1 dicembre Giornata Mondiale contro l'AIDS

Redazione Prima Pagina Mazara

Come ogni anno dal 1988, il 1 dicembre ricorre la giornata mondiale contro l’AIDS: “Giornate di sensibilizzazione come quella che si celebra oggi – commenta il Direttore Generale dell’AIFA Mario Melazzini - sono fondamentali per mantenere alta l’attenzione su un’emergenza di salute globale su cui l’informazione, la prevenzione e lo screening sono sempre necessari. E’ importante diffondere la giusta conoscenza sul virus dell’HIV e sulle modalità di trasmissione, sui centri di riferimento territoriali e soprattutto sull’importanza di un accesso precoce al test per riconoscere la sieropositività all’infezione, grazie al quale è possibile avviare tempestivamente il percorso terapeutico.”

“I dati più recenti dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) – continua Melazzini - rivelano che l’incidenza delle nuove diagnosi di infezione da HIV si è mantenuta costante negli ultimi 4 anni ed è attualmente in lieve decremento e anche il numero di casi di AIDS è stabile. Tuttavia, per circa il 35% delle nuove diagnosi di sieropositività all’HIV il successo delle terapie è fortemente compromesso dal ritardo con cui le persone decidono di sottoporsi al test. Sono dati che dimostrano quanto sia ancora impegnativa la battaglia contro il virus dell’HIV, per quanto la ricerca clinica stia andando avanti negli ultimi anni. Sono state approvate a livello europeo diverse combinazioni di medicinali per il trattamento dell’infezione da HIV, ma sono ancora necessari nuovi trattamenti per migliorare la tollerabilità delle attuali terapie e per trattare infezioni da ceppi di HIV resistenti.

Nel prossimo futuro potrebbero essere disponibili evoluzioni delle terapie attuali e trattamenti con farmaci in grado di sopprimere la replicazione del virus dell'HIV, portando alla negativizzazione in tempi ancora più brevi rispetto a quanto avviene oggi. Tali terapie potranno consentire, tra l’altro, una riduzione nella probabilità di selezionare virus resistenti e, dunque, evitare riprese di carica virale. Si tratta inoltre di molecole che possono mantenere la loro efficacia a lungo, permettendo somministrazioni una volta ogni 3 settimane invece che una volta al giorno.

Molti di questi farmaci sono in fase avanzata di sperimentazione clinica, per cui è plausibile che tra pochi anni possano diventare disponibili, rivoluzionando l’attuale terapia anti-HIV. Sono inoltre allo studio clinico vaccini terapeutici, ovvero vaccini in grado di stimolare la risposta immunitaria nei pazienti infetti, consentendo loro di controllare l’infezione in maniera naturale e dando la possibilità di assumere meno farmaci.

C’è un impegno continuo e multisettoriale sul tema della lotta all’HIV. Esso è testimoniato anche dal lavoro confluito nelle “Linee Guida Italiane sull’utilizzo dei farmaci antiretrovirali e sulla gestione diagnostico-clinica delle persone con infezione da HIV-1” (ultima edizione novembre 2016) realizzate grazie a una collaborazione tra diversi organismi istituzionali, numerosi specialisti e le associazioni dei pazienti.

Le linee guida hanno lo scopo di fornire agli infettivologi, agli altri specialisti coinvolti nella gestione multidisciplinare del paziente sieropositivo in trattamento un orientamento per la prescrizione della terapia antiretrovirale e per la gestione dei pazienti HIV-positivi, e un solido punto di riferimento per le associazioni di pazienti, gli amministratori, i decisori politici degli organismi di salute pubblica e tutti gli attori coinvolti dalla problematica a diverso titolo.

Nel 2020 e nel 2021 la sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da HIV e il Registro Nazionale AIDS hanno risentito dell’epidemia da COVID-19 che potrebbe aver comportato una sotto diagnosi o una sotto notifica dei casi. Nuove diagnosi

I casi di Aids