​Decontribuzione e detassazione sui premi di produzione per i dipendenti pubblici: le linee guida

Redazione Prima Pagina Mazara

Ai dipendenti che garantiscono all'azienda incrementi di produttività, di efficienza ed innovazione, il datore di lavoro può erogare dei premi in denaro o sotto forma di servizi di welfare aziendale.

Una misura adottata anche da un numero crescente di enti pubblici, per spingere i collaboratori ad una maggiore produttività e per migliorare il loro benessere.

I premi erogati possono beneficiare della decontribuzione e della detassazione. In pratica tasse e contributi sono notevolmente ridotti e, in alcuni casi, addirittura azzerati.

I dipendenti pubblici, coinvolti pariteticamente dall'azienda nell'organizzazione del lavoro, possono accedere a benefici ancora maggiori. L'importante è che vengano stilati contratti collettivi nazionali.

I benefici contributivi sui premi erogati ai dipendenti pubblici comprendono una riduzione del 20% dell'aliquota contributiva IVS per l'amministrazione pubblica, ed un azzeramento dei contributi previdenziali per il dipendente.

I premi possono essere erogati in forma di servizi di welfare aziendale. Tra questi rientrano i buoni spesa dipendenti pubblici, come quelli forniti da Edenred, che possono essere concessi ai dipendenti pubblici al raggiungimento di determinati risultati, o anche in occasione di eventi importanti.

Altre misure di welfare aziendale sono asili nidi aziendali, assistenze domiciliari, borse di studio per i figli ed in genere tutto ciò che migliora la qualità della vita dei dipendenti e consente di raggiungere un equilibrio perfetto tra lavoro e famiglia. La cosa interessante è che questa particolare retribuzione in natura può godere della totale decontribuzione.

Tali benefici vengono riconosciuti quando i compensi sono direttamente collegati ad incrementi reali di produttività o qualità. Per accedere a questa agevolazione la corresponsione o l'ammontare dei compensi devono essere incerti, inoltre vanno regolamentati da contratti collettivi.

Sui premi erogati ai dipendenti pubblici sono previsti vantaggi non solo contributivi, ma anche fiscali. Sui compensi fino a 3.000 euro lordi annui viene applicata una tassazione agevolata, cioè un'imposta sostitutiva dell'Irpef e delle addizionali comunali e regionali del 10%.

L'importo detassabile ammonta fino ad un massimo di 4.000 euro all'anno in relazione ai premi regolamentati dai contratti collettivi sottoscritti prima del 24 aprile 2017. In tal caso le aziende devono coinvolgere i collaboratori pariteticamente nell'organizzazione del lavoro.

I premi erogati sotto forma di servizi di welfare aziendale sono totalmente esenti da imposte.

Non tutti i dipendenti pubblici possono però beneficiare di queste agevolazioni, ma solo quelli con un reddito inferiore ad 80.000 euro nell'anno prima della percezione di tali somme.

Gli 80.000 euro vanno intesi al lordo delle somme assoggettate all'imposta sostitutiva nel medesimo anno.