Mazara, fra "buona movida" e "nemici della musica"
In questi giorni la Città di Mazara del Vallo è più viva che mai. Le festività di fine anno, ed in particolare il Natale, forse più del periodo estivo, costituisce l'occasione per il ritorno in Città, seppur per qualche giorno, di molti giovani e meno giovani che risiedono nelle città del centro-nord, oppure all'estero, sia per motivi di studio che per lavoro. Tantissimi sono stati i mazaresi che negli ultimi 30 anni hanno lasciato Mazara del Vallo per gli studi universitari e che poi non sono più tornati avendo trovato quel lavoro tanto atteso che la loro città di origine non ha potuto assicurare (sui motivi di questo fenomeno, diffuso in molte realtà del mezzogiorno, potremmo scrivere diverse tesi di laurea...). Negli ultimi anni, inoltre, si assiste ad un fenomeno che ha ulteriori risvolti demografici (guarda caso la Città è scesa sotto i 50mila abitanti), oltre che socio-economici: genitori pensionati sono andati ad abitare nelle Città ove risiedono i loro figli, per stare loro accanto, per godersi i nipoti, dare una mano di aiuto e sentirsi pienamente padri, madri e nonni.
Il ritorno per le feste di fine anno costituisce anche l'occasione per molti mazaresi emigrati di poter rivedere gli amici, quelli rimasti a Mazara del Vallo e quelli sparsi in diverse parti del mondo. Quasi un bisogno "ancestrale" di ritornare a rivivere ricordi di un tempo, legati alla scuola, ai giochi, e alle prime uscite. Così capita in questi giorni darsi appuntamento nei vari locali del cosiddetto centro storico (vedi foto da noi scattata ieri, nel giorno di Natale, nella centralissima via San Giuseppe) per bere qualcosa, per fare un aperitivo e magari ascoltare della musica e, perchè no, potere anche ballare magari non facendo tardi visti i diversi impegni familiari (vedi anche la presenza di tantissime coppie con figli al seguito).
Così per le strade del centro storico in questi giorni, a partire dalle ore 18 alle 22 (dopo quell'ora le strade cominciano a svuotarsi) necessita più presenza e controllo delle forze dell'ordine al fine di garantire maggiore sicurezza e prevenire fatti spiacevoli che purtroppo in questi ultimi anni hanno favorito la "mala movida". Diciamo che a tal fine sono stati fatti dei passi in avanti, sia attraverso i servizi implementati a seguito di una cabina di regia in Prefettura, e sia a livello locale con pattuglie della polizia municipale che presidiano nelle ore serali e notturne i punti nevralgici del centro città.
Purtroppo la parte dolente di questa "storia" è rappresentata da diversi residenti del centro storico che non riescono ad accettare che si possa far musica davanti ai vari locali e in orari anche "adeguati" (prima di pranzo, prima di cena, o nel dopo cena purchè non si superi la mezzanotte), senza peraltro considerare che il picco di tali attività si raggiunge soltanto in alcuni giorni dell'anno (per le festività). In questi anni sono stati i gestori dei locali (diciamo la verità: sono loro con mille problemi e nonostante una crisi economica oggettiva e progressiva a tenere viva con le proprie risorse la città tutto l'anno) a dimostrare più flessibilità, adeguando spesso il "palinsesto" della loro offerta, a cercare una "mediazione" per venire incontro alle esigenze dei "dormienti", che alla prima nota musicale chiamano le forze dell'ordine, e chissà qualche "amico", per chiedere un intervento.
Eppure dicono di aver girato il mondo, non si capisce però in quale epoca...Movida Buona a tutti!
Francesco Mezzapelle