Dragaggio del porto canale di Mazara, l’Ares Srl ha firmato il contratto
Un’altra estate sta volgendo al termine ed il dragaggio del porto canale di Mazara del Vallo non è stato ancora realizzato. Speravamo tutti che il 15 giugno scorso, in occasione della ricorrenza di San Vito, Santo Patrono della Città, avvenisse il “miracolo”, atteso da anni, per l’avvio concreto delle operazioni per ripristinare il fondale del porto e del fiume Mazaro ad oggi praticamente innavigabile ed in stato di degrado da anni con conseguenze nefaste per comparto peschereccio e per le attività ad esso collegate. in questi anni abbiamo assistito ad una vicenda che ha davvero dell’assurdo, fra rimpalli di competenze, ritardi, indagini giudiziarie, è successo di tutto.
Nel pessimismo generale che caratterizza l’intera vicenda e che domina ormai fra la cittadinanza e un giustificato scetticismo anche, probabilmente, fra rappresentanti politici locali, giunge una notizia positiva. Infatti l’impresa aggiudicataria dell’appalto, l’Ares Srl di Gioiosa Marea (società che si era classificata al terzo posto nella graduatoria della gara di appalto espletata nel marzo 2016), avrebbe finalmente firmato il contratto con l’ufficio del Commissario per il Contrasto al Dissesto Idrogeologico che non è più diretto dal dott. Maurizio Croce, che si era candidato a sindaco di Messina, ma dal dott. Giacomo Gargano il quale ad oggi risulterebbe responsabile della “pratica” del dragaggio del porto canale di Mazara del Vallo.
Inoltre abbiamo appreso che ieri si è svolta una conferenza di servizio per il dragaggio del porto di Mazara convocata dallo stesso Ufficio del Commissario per il dissesto idrogeologico. Alla riunione ha partecipato anche il sindaco della città, Salvatore Quinci, il quale al collega Salvatore Giacalone ha dichiarato (oggi sul GdS) che la conferenza di servizio sarebbe stata “convocata per definire gli ultimi aspetti operativi. Secondo me – ha aggiunto il primo cittadino mazarese ottimista ma anch’egli probabilmente stanco di questa estenuante attesa per l’avvio dei lavori – dopo il trasporto delle sabbie, occorrerà un mese per definire gli interventi”.
In pratica resta ancora un mistero la data esatta dell’avvio dei lavori di dragaggio. Nel corso della stessa conferenza di servizio sarebbe stata affrontata la questione relativa al trasporto dei materiali sabbiosi che si trovano nei fondali; ricordiamo che in un primo momento era stato deciso di trasportarli nelle vasche predisposte nella cosiddetta “colmata B” con dei camion. Adesso sembra invece, considerato forse l’allungamento dei tempi e l’onerosità di quella scelta, si sarebbe optato per il trasferimento dei materiali prelevati dal porto canale con delle lunghe tubazioni; non sappiamo come questo tipo di intervento, che dovrebbe durare circa un mese, sarà svolto tecnicamente, visto anche che nei fondali del porto canale non c’è solo sabbia ma anche materiale di varia natura, vedi pneumatici e altri “ingombranti” frutto dell’inciviltà perpetrata in questi decenni da quanti hanno considerato il fiume ed il porto canale una vera discarica: dove c’è vista non ci vuole prova.
Nel fiume Mazaro ci sono oltre 67000 tonnellate di fango da prelevare. Percorrendo le banchine del porto canale è facilmente visibile il degrado presente in tutto il tratto che va dal canalone centrale fino al primo ponte sul fiume Mazaro; in diversi punti vi sono isole di sabbia nelle quali si sono incagliate in questi anni diverse imbarcazioni; per non parlare dei detriti e dei fusti arborei portati dalla corrente e ben visibili in diverse parti del porto canale (in copertina foto del porto canale nel tratto antistante piazza Regina).
Per il dragaggio del porto canale di Mazara del Vallo, finanziato con oltre due milioni di euro, sono rimasti poco più di 800mila euro, la cifra si evince dal decreto firmato lo scorso 22 marzo dall’allora commissario Croce. Le altre somme sono state spese per aggiornamenti sul progetto, consulenze varie, perizie e nuove valutazioni sui lavori. Sono terminati lo scorso 23 febbraio i rilievi batimetrici della società Geonautics S.r.l. (per conto della Ares) che li ha effettuati sia nel bacino portuale che in quello retrostante del porto canale.
I risultati delle analisi non sono stati resi noti ma i materiali sabbiosi dovrebbero finire nella colmata B mentre quelli più pesanti, se ci sono, finiranno in cassoni e poi in discarica. Ricordiamo che i lavori del dragaggio sono relativi ad un primo stralcio, riguardano cinque punti del bacino portuale: dalla foce al tratto antistante ai cantieri navali. I lavori sarebbero dovuti partire nell’autunno del 2019 (ricordate quella cerimonia in pompa magna alla presenza dell’ormai ex presidente della Regione Nello Musumeci?) e poi bloccati a causa della vicenda giudiziaria che ai primi di marzo del 2020 ha coinvolto l’amministratore delegato della società Ecol2000, ditta aggiudicataria dell’appalto, ed il dirigente del Genio civile di Trapani.
Superata quella fase perché -ci chiediamo, e se lo chiedono soprattutto cittadini mazaresi- i lavori non sono stati avviati? Adesso per l’inizio dei lavori dovremo forse considerare come limite temporale, vedi anche i nuovi assetti alla Regione dopo le elezioni del 25 settembre, la fine dell’anno? Magari, chissà, un bel dono alla Città sotto l’albero di Natale…E poi ci vorranno i soldi, tanti, per un dragaggio e pulizia totale del tratto cittadino del fiume Mazaro e dell’intero porto canale.
Francesco Mezzapelle