Mazara, dragaggio del porto canale, la Ecol2000 pronta ad iniziare i lavori
Potrebbero iniziare anche entro una quindicina di giorni i lavori tanto attesi per l’escavazione (si tratterebbe ricordiamolo di un primo stralcio) del porto canale di Mazara del Vallo. Martedì pomeriggio, si è tenuta una lunga riunione tecnico-operativa fra il commissario di governo per il Dissesto Idrogeologico della regione siciliana, Maurizio Croce, e rappresentanti della Ecol2000, la ditta (prima classificata nella gara di appalto, tenutasi nei primi mesi del 2016) avrebbe dovuto iniziare i lavori un anno fa (e poi interrotti per vicende giudiziarie) dal costo di circa 836mila al netto di ribasso d’asta.
“Sono stati concordati alcuni passaggi – ha spiegato Commissario Croce – con l’impresa Ecol 2000 che dovrà eseguire i lavori e, pertanto, ormai siamo sulla linea di partenza. Non ci dovranno essere ritardi perché la nave Mazara-Pantelleria deve entrare in porto nel mese di giugno. Fra un paio di giorni saranno a Mazara alcuni tecnici per una perlustrazione delle banchine e di altri spazi portuali, per redigere una perizia di variante per il deposito dei fanghi e per verificare la situazione della “Colmata B” (ove andrebbero conferiti i fanghi ritenuti non pericolosi), quindi la Ecol 2000 potrà operare per l’escavazione”.
I materiali sabbiosi verranno scaricati nella Colmata B”, mentre gli altri materiali verranno depositati su delle piattaforme e verranno esaminati dall’ing. Giovanni Rizzari, ingegnere idraulico, libero professionista, incaricato dalla Ecol 2000. L’ingegnere Rizzari, fra qualche giorno, sarà a Mazara anche per incontrare il Comandante la Capitaneria di Porto. (in foto copertina un tratto del porto canale di Mazara del Vallo). Unico “esterno” presente all’incontro è stato Enzo Sciabica, responsabile dell’associazione ambientalista “Pro Capo Feto”, invitata dal soggetto attuatore, che si è dichiarato soddisfatto visto che nel corso della stessa riunione sarebbe stato preso un impegno, proprio dallo stesso Croce, per la riqualificazione ambientale della “Colmata B”, la stessa area che è stata, per anni, al centro del dibattito tra ambientalisti e autorità regionali e comunali.
Ci domandiamo perché gli stessi ambientalisti in questi ultimi anni sono stati “silenti” sulla “Colmata B” che è divenuta nel frattempo un discarica a cielo aperto; dagli ambientalisti ci sarebbe aspettato certamente l’organizzazione periodica, come avviene per altri siti ritenuti di interesse naturalistico, di giornate per la pulizia della stessa area ove ad oggi si trovano abbandonati materiali vari, pneumatici, cassette usate per la conservazione del pesce e perfino reti da pesca.