Iniziato processo al sindacalista Giglio accusato di “molestie e disturbo” al sindaco Cristaldi: “accuse fondate” o “frutto della fantasia”?

Redazione Prima Pagina Mazara

Entra nella fase di dibattimento, presso il Tribunale di Marsala, il processo che vede imputato il 53enne sindacalista mazarese Donato Giglio con l’accusa di “molestie e disturbo” al sindaco di Mazara Nicola Cristaldi. I fatti contestati sarebbero stati commessi l’8 settembre e il 29 novembre 2014.

Ieri sono stati ascoltati davanti al giudice monocratico Iole Moricca alcuni teste dell’accusa: il vice sindaco Silvano Bonanno, e la segretaria particolare dello stesso primo cittadino, Rosa Di Giorgi. Sia Cristaldi che i due teste hanno ribadito le accuse a Giglio. In aula, Nicola Cristaldi ha sottolineato che se l’attività di Giglio si fosse limitata a quella sindacale per lui non ci sarebbe stato alcun problema.(nel foto collage da sx Nicola Cristaldi e Donato Giglio).

L’avvocato Alessio Muscolino, legale di parte civile per Cristaldi, ha così spiegato: “Il reato per cui si procede è molestie e disturbo. E perché si configuri questo reato è sufficiente pedinare una persona in maniera insistente e più volte. Non è necessario dire qualcosa. E in aula i tre testimoni hanno confermato che Giglio ha pedinato il sindaco non solo a piedi nel corso di una uscita istituzionale, ma più volte anche in auto. E in una occasione fu anche identificato dalla polizia. Per altro, a ridosso di queste situazioni –ha aggiunto- nei mesi precedenti c’è stato anche un accanimento sindacale, un’attività fatta con una serie di esposti e denunce nei confronti del sindaco e del Comune. Tutto ciò per rendere difficile la vita al sindaco, non si capisce per quale motivo”.

Di altro avviso è invece Donato Giglio: “Questo processo –ha detto Giglio- si sta svolgendo per l’uso intimidatorio della querela. Anche se io ho continuato la mia attività sindacale allo stesso modo. La ricostruzione fatta dal sindaco appare frutto di fantasia e distante dalla realtà. Il sindaco Cristaldi, in aula, ha detto che io non ho detto nulla, né l’ho disturbato”.

Così ha commentato il suo avvocato difensore Vito Perricone: “Sarà provata l’insussistenza dell’accusa –ha affermato il legale- Sono fatti del tutto inconsistenti. Quando il sindaco cammina per strada, magari parlando di quello che c’è da fare per la città, spesso la gente si aggrega. E la stessa cosa ha fatto Giglio, che è un sindacalista molto combattivo. Per questo tra i due non corre buon sangue. Giglio non ha detto niente, non ha insultato, offeso o infastidito il sindaco, né l’ha inseguito in auto”. Il 20 giugno, intanto, verranno ascoltati altri testi.

Francesco Mezzapelle

18-05-2016 9,30

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