Co.Criam: "Sete a Mazara del Vallo, problema antico sempre nuovo"
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota da parte del Comitato Cittadino per la tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del territorio di Mazara del Vallo (Co.Criam):
"Monta la rabbia dei cittadini in questa estate 2025 che vede acqua a perdere per una rete idrica vetusta e acqua a mancare nelle utenze di molti cittadini. Spreco e assenza indicativi di mala gestione, attuale e antica. Chi ha amministrato e chi amministra oggi non ha considerato prioritario garantire l'acqua ai mazaresi, forse perché trovare la soluzione ad un problema, che troppo trascurato nel tempo, diventato complesso, spaventa chi deve metterci mano. I risultati travalicano una legislatura e un sindaco non si impegna per raggiungerli perché non ne ricava vanto. A chi ha seguito l'andazzo da più di venticinque anni dispiace, o meglio fa rabbia dover constatare che tutte le occasioni per avviare a soluzione definita il problema siano state perdute. A Mazara del Vallo la mancata regolarità nell'erogazione dell'acqua è storica, tanto che in quasi tutte le abitazioni c'è un motore che tira l'acqua e un serbatoio che la conserva, quando a questo non è stata associata una cisterna. Poi a problema si è aggiunto problema: l'inquinamento da nitrati, per il quale per anni è stato vietato l'uso potabile dell'acqua nel quartiere Trasmazzaro e Tonnarella. Oggi il sindaco ha inteso debellarlo con l'installazione di un impianto di potabilizzazione, attivo da giugno 2025. Ma l'acqua potabilizzata arriva a intermittenza, con intervalli lunghi e in qualche caso non arriva proprio ai rubinetti di casa di quel quartiere. E come mai? Come mai, più che in altri anni, l'acqua scarseggia, oltre che in altri quartieri, proprio in quello dove finalmente era stato garantito che arrivasse l'acqua potabile? Così trionfalmente ha annunciato il sindaco in piena campagna elettorale. Mistero. E quindi il CCRIAM ( Comitato Cittadino per la tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del territorio di Mazara del Vallo) chiede l'accesso agli atti e da 15 giorni attende di essere ricevuto, insieme a Cittadinanza Attiva e Indipendenza, che vogliono anche loro vederci chiaro. Si attenderanno i trenta giorni, termine ultimo entro il quale dovranno essere ricevuti. Intanto i cittadini continuano a soffrire, si lamentano, inveiscono. La situazione è incandescente e, così andando avanti, c'è il rischio che diventi ingestibile".