmani di Mazara (non solo tunisini ma anche marocchini, slavi e lavoratori originari dei Paesi dell'Africa subsahariana) si sono preparati alla preghiera collettiva del Ramadan. I più osservatori della dottrina andranno a pregare nell'immobile adibito a moschea "Ettakwa" (vedi foto) all'interno della kasbah . Alla fine del Ramadan c'è "Eid - al - Fitri", cioè la festa della rottura del digiuno. I musulmani mazaresi quel giorno, come accade ormai da anni, si riuniscono in piazzale Giovan Battista Quinci per celebrare l'evento; qui arrivano anche musulmani dai paesi vicini, da Campobello di Mazara, Castelvetrano, dalla Valle del Belice, è un grande incontro, un ritorno simbolico alla loro terra comune.

Il Ramadan è un momento di condivisione e di unione. È usanza invitare i propri vicini e amici a condividere tutti insieme il pranzo serale - chiamato “Iftar” - e a recitare particolari preghiere dette “Tarawih”. Alcune differenze nella tradizione si riscontrano nei cibi che si possono mangiare quando cala il sole. Ogni Paese ha delle particolarità: per esempio, in Tunisia, Algeria e Marocco viene preparato un cous-cous soltanto con l'agnello (non il pollo o il montone) arricchito da uvetta; in Siria e in Giordania invece si mangiano i katai, dolci con ripieno di cocco, nocciole tritate e zucchero. Durante il Ramadan si bevono succhi di frutta, e nei Paesi del Maghreb quello di liquirizia, che alza la pressione sanguigna, perché chi digiuna ce l'ha più bassa del solito.

A tutti i nostri fratelli musulmani

Ramadan Mubarak