A Mazara si avvia adesso la raccolta differenziata. Quanto tempo (e soldi) perso negli ultimi anni?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
19 Maggio 2018 12:00
A Mazara si avvia adesso la raccolta differenziata. Quanto tempo (e soldi) perso negli ultimi anni?

Finalmente, dopo l’annuncio della distribuzione dei kit per la raccolta differenziata anche nelle Zone 1 e 2 della Città (Trasmazaro-Tonnarella e zona est della Città) sembra che il progetto “Mazara Si Differenzia” stia partendo concretamente. Permangono però alcuni interrogativi sul recente passato circa la gestione della raccolta differenziata a Mazara del Vallo.

Innanzitutto ci chiediamo perché la decisione di avviare un serio progetto di raccolta differenziata in Città con il metodo del “porta a porta” sia stata presa soltanto negli ultimi mesi. Questa domanda potrebbe trovare facile risposta nella necessità di aspettare l’esito della gara di appalto da parte dell’Aro comunale per l’affidamento (circa 25 milioni di euro) del servizio quinquennale della raccolta rifiuti. Ma sarebbe troppo facile uscirsene con questa risposta, permangono infatti alcuni interrogativi, che forse non troveranno mai risposta.

Dopo circa 7 anni, un periodo di vera e propria crisi nella raccolta dei rifiuti che Mazara e buona parte dei Comuni dell'Ato/Tp2  hanno vissuto a causa dei problemi della ex Belice Ambiente e delle difficoltà di conferire nelle discariche di riferimento, si è tornati a parlare di differenziata.

Nel frattempo diversi cittadini riunitisi in un comitato spontaneo “Emergenza rifiuti” avevano chiesto più volte che l’Amministrazione comunale potesse puntare sulla raccolta differenziata “spinta”, “porta a porta”, che ha dato ottimi risultati in tantissimi altri comuni anche limitrofi. Lo stesso Comitato aveva chiesto più volte di volere incontrare il Sindaco, l’Assessore competente al ramo e il dirigente senza mai avere risposta.

Dubbi e perplessità sono leciti. Innanzitutto ci chiediamo perchè un paio di anni fa si è fatta la scelta di una raccolta differenziata sperimentale (e non quella “porta a porta” che in tanti altri Comuni viciniori era stata già avviata con buoni risultati)? Perché si è perso questo tempo prezioso?

Per fare un esempio, il Comune di Petrosino ha iniziato questo tipo di raccolta proprio nel momento della crisi della Belice Ambiente ed è riuscito a fronteggiare l’emergenza con ottimi risultati. A Mazara invece la raccolta differenziata rimaneva inchiodata ad un risicato 10%.

Eppure bisogna ricordare che a Mazara la raccolta “porta a porta” era stata iniziata in un alcuni quartieri nel 2009 dalla Belice Ambiente e aveva raggiunto buone percentuali. Nello stesso anno alcuni comuni dell’ambito ATO TP2 erano stati premiati da Legambiente tra i comuni “Ricicloni”: Gibellina, Poggioreale, Santa Ninfa e Salaparuta, con percentuali di raccolta differenzia superiori al 60%. Gli stessi comuni non hanno mai interrotto tale modalità di raccolta.

Il primo tentativo dell’Amministrazione Cristaldi di avviare una raccolta differenziata per le utente domestiche è stato fatto soltanto a fine del 2016. Ecco cosa dichiarava il primo cittadino mazarese attraverso una nota del 3 novembre di quell’anno:

“Siamo pronti ad avviare in via sperimentale la raccolta differenziata anche nelle utenze domestiche. La raccolta inizierà da una specifica area della Città, con l’intento di raggiungere nel giro di pochi mesi l’intero territorio comunale. Da alcuni giorni operai della Belice Ambiente –così aggiungeva il sindaco Nicola Cristaldi- stanno provvedendo a distribuire un kit di sacchetti colorati agli abitanti della zona da dove partirà la raccolta differenziata. Il kit in distribuzione è composto da sacchetti differenziati da colori specifici per tipologia di rifiuti: carta, vetro, plastica ed organico. Il personale incaricato alla distribuzione dei sacchetti sta inoltre informando direttamente i cittadini sulla metodologia per effettuare la raccolta.

I sacchetti, una volta riempiti del materiale differenziato, dovranno essere depositati presso le apposite isole ecologiche che abbiamo realizzato nel territorio e che non distano più di 250 metri dalle proprie abitazioni”.

Il primo cittadino mazarese aveva infatti annunciato la distribuzione i sacchetti colorati per iniziare la raccolta differenziata delle utenze domestiche. Inoltre, attraverso un volantino che circolava in Città, vi era scritto che tali sacchetti avrebbero avuto il costo di 6 centesimi (cadauno) poi addebitato in bolletta. Ci chiediamo: dove sono finiti questi sacchetti? Quanti soldi sono stati spesi, e sprecati, in questo iniziale progetto di raccolta differenziata sperimentale? Per non parlare delle diverse ordinanze contingibili ed urgenti secondo ex art. 191…

Vogliamo parlare dei numerosi stalli (definiti “isole ecologiche” delimitate da strisce orizzontali gialle e verdi), 36 in tutto il territorio comunale, che erano stati allestiti per accogliere dei contenitori di diverso colore (in molti casi mai collocati) ove i cittadini tutti giorni  (tranne che dalle 8:00 del sabato mattina alle 20:00 della domenica) potevano conferire i tanto attesi sacchetti  (di colore bianco per l’organico, azzurro per carta e cartone, giallo per la plastica, verde per il vetro)?  (vedi in foto copertina uno stallo allestito a pochi metri dal secondo ponte sul fiume Mazaro).

La sperimentazione era stata prevista per un’ampia zona centrale della Città ma si poteva effettuare la raccolta differenziata nel resto del territorio cittadino grazie al recupero di circa 70 campane (di proprietà di Belice Ambiente e ubicate nell’autoparco comunale) che munite di appositi adesivi sarebbero state collocate al fianco dei cassonetti per la raccolta indifferenziata.

Era il periodo quello, lo ricorderanno quei pochi cittadini che risultano avere memoria di quanto accaduto in Città in questi ultimi 10 anni,  dei guardiani posti accanto ai bidoni carrellati per la raccolta differenziata nelle utenze non domestiche (bar, ristoranti, pizzerie, hotel, stabilimenti balneari, pub), vedi specifica ordinanza  sindacale n. 70/2016. Inoltre risultava sempre attivo il Centro Comunale di Raccolta presso la via Marsala dove è possibile conferire rifiuti differenziati dalle 08,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 21,00.

Ci chiediamo ancora: quanto soldi sono stati spesi in questi progetti sperimentali avviati dall’Amministrazione comunale in questi anni? Ci sono sembrate, a dir la verità, iniziative, poco convinte e convincenti, di dare concreta attuazione ad una raccolta differenziata in città; nel frattempo ad ogni emergenza-igienico sanitaria si inveiva contro la Regione Siciliana sulla impossibilità di potere conferire ancor più indifferenziata nelle discariche regionali: sarebbe bastato alzare la differenziata in Città per svincolarsi dall’eccessiva dipendenza dalle discariche.

Perché perso tutto questo tempo? Perché non dato ascolto ai comitati spontanei di cittadini che, anche attraverso al raccolta di firme, chiedevano di avviare la raccolta differenziata “porta a porta”. A cosa sono valsi consigli comunali aperti sulla questione?

Cosa ha convinto l’Amministrazione Cristaldi a un anno della fine del suo mandato ad avviare finalmente il progetto “Mazara Si Differenzia”? Forse il rischio di vedersi recapitata qualche attività ispettiva o una multa salata per non aver adempiuto ad obblighi stabiliti dalle direttive europee in ambito di raccolta rifiuti? Il monito del neo governatore Nello Musumeci che all’indomani della sua elezione ha chiaramente sottolineato l’obbligo dei Comuni di raggiungere una soglia della differenziata, il 65%, in linea con le direttive UE?

Sono domande che molti cittadini si sono lecitamente posti nella speranza che al contempo questo nuovo progetto amministrativo di raccolta differenziata abbia successo. Certo serve in primis la collaborazione dei cittadini, ma serve anche una maggiore flessibilità ed organizzazione da parte degli organi competenti.  Si era partito bene con la distribuzione dei kit per la Zona 1 grazie ad otto gazebi dislocati in varie parti della stessa zona, bisognava però mantenere gli stessi gazebi per almeno una settimana consentendo ai “ritardatari” di ritirare il kit dei cestelli e non causando il delirio presso il centro di raccolta comunale di via Marsala dove migliaia di cittadini residenti nella Zona 1 si sono recati in questi giorni.

Strategicamente si potevano mantenere gli otto gazebi diluendo l’affluenza e non creando le condizioni per la gente lamentarsi essendo costretta ad aspettare ore ed ore all’interno dello stesso centro prima di essere chiamati dagli operatori che ricevevano liste di attesa compilate dagli stessi cittadini.

Inoltre evidenziamo una certa carenza di personale predisposto per la consegna degli stessi kit, forse per questo la distribuzione dei kit per le Zone 2 e 3 avverrà (con i gazebo) in giorni alterni, dal 22 al 26 maggio. Infine alcuni cittadini della Zona 1 ci segnalano che pur avendo esposto fuori, secondo gli orari stabiliti, i cestelli della differenziata nessuno è passato a ritirarli così come stabilito nel calendario. Però al contempo personale della Polizia Municipale e di altri settori del Comune sono impegnati -altra segnalazione pervenutaci- a sanzionare fin da subito i cittadini che non espletano adeguatamente la raccolta differenziata.

All’inizio di questa gestione qualche disfunzione ci può pure stare e pertanto si auspica un po’ di flessibilità da tutte e due parti, ci vuole soltanto un po’ di pazienza e buon senso per raggiungere il difficile, ma non impossibile, obiettivo del 65% al 31 dicembre 2018 che garantirebbe benefici al Comune ma anche ai cittadini che vedrebbero l’abbassamento delle bollette con un sistema di “tariffa puntuale” che premi i cittadini che differenziano.

Speriamo che la raccolta differenziata non si tramuti soltanto in un altro dei mezzi per il Comune fare mera cassa. Rimane inspiegato il motivo dei tantissimi soldi pubblici spesi in questi anni per arrivare ad un risicato 10%... Adesso, finalmente, sembra che la raccolta differenziata stia partendo. Meglio tardi che mai!

Francesco Mezzapelle  

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