Fondi europei e crisi idrica, l'on. Dario Safina (Pd) attacca il governo regionale
"Sette giorni. Solo una settimana per presentare progetti che valgono milioni di euro e che servono a migliorare la qualità delle nostre acque. È una vergogna! Perché questa scadenza così assurda? Stiamo parlando di investimenti cruciali per la tutela delle nostre acque, eppure si impone una scadenza lampo che rischia di tagliare fuori la stragrande maggioranza degli enti interessati. A chi vogliono fare un favore?” A dirlo è il deputato regionale Dario Safina, che denuncia con forza la decisione della Regione di dare agli Enti Territoriali di Palermo e Trapani un tempo ridicolo per trasmettere i progetti esecutivi relativi ai fondi europei del PR-FESR 2021-2027.
“Viene spontaneo chiedersi – prosegue Safina – se per caso non siano già stati scritti i nomi dei vincitori di questi fondi. Ci auguriamo di no, ci auguriamo che sia solo una svista, ma il sospetto è legittimo: perché mai imporre una scadenza così breve, se non per avvantaggiare qualcuno a discapito di tutti gli altri? Se questo è il metodo con cui si intendono gestire i fondi europei, siamo di fronte all’ennesimo atto di arroganza e opacità amministrativa”.
L’azione in questione prevede interventi fondamentali per la salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee, il monitoraggio degli inquinanti emergenti, la gestione delle acque di prima pioggia e la riqualificazione dei corsi d’acqua. “Parliamo di progetti complessi, che richiedono studio, pianificazione e tempi adeguati per essere sviluppati. Dare solo una settimana significa mettere fuori gioco enti che magari avrebbero i progetti quasi pronti, ma necessitano di un iter burocratico adeguato alla loro approvazione.
A chi giova tutto questo?”. Safina chiede immediatamente una proroga dei termini e un chiarimento da parte del governo regionale. “Non staremo a guardare mentre si compie un ennesimo scippo ai danni dei territori. La gestione dei fondi europei deve essere trasparente e accessibile a tutti, non un gioco per pochi eletti. La Regione faccia marcia indietro subito, o sarà battaglia in tutte le sedi opportune”.
Dario Safina punta il dito contro la gestione fallimentare delle risorse idriche e chiede interventi immediati per sostenere gli agricoltori colpiti. "La stagione irrigua in Sicilia occidentale è irrimediabilmente compromessa e il governo regionale continua a rimanere in silenzio. Gli agricoltori della provincia di Trapani e delle zone limitrofe sanno già che non avranno l’acqua necessaria per salvare le loro colture, eppure da Palermo nessuno si assume la responsabilità di questa catastrofe annunciata.
È inaccettabile”. “La diga Trinità oggi dispone di appena 400.000 metri cubi d’acqua utilizzabili, e al massimo ne avrà 500.000 all’inizio della stagione irrigua. Il fabbisogno reale, però, è dieci volte superiore: servirebbero almeno 5 milioni di metri cubi. La diga Rubino garantirà irrigazione solo per la parte nord del territorio, mentre per la parte sud non ci sarà alcuna possibilità di salvare le colture. Questo significa che centinaia di aziende agricole sono già condannate a perdite gravissime, senza alcuna prospettiva di aiuto. Abbiamo assistito a mesi di chiusura della diga Trinità, senza alcun intervento per garantire un’adeguata raccolta di acqua - denuncia Safina -.
Oggi paghiamo le conseguenze di questa incapacità gestionale. Qualcuno dovrà spiegare agli agricoltori perché si è arrivati a questo punto e, soprattutto, dovrà dire come intende rimediare. La Regione deve chiarire immediatamente quali misure intende adottare per ristorare chi subirà perdite incalcolabili”. Negli ultimi anni, la crisi idrica in Sicilia si è aggravata, eppure gli interventi messi in campo si sono rivelati del tutto insufficienti. “Non bastano più stanziamenti emergenziali che arrivano sempre tardi e servono solo a tamponare il problema.
Serve un piano strutturale per garantire la raccolta e la gestione dell’acqua in modo efficiente. Questo governo regionale si sta dimostrando del tutto inadeguato ad affrontare la situazione. Noi continueremo a denunciare questa gestione disastrosa e a batterci per difendere gli agricoltori, che non possono essere lasciati soli davanti a una crisi di questa portata”, conclude Safina.