Dopo il rilascio il M/p “Pindaro” sta tornando sui banchi di pesca. Ringraziamenti dell’armatore e dichiarazioni del sindaco

Redazione Prima Pagina Mazara

Sta tornado suoi banchi di pesca, a triglie, il motopesca "Pindaro" liberato questo pomeriggio alle 16 dalle autorità marittime di Sfax dove sequestrato dalla serata del 20 agosto. L'armatore Vito Giacalone (in foto) ha confermato il pagamento dell'ammenda di

circa 16.000 euro combinata dalle stesse autorità tunisine ed ha annunciato che il peschereccio sta tornando in queste ore a pescare per completare la bordata in modo da potere dal 1 ottobre, e fino al 30, effettuare il fermo biologico. Vito Giacalone ha ringraziato per l'impegno nella difficile trattativa l'ambasciatore a Tunisi, De Cardona, Il Presidente della Regione, Crocetta, il Presidente del Distretto della Pesca, Tumbiolo, ed anche il sindaco Cristaldi il quale, appresa la notizia  del rilascio ha così dichiarato:

"interpretiamo il rilascio del motopeschereccio 'Pindaro' come un segnale di distensione dato alla marineria mazarese e alle autorità italiane. Sebbene sia stata pagata un'ammenda per la liberazione del natante -ha sottolineato il primo citatdino- riteniamo che l'evoluzione in tempi rapidi di tutta la vicenda possa essere ben augurante per il futuro e siamo felici che le famiglie dei marittimi possano a breve abbracciare i loro cari. Resta in piedi -ha concluso Cristaldi- la necessità di istituire un tavolo tecnico fra il nostro Governo e le autorità tunisine per normalizzare i rapporti in materia di pesca nel Mediterraneo, da sottoporre eventualmente anche agli altri Paesi Rivieraschi, per far si che il Mare Nostrum torni ad essere un mare prospero e di pace".

26-08-2013 19,30

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