I libici tentano il sequestro di quattro pescherecci a 80 miglia da Tripoli

Redazione Prima Pagina Mazara

Tentato sequestro di quattro pescherecci da parte di una motovedetta libica in acque internazionali. E’ avvenuto venerdì mattina ma la notizia è trapelata nelle ultime ore. Tre pescherecci di Mazara del Vallo, il “Pegaso” (in foto da noi scattata), il “Giacomo Gancitano” e il "Twenty Three”, ed un motopesca di Pozzallo, il “Vincenzo Ruta”,  stavano pescando a circa 80 miglia nord di Tripoli, in acque internazionali e ben al di fuori dalla ZEE che la Libia ha istituito unilateralmente nel 2005 e che si estende 62 miglia oltre le 12 convenzionali.

Erano circa le ore 8,30 del mattino quando i comandanti dei quattro pescherecci hanno notato avvicinarsi minacciosa una motovedetta dalla quale attraverso un altoparlante si intimava agli equipaggi dei pescherecci siciliani di fermarsi e di spegnere i motori. I comandanti dei pescherecci chiedono aiuto alla nave militare in zona, la “San Marco”, dalla quale si alza in volo un elicottero che raggiunge l’areale ove i quattro pescherecci avevano reti calate per la battuta di pesca del gambero e fresco.

Alla vista dell’elicottero la motovedetta libica desiste dal suo tentativo illegale di portare a compimento il sequestro e si allontana; i libici si sarebbero giustificati dicendo che si erano sbagliati a causa di un problema al loro radar. Mentre a bordo dei pescherecci sono saliti militari italiani. Così il presidente del Consiglio comunale di Mazara del Vallo, Vito Gancitano, ha commentato quanto accaduto sul suoi profilo facebook: “Probabilmente 108 giorni non sono bastati e ancora una volta, assistiamo al tentativo di sequestro, da parte delle vedette libiche, di pescherecci mazaresi.

Mentre il nostro governo discute con le autorità libiche sulle problematiche che attanagliano il Mediterraneo, gli stessi libici tentano il sequestro. Questa volta, per fortuna, la nostra Marina militare ha evitato che ciò potesse accadere. I nostri pescatori hanno bisogno di più tutela e quei 108 giorni devono rimanere solamente un brutto ricordo!

Francesco Mezzapelle