Mazara, definitiva svolta a destra dell’Amministrazione Quinci?

Redazione Prima Pagina Mazara

Rispondendo di recente al “j’accuse” e richiesta di dimissioni da parte del Circolo mazarese “Orgoglio e Futuro” di Fratelli d’Italia il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, ha annunciato “di avere avviato interlocuzioni con questo importante Partito di Governo (FdI appunto) per la promozione e condivisione di progetti per la città”. Sorgono pertanto alcune domande dalla stessa presa di posizione del primo cittadino anche a seguito recenti dichiarazioni espresse in Consiglio comunale in risposta all’opposizione che detiene ormai la maggioranza in aula. Riavvolgiamo il nastro.

Sembra passato un decennio (forse la pandemia ha influito anche sulla percezione del tempo) quando lo stesso Salvatore Quinci sostenuto da una coalizione di liste civiche (“Partecipazione Politica”, “SiAmo Mazara”, “Osservatorio Politico” e “Mazara Bene Comune”) nel corso della campagna elettorale delle Amministrative 2019, ed in particolare nella fase di ballottaggio attaccava la destra (non le forze centriste dell’area liberal che avrebbero invece sostenuto lo stesso dopo il primo turno) che sosteneva Giorgio Randazzo come qualcosa da evitare e contrastare paventando il rischio di deriva autoritaria e xenofoba (in copertina foto di Salvatore Quinci a chiusura della campagna elettorale delle Amministrative del 2019).

Ci chiediamo e chiediamo: cosa è cambiato? Analizziamo lo scenario. Certamente adesso FdI è al Governo nazionale e regionale. Sembra saldo l’asse fra il sindaco Quinci e il sindaco di Partanna Nicola Catania eletto il 25 settembre scorso deputato all’Ars nella lista di Fratelli d’Italia risultando anche il più votato in in Provincia. Inoltre, non è un mistero che il gruppo Torrente, tramite Paolo, figlio del neo assessore ai Lavori Pubblici, Vito Torrente, abbia un collegamento diretto con Carolina Varchi, esponente di spicco di FdI e vice sindaco di Palermo e, tramite questa, con i vertici di FdI.

Certamente il sindaco Quinci, il quale non nasconde la possibilità di ricandidarsi nel 2024, ha già dimostrato in passato di essere “sensibile” al cambiamento e alla “fascinazione” in direzione dei “partiti di governo” (vedi ad esempio l’operazione Forza Italia con l’ex assessore regionale Toni Scilla che portò in giunta l'arch. Pietro D’Angelo indirettamente “silurato” nell’ultimo rimpasto). Se prima del recente rimpasto di Giunta la sua coalizione risultava composita con forze di centro destra e centro sinistra, ora che il Pd si è chiamato fuori dalla maggioranza si può ipotizzare che Quinci si senta finalmente libero di svoltare definitivamente a destra? E se così fosse, lo stesso Quinci ha ancora la stessa opinione sulle destre espressa tre anni fa? E che ne pensa il suo elettorato? E cosa ne pensano di questa eventuale svolta in particolare il neo assessore Gianfranco Casale (dichiaratamente di sinistra) piuttosto che i consiglieri Arianna D’Alfio e Paola Caltagirone eletti nel gruppo di “Partecipazione Politica” e non certo simpatizzanti per la destra? E cosa ne pensano sul fronte opposto il consigliere Giorgio Randazzo (intanto transitato dalla Lega a FdI) o ad esempio Giampaolo Caruso e Francesco Santangelo (e altri esponenti di FdI in città)? Interrogativi che potrebbero avere presto o poi risposta, attendiamo pertanto chiarimenti o smentite.

Francesco Mezzapelle