Ex chiesa di Sant’Ignazio: da chi custodita? Oggi rimosse le lastre di eternit?

Redazione Prima Pagina Mazara

Chi custodisce la chiesa di Sant'Ignazio fuori dagli orari degli uffici comunali? Quando saranno finalmente prelevate le lastre di eternit presenti al suo interno da circa due anni? Sono gli interrogativi che ci poniamo.

Innanzitutto una premessa. "La Chiesa di Sant'Ignazio fu costruita nel 1701 ed aperta al culto dal vescovo Castelli, essa presenta un impianto architettonico preziosissimo; la chiesa –secondo quanto riferito dall'arch. Mario Tumbiolo- è stata progettata dall'architetto gesuita Andrea Pozzo, il più grande architetto del tardo-barocco italiano, e meriterebbe certamente più attenzioni".

Circa un anno fa la chiesa venne derubata dei corpi illuminanti. La chiesa, la cui custodia durante il giorno è cura dei dipendenti comunali che operano nell'adiacente Collegio dei Gesuiti, rimane aperta tutto il giorno; a chiudere il portone nelle ore serali ci risulta che sia il gestore di un locale della stessa piazza. Purtroppo lo scorso 19 ottobre, erano circa le 21,30 ed i locali di piazza Plebiscito erano tutti chiusi abbiamo notato che il portone dell'ex chiesa era appena adagiato (vedi foto); quindi la struttura è rimasta aperta tutta la notte con il rischio di subire atti di vandalismo o furti di alcuni suoi reperti? Come riportato su un cartello posto sullo stesso portone, il complesso sarebbe dotato di una telecamera di video sorveglianza, la verifica delle immagini registrate, qualora la telecamera fosse attivata, sarebbe utile per individuare gli autori del furto. Ma di telecamere all'interno non vi è ombra.

Chissà la presenza di telecamere avrebbe anche svelato l'autore della collocazione dell'eternit delle lastre di eternit la cui presenza nel sottoscala dell'abside dell'ex chiesa di piazza Plebiscito era stata segnalata più di due settimane fa, e successivamente, da parte della nostra redazione e dai colleghi Giovanni Dilluvio ed Alessandro Accardo Palumbo; anzi proprio oggi quest'ultimo in un suo articolo sul QdS ha riportato anche il rischio di essere denunciati perché introdotti all'interno della chiesa e fotografato quelle "lastre abusive".

Inoltre si è appreso che finalmente è stata approvata la determina per l'autorizzazione alla ditta che si è aggiudicata l'appalto per la rimozione (la mazarese Mestra srl specializzata in rimozione di materiale pericoloso). Non si aspettava certo l'autorizzazione della Soprintendenza ai Beni Culturali, così come dichiarato dal Comune; logico visto che l'operazione riguardava materiale "alieno" e quindi non inerente all'attività del Soprintendente.

Comunque speriamo che in queste ore le lastre possano essere rimosse. Nel frattempo auspichiamo che la lotta contro l'eternit, e quindi il rischio delle polveri di amianto, disseminate nel territorio possa diventare un'attività ordinaria e non certamente legata "all'insistenza" di un piccolo gruppo di cittadini.

22-11-2013 9,00

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