Grande delusione dell’armatore Giacalone per l’ammenda per il dissequestro del “Cartagine”

Redazione Prima Pagina Mazara

"La nostra è forse una barca senza bandiera? Dobbiamo pagare 21.000 euro per un'infrazione non commessa? Ci difende così il nostro Governo?". Questa l'amarezza di Paolo Giacalone, armatore del peschereccio mazarese

"Cartagine", sequestrato lo scorso 20 settembre nelle acque del "Mammellone" da una motovedetta tunisina. Paolo Giacalone ha appreso la notizia dell'ammenda di 21.000 euro dall'ambasciatore d'Italia in Tunisia, Raimondo De Cardona, il quale aveva da poco ricevuto la comunicazione dal ministro all'Agricoltura e Pesca della Tunisia, Mohammed Ben Salem."A cosa serve –ha chiesto l'armatore Paolo Giacalone, molto delusione- avere il tracciato blue box che dimostra che quanto si è avvicinata la motovedetta eravamo in navigazione nel Mammellone? I fatti dimostrano che eravamo regolarmente in navigazione e quelle sono acque internazionali. Una volta che il peschereccio tornerà in porto –ha sottolineato Giacalone- consegnerò i documenti della barca alla Capitaneria di Porto visto che non serve a niente seguire le regole, altro che ringraziare le autorità diplomatiche italiane".

25-09-2013 10,00

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