Belice Ambiente, fallimento? Si rischia “polveriera sociale”. L’M5S all’Ars chiede intervento del Governo Crocetta

Redazione Prima Pagina Mazara

Il gruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars, con il deputato mazarese Sergio Tancredi primo firmatario, ha presentato un’interro- gazione al Presidente della Regione Rosario Crocetta ed all’Assessore all’Energia e ai Servizi di Pubblica Utilità Vania Contraffatto intitolata “Chiarimenti in merito alla situazione lavorativa dei dipendenti della Belice Ambiente S.P.A., dopo il fallimento della società”.

Infatti qualche giorno fa il Tribunale di Sciacca ha respinto la richiesta di una proroga per la presentazione del concordato preventivo da parte del commissario liquidatore della Belice Ambiente, Nicola Lisma, rendendo, così risulta molto concreta la possibilità che la società venga dichiarata fallita. In questo caso gli oltre 300 dipendenti della Belice Ambiente rischierebbero il licenziamento.

A firmare l'interrogazione, chiedendo risposta scritta ed urgente al Governo Regionale sono stati deputati regionale del M5S: Tancredi Sergio, Ciancio Giannina, Cappello Francesco, Cancelleri Giovanni Carlo, Palmeri Valentina, Zafarana Valentina, Ciaccio Giorgio, Mangiacavallo Matteo, Ferreri Vanessa, Salvatore Siragusa, Foti Angela, Trizzino Giampiero, Zito Stefano, La Rocca Claudia.

Ecco il testo dell’interrogazione:

“PREMESSO CHE: Non è stata concessa la proroga da parte del giudice del tribunale di Sciacca alla società Belice Ambiente ATO TP2 per la presentazione del concordato preventivo per evitare il fallimento della società;CONSIDERATO: che il rigetto della richiesta di proroga per la presentazione del concordato preventivo fatta dal commissario liquidatore della società,comporterà il licenziamento degli oltre 300 dipendenti della società stessa, a meno che l'Assessore all'Energia e ai Beni di Pubblica Utilità non provveda ad espletare tutti gli atti utili e necessari affinché il personale dalla Belice Ambiente possa transitare alla S.R.R- Trapani Provincia Sud;VISTO: che per fare ciò occorrerebbe discostarsi dalla Delibera di Giunta del 2 Maggio, n.

166, inerente la “Dotazione organica della Società di regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti (S.R.R.) Trapani Provincia Sud- Parere”, che di fatto da la possibilità alle S.R.R., di discostarsi da quanto previsto dall'art.19 comma 7 della l.r., n.9 dell'Aprile 2010, e dall'Accordo Quadro del'2013.CONSIDERATO: che l'art. 19 comma 7 cita testualmente: « Sulla base dei criteri concertati fra l’amministrazione regionale, le associazioni di rappresentanza degli enti locali e le organizzazioni sindacali, le S.R.R.

integrano le previsioni di cui al comma 6 individuando il rimanente personale fra i dipendenti già in servizio al 31 dicembre 2009 presso: a) le società d’ambito; b) i consorzi d’ambito; c) le società utilizzate per la gestione del servizio ed al cui capitale sociale partecipino gli enti locali o le società o i consorzi d’ambito per una percentuale non inferiore al novanta per cento. Per i dipendenti già inquadrati nei profili operativi destinati al servizio di gestione integrata dei rifiuti, l’assunzione ha luogo, in ogni S.R.R., previa risoluzione del precedente rapporto di lavoro, a parità di condizioni giuridiche ed economiche applicate a tale data e per mansioni coerenti al profilo di inquadramento, con espresso divieto di adibizione a mansioni superiori.

I rimanenti dipendenti sono inquadrati, previa risoluzione del precedente rapporto di lavoro, assicurando che, in ogni singola S.R.R., il rapporto fra profili operativi destinati al servizio di gestione integrata dei rifiuti e rimanenti profili professionali non sia inferiore al novanta per cento. L’assunzione e/o gli inquadramenti hanno luogo a condizione che l’originario rapporto di lavoro dipendente o le progressioni di carriera siano stati costituiti o realizzate nel rispetto della normativa di riferimento, ed in particolare, dell’articolo 45 della legge regionale 8 febbraio 2007, n.

2, e dell’articolo 61 della legge regionale 14 maggio 2009, n. 6, o in forza di pronuncia giurisdizionale che abbia acquisito efficacia di cosa giudicata o a seguito di conciliazione giudiziale o extragiudiziale purché sottoscritta entro il 31 dicembre 2009 »;

PER CONOSCERE: se non ritengano opportuno, evitare che oltre 300 dipendenti si trovino senza lavoro e alcun mezzo di sostentamento per loro e le loro famiglie, vittime di un sistema che oltre a rilevarsi fallimentare relativamente alla gestione dei rifiuti, rischia di privare di ogni prospettiva di futuro migliaia di persone che rischiano di pagare in prima persona per colpe non proprie.Riteniamo doveroso agire per evitare drammi sociali, e chiediamo che le SRR costituite possano entrare in funzione il prima possibile, inglobando al proprio interno i lavoratori della Belice Ambiente”.

L’iniziativa politica del M5S appare isolata visto che vige un silenzio inquietante sia da parte delle Istituzioni, locali e regionali, che dal mondo sindacale. Chissà forse adesso ad alcuni rappresentanti istituzionali e sindacali farebbe comodo, adesso, il fallimento della Società d’Ambito TP2? Sarebbe anche un escamotage (meschino) per risolvere la questione degli stipendi arretrati che vantano gli stessi dipendenti? Certamente saranno responsabili della polveriera sociale che si solleverebbe con il fallimento senza garanzie per i lavoratori.

Francesco Mezzapelle

16-07-2016 11,00

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