“Una punta di Sal”. Il voto e la magia della politica

“Melting pot” nelle coalizioni delle Amministrative. Una Città sempre più anziana. L’importanza delle Elezioni Europee

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
05 Maggio 2024 09:50
“Una punta di Sal”. Il voto e la magia della politica

Le elezioni Amministrative per eleggere il nuovo sindaco, il nuovo Consiglio comunale e il Parlamento Europeo sono alle porte. La bagarre tra i candidati è già iniziata da qualche settimana, ora si stringono i tempi perché ci sono da consegnare le liste dei candidati per il Comune mentre per il Parlamento Europeo già si conoscono i nomi degli otto candidati che possono essere votati dagli elettori siciliani e della Sardegna. In tutte e due le elezioni, comunali ed europee, come accade quasi sempre, entra in scena la magia della politica.

Mazara ha i tre candidati a sindaco, Vita Ippolito, Nicolò Cristaldi e Salvatore Quinci. In tutti e tre c’è un miscuglio di simboli che non era immaginabile. Non credo che se Berlusconi fosse vivo sarebbe stato felice di sentire che il suo partito, Forza Italia, sarebbe stato in compagnia del Pd che però ora a Mazara si chiama “Energia Popolare”. Sono certo, che la Meloni non sia contenta che il suo partito “Fratelli d’Italia” si trovi in compagnia di partiti e liste civiche di centro e di sinistra, né che il partito del comico Peppe Grillo esultasse per questa combine tra il “Futurista” Cristaldi e il M5S dell’ex premier Giuseppe Conte.

Ma così è la mala politica che si nutre di queste magie che l’elettore non percepisce bene e si meraviglia e dice “Ai miei tempi”…. scordali quei tempi, ora siamo in quelli dell’intelligenza artificiale, al baratto del “do ut des” e di altro ancora. “Magicamente” tutto si compone in una nuova geografia politica, ma “elettorale”, da acchiappa voti. Questa confusione di sigle e di bandiere che sventolano secondo il vento, non meteo, secondo me, è la causa principale del disamore per il voto.

E le percentuali dei non votanti, in qualunque tipo di elezione, è la cartina di tornasole di un malessere senza confini geografici. Noi elettori siamo disorientati, non conosciamo più la differenza tra il bianco e il nero, d’accordo sono i colori della Juventus ma si potrebbe parlare dei nero-azzurri dell’Inter, tanto per una questione di equilibrio sportivo e non solo. Però oggi, voglio parlare di un problema molto serio. L’Istat, nel suo Rapporto annuale in cui delinea luci e ombre dell’attuale fase del Paese, segnala un particolare che nella fascia 18-34 anni quasi un giovane italiano su due presenta una o più situazioni di difficoltà sul fronte dell’istruzione, del lavoro, della salute o del territorio in cui vive.

Di contro, l’invecchiamento è destinato ad accentuarsi nei prossimi anni, con effetti negativi sul tasso di crescita del Pil pro capite. La fotografia di un futuro con meno giovani e più anziani, non è una ipotesi. Un esempio ci viene da Mazara dove gli anziani, oltre i 65 anni, sono in forte aumento. Un anziano di 82 anni ben portati, denuncia la presenza di barriere architettoniche nel luogo dove abita, soprattutto scale. La gestione della quotidianità può risultare difficoltosa con l’avanzare dell’età e con l’insorgere di limitazioni funzionali nello svolgimento di semplici attività di tutti i giorni.

Ma il vero problema, per molti di loro, è la solitudine. Molti restano soli, la moglie non c’è più, i figli si dedicano alla loro famiglia, oppure al lavoro, oppure sono emigrati. Soli e con una pensione che non basta per essere ospitati in qualche istituto. Resta qualche amico per prendere insieme un caffè. Dalle Amministrative passiamo alle Europee. L’8 e il 9 giugno, i cittadini dell’Unione Europea voteranno per eleggere i loro rappresentanti. Il sistema delle Istituzioni europee è piuttosto complesso e, forse, anche per questo motivo si creano incomprensioni e diffidenze nell’opinione pubblica.

Creato per dare un fondamento democratico alle Comunità europee all’inizio era in realtà una “assemblea parlamentare” formata da membri designati dai singoli parlamenti nazionali. I suoi poteri si limitavano al voto sul bilancio comune ed allo scioglimento della Commissione europea, il vero motore del processo di unione. Forse per questo motivo, forse per essere nominato da organi eletti per governare i singoli paesi otteneva una scarsa attenzione popolare. Perciò nel 1979 la sua nomina venne affidata a elezioni dirette ed i suoi poteri ampliati in particolare per quanto riguarda quello legislativo, esercitato congiuntamente con la Commissione e il Consiglio dei Ministri.

Anche così il seguito era modesto e l’elezione diretta in genere ha avuto un basso tasso di partecipazione, attorno al 50% degli elettori, con un minimo del 42% nel 2014 e un recupero al 50% nel 2019. Le previsioni per il 2024 sono attorno allo stesso gradimento. Pur accresciuta, l’importanza del voto è poco compresa e viene utilizzata in genere nei diversi Paesi come una sorta di macro-sondaggio sulla situazione politica interna di ognuno. Confuso nel calderone incluso nella generica definizione di “Bruxelles” con cui ci si riferisce a tutto ciò che viene deciso nella Ue.

Da ciò nasce probabilmente il distacco dell’opinione pubblica e l’atteggiamento che conduce alla lamentela molto diffusa in Italia del tipo “Bruxelles ci perseguita”, “L’Europa ha deciso” e via discorrendo. La stessa elezione dei deputati europei viene considerata di minore importanza dai candidati rispetto a quella nei Parlamenti nazionali. I partiti nazionali nel PE sono uniti in gruppi (partiti europei) secondo la maggiore prossimità ideologica. Gli eletti hanno dunque una doppia appartenenza: al Paese ed al partito d’origine ed al PE in quello europeo in cui si collocano.

Filoitaliana quando parlano in Italia e filoeuropea quando lo fanno a Bruxelles o a Strasburgo (il PE ha due sedi). Per noi siciliani, Bruxelles è molto lontana ma ormai è lì che si decidono le sorti dell’Europa e dei Paesi che vi confluiscono. Bisogna voltare pagina ed essere cittadini europei. Lo richiede il futuro e la storia.

Salvatore Giacalone

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