“Comu finì”? Continua la pratica incivile dell’abbandono di reti da pesca e non solo…
Nonostante i numerosi appelli negli ultimi anni continua ad essere perpetrata la pratica incivile dell’abbandono abusivo di reti e cime da pesca nel territorio mazarese. Se fino a qualche anno fa il fenomeno, che più volte ha fatto scattare sanzioni da parte della locale Capitaneria di porto, era stato evidenziato nell’area del porto peschereccio, adesso, dopo che la stessa area è stata dotata di un sistema di videosorveglianza, le attrezzature vetuste da pesca vengono abbandonate nelle aree adiacenti allo stesso porto.
Una di queste discariche abusive a cielo aperto, già peraltro da noi segnalata quasi un anno fa, si trova nel tratto del lungomare Fatamorgana successivo all’incrocio con via Luigi Vaccara, in pratica la strada che porta verso i cantieri navali del porto canale. La discarica è cresciuta. Sul ciglio della strada, proprio davanti la nuova pista ciclabile, sono ben visibili diverse reti e cime da pesca, tubi in materiale plastico, cartoni, rifiuti vari, e perfino pneumatici (in copertina foto da noi scattata poche ore fa).
L’abbandono di reti e cime, già utilizzate da natanti adibiti per la pesca d’altura e costiera, si verifica anche all’interno della stessa oasi naturale protetta di Capo Feto. L’Amministrazione da qualche anno ha avviato una campagna di sensibilizzazione contro l’abbandono di rifiuti nel territorio. Auspichiamo, oltre alla immediata bonifica della discarica, segnalata sul lungomare Fatamorgana e a Capo Feto, che in queste aree possano esser utilizzate le telecamere mobili acquistate e già in uso dal Comune per individuare i responsabili dell’abbandono dei rifiuti.
Francesco Mezzapelle