Agricoltura, Cracolici: “Attivato il piano di contenimento del coleottero che infesta i carrubi iblei.”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
15 Ottobre 2016 08:19
Agricoltura, Cracolici: “Attivato il piano di contenimento del coleottero che infesta i carrubi iblei.”

“L’Assessorato regionale all’agricoltura ha attivato i piano di contenimento e monitoraggio del coleottero che infesta i carrubi iblei.

Il piano è stato illustrato ieri a Ragusa agli amministratori dei territori e ai portatori di interesse della filiera del carrubo, dai funzionari del Servizio Fitosanitario Regionale e dell’Ufficio periferico di Ragusa.”

Lo dice in una nota l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici.

“Le analisi condotte dall’Osservatorio delle malattie delle piante di Acireale hanno consentito di classificare le caratteristiche del parassita che prolifera quando gli alberi sono sotto stress per siccità o condizioni agronomiche non ottimali.

Sono Stati definiti i primi interventi da attuare entro il mese di febbraio per il contenimento del parassita Xylosandrus compactus, nelle aree interessate, attraverso l’estirpazione e l’incenerimento dei rami infestati e l’attivazione di tutte le pratiche agronomiche necessarie per mettere gli alberi nelle migliori condizioni vegetative. Avviato un approfondimento con le istituzioni scientifiche sulla biologia dell’insetto e sui trattamenti di contrasto più compatibili con la sostenibilità ambientale.”

Giovedì 13 ottobre alle 17,30, presso l’Ispettorato dell’Agricoltura di Ragusa, si è tenuto il primo incontro informativo, organizzato di concerto con il Servizio Fitosanitario Regionale, su una nuova problematica parassitaria che sta colpendo il carrubo, albero simbolo della provincia di Ragusa, testimone di una secolare tradizione agricola e culturale.

Nel corso della recente estate si sono diffuse, anche a mezzo stampa, segnalazioni di disseccamenti di parte della chioma. Tali sintomi sono stati attribuiti in un primo momento agli ormai frequenti danni da topi che erodono la corteccia dei rami. In seguito l’attenzione è stata focalizzata sulla presenza di numerosi fori sulla corteccia, che hanno fatto ipotizzare l’azione di un insetto che penetra nel legno. Le indagini condotte dal Servizio Fitosanitario Regionale (SFR), tramite l’Ufficio periferico della provincia di Ragusa e l’Osservatorio per le malattie delle Piante di Acireale, attraverso numerosi sopralluoghi e analisi di campioni nei laboratori dell’OMP di Acireale, hanno consentito di identificare il principale agente responsabile dei deperimenti con il coleottero scolitide Xylosandrus compactus, un insetto già segnalato in altre regioni italiane (Campania, Lazio e Toscana).

Nel corso dell’incontro, al quale erano presenti agricoltori, portatori d’interesse della filiera carrubo, rappresentati delle Organizzazioni di categoria degli agricoltori, tecnici privati, amministratori di alcuni comuni iblei, personalità politiche e funzionari dei Dipartimenti Regionali dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale e Territoriale, i funzionari del SFR hanno illustrato i principali aspetti bio-etologici dell’insetto, le misure d’intervento per cercare di contenere le infestazioni e la diffusione allo stato attuale del parassita nel territorio.

L’insetto compie il ciclo protetto all’interno dei rami, pertanto è stata evidenziata la scarsa efficacia dei trattamenti chimici, resi tra l’altro inapplicabili dall’assenza in Italia di prodotti insetticidi autorizzati sul carrubo.

Xylosandrus compactus è essenzialmente un parassita da debolezza che predilige piante che anno subito uno stress fisiologico dovuto a condizioni climatice, quali siccità, e a condizioni agronomiche non ottimali. Si è raccomandato, pertanto, di asportare entro il mese di febbraio i rami infestati e bruciarli immediatamente, oltre che attuare tutte quelle pratiche agronomiche che mettano gli alberi nelle migliori condizioni vegetative.

L’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea ha attivando le necessarie sinergie anche con istituzioni scientifiche, per proseguire le indagini volte ad un maggior approfondimento della biologia del nuovo insetto e ad ottimizzare strategie di intervento più compatibili con la sostenibilità ambientale.

Comunicato stampa15/10/2016{fshare}

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