Mazara, domenica 10 marzo visita gratuita al Museo del Satiro Danzante

Redazione Prima Pagina Mazara

Era la notte tra il 4 e il 5 marzo 1998 quando il peschereccio "Capitan Ciccio", della flotta marinara mazarese, recuperava dai fondali del Canale di Sicilia una statua bronzea che avrebbe cambiato per sempre il destino della città di Mazara: il Satiro Danzante. La scultura, databile tra il IV e il III secolo a.C. attribuita alla scuola di Prassitele, raffigura un satiro, una creatura mitologica legata al dio Dioniso, colto in un'estatica danza rituale. Il movimento sinuoso del corpo, la torsione del busto e l'espressione di estasi sul volto rendono il Satiro un'opera di straordinaria bellezza e sensualità. Secondo l'archeologo Sebastiano Tusa, la nave che trasportava la statua sarebbe naufragata nell'area di mare tra Pantelleria e Capo Bon in Tunisia tra il III e il II secolo a.C.

Il Satiro rimase adagiato sul fondo del mare per oltre duemila anni, fino al fortuito ritrovamento da parte dei pescatori mazaresi. Il Satiro Danzante è oggi il simbolo di Mazara del Vallo e ospitato nell'omonimo museo, inaugurato nel 2005. Il museo, oltre al capolavoro bronzeo, espone anche altri reperti di varie epoche provenienti dalle acque del Canale di Sicilia e dalla zona costiera mazarese. Domenica 10 marzo, in occasione della "Domenica Gratuita" dedicata ai beni culturali siciliani, il Museo del Satiro Danzante sarà aperto al pubblico gratuitamente.

Un'occasione imperdibile per ammirare da vicino la bellezza di quest'opera d'arte unica al mondo.

Caterina Mezzapelle