Deve scapparci il morto perché la Chirurgia di Mazara venga potenziata?
È l’allarmante e disperato grido d’aiuto che utenti, sindacati e operatori sanitari lanciano da mesi. Della chirurgia mazarese, reparto d’eccellenza ma sotto organico, se n'è più volte occupata la nostra redazione di PrimaPagina. L’ultima volta, a fine febbraio, qualcosa sembrava smuoversi. Incontri con il commissario dell’Asp, l'ing. Spera sia da parte di rappresentanti del Consiglio comunale (il presidente Gancitano e il consigliere Palermo) che del sindaco Quinci. Qualche giorno pure l'iniziativa (che ha acceso un forte dibattito interno fra gli aderenti mazaresi di Fratelli d'Italia) del consigliere Randazzo con una denuncia della situazione alla Corte dei Conti e all'Assessorato Regionale alla Salute.
I fatti ed i rischi sono però ancora tutti lì. L’Unità operativa complessa di Chirurgia il cui primario è oggi il dr. Pietro Fazio è composta da soli 6 dirigenti medici, di cui quattro sono impegnati nella copertura di pronta disponibilità per urgenze/emergenze chirurgiche, due sono esonerati dalla pronta disponibilità ed uno è esonerato per aspettativa.
Il servizio che i chirurghi espletano al Pronto Soccorso si aggiunge agli interventi chirurgici programmati, alle emergenze ed alle altre attività. Da mesi si chiede all’Asp che altri chirurghi potenzino l’organico ma nulla si muove, a parte rassicurazioni a rappresentanti istituzionali. Il tutto mentre in altri ospedali non si hanno problemi di organico anche alla luce del concorso per 23 medici chirurghi bandito dall’Asp ma con la possibilità di scelta della sede per i medici assunti. E nessuno ha scelto Mazara. Il timore è che in caso di contestuali emergenze possa accadere qualcosa di grave. Per non parlare dei turni massacranti con conseguente stress psico-fisico per i chirurghi del nosocomio mazarese. Cosa aspetta l’Asp a potenziare questo organico? Tutti i reparti sono importanti ma si converrà che chirurgia è uno di quelli “salva vita”. E allora proseguiremo a seguire la vicenda sperando in una svolta positiva.
Francesco Mezzapelle