Mazara, il Comune non da più soldi alle scuole e si allinea alla “Buona Scuola”. Genitori comprano perfino la carta igienica.

Redazione Prima Pagina Mazara

Da alcuni giorni ci arrivano segnalazioni di genitori che hanno i figli che frequentano le scuole di competenza comunale che lamentano il fatto che siano loro costretti a provvedere all’acquisto di materiale per il fabbisogno scolastico, si tratta di materiale didattico ma perfino dei prodotti per la pulizia delle aule e dei bagni. Addirittura la “colletta” dei genitori, molti dei quali insofferenti per la situazione venutasi a creare, riguarderebbe anche l’acquisto della carta igienica.

Basti farsi un giro per alcuni istituti scolastici cittadini per notare la mancanza di carta igienica nei bagni; al fine di razionalizzare la carta igienica questa agli studenti viene fornita al momento della loro richiesta di usufruire del bagno. 

Perché questa situazione si è venuta a creare? Alcuni giorni fa dal Comune di Mazara del Vallo è stata inviata una circolare (vedi foto) ai dirigenti scolastici del I, III, IV Circolo Didattico, degli Istituti comprensivi Borsellino, Boscarino-Castiglione, Pirandello e Scuola Media Grassa, avente per oggetto: “Manutenzione ordinaria e straordinaria e spese di funzionamento Istituti di istruzione primaria e secondaria di I grado a carico del Comune”.

Nella circolare (protocollata il 6 febbraio scorso), firmata dal sindaco Nicola Cristaldi, e dai Dirigenti del I e II Settore del Comune, rispettivamente l’Ing. Stefano Bonaiuto e Maria Gabriella Marascia, si legge:

“Si porta a conoscenza di codeste Direzione Didattiche che l’Amministrazione Comunale ha già posto in essere una programmazione degli interventi da realizzare, anni 2017-2018, in merito alle manutenzioni ordinarie e straordinarie degli istituti scolastici la cui competenza ricade in ambito comunale.In particolare, tenuto conto dei tagli che sono stati effettuati ai Comuni sui finanziamenti dello Stato, si ritiene dover precisare che questo Ente, nel suddetto biennio, intende garantire e dare priorità alle manutenzioni ordinarie e straordinarie inerenti il tema della sicurezza, inoltre il regolare funzionamento del riscaldamento ed il pagamento di tutte le utenze.In merito alle richieste di arredamento scolastico si continuerà l’azione già intrapresa in questi ultimi tre anni per garantire il completamento dell’arredamento scolastico.Si ricorda che il Decreto Legislativo 16 aprile 1994 n.297, individua la competenza in materia di arredamento scolastico del Comune in merito alla Scuola Elementare (art.159) ed alla Scuola Media (art.190).Inoltre si precisa che in merito al richiesto materiale di pulizia, in applicazione del citato Decreto Legislativo 16 aprile 1994 n.

297 e della Legge 11 gennaio 1996, n.23, le relative spese non risultano di competenza del Comune, in tal senso vi sono molte autorevoli sentenze e pareri (parere del Consiglio di Stato n.1784 del 24 settembre 1996 parere ANCI del 5 maggio 2005).Per le altre spese di funzionamento (toner, registri, materiale didattico) non avendo il Comune le risorse di bilancio non vi potrà provvedere.Pertanto il Comune assume l’impegno nell’ambito delle manutenzioni ordinarie e straordinarie degli edifici scolastici con priorità assoluta in ambito della sicurezza e nell'arredamento scolastico”

Da quanto si evince quindi dalla circolare, l’Amministrazione Cristaldi motiva la sua decisione di tagliare i suddetti fondi alle scuole cittadine in virtù dei tagli di fondi dello Stato ai Comuni e di alcuni “autorevoli pareri e sentenze”. La cosa ci lascia a dir poco molto perplessi.

L’Amministrazione mazarese in pratica si "allinea" ai tagli che i vari Governi negli ultimi anni hanno adottato nei confronti della scuola italiana. Altro che la propagandata “Buona Scuola”, un fallimento su tutti i fronti, un flop ammesso dallo stesso ex premier Matteo Renzi anche nella Assemblea del Pd tenutasi domenica scorsa a Roma (Certo ha fatto impressione l’ammissione del fallimento della cosidetta “buona scuola” e al contempo l’annuncio di aver fatto però molti investimenti nello stesso settore… sugli applausi non commentiamo).

Continua pertanto un vezzo, tutto italiano, dai Governi nazionali e fino alle Amministrazioni comunali, si tagliano i fondi alla parte considerata "debole" della società, si tagliano le spese per il fabbisogno quotidiano delle scuole italiane per necessità di bilancio. La scuola, la fucina dalla quale uscirà la futura Italia e dove si educano e formano le nuove generazioni, viene sacrificata sull’altare di altri interessi. Perché non si eliminano i privilegi e gli stipendi della casta (non bastava certo un referendum costituzionale mal proposto e che aveva altre finalità)?

Ritornando alle scuole mazaresi sappiamo inoltre che nei mesi di novembre/dicembre è stato erogato dal Comune un esiguo contributo pari al 25% di quello riconosciuto nel primo semestre del 2016, gli istituti scolastici non hanno potuto coprire i costi delle necessità che si presentano giornalmente; le scuole mazaresi hanno ridotto al minimo il consumo dei materiali di cancelleria, provvedendo ove possibile a una dematerializzazione delle comunicazioni (pagelle, ecc);

Dall’Amministrazione cittadina ci aspettavamo un segno di discontinuità rispetto alle logiche nazionali, magari si potevano tagliare alcune spese o alcuni “super-consulenze” o stipendi. Infine -ci chiediamo- La decisione di tagliare dei contributi alle scuole cittadine sarebbe stata presa prima delle elezioni amministrative del 2014?

Francesco Mezzapelle

21-07-2017 8,00

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