Parco eolico offshore nel Canale di Sicilia, dibattito ancora aperto

Il sindaco Quinci incontra il DG di Rexenia che promette “misure compensative” per il settore della pesca.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
28 Ottobre 2022 09:50
Parco eolico offshore nel Canale di Sicilia, dibattito ancora aperto

Oggi nella splendida cornice di Roma per parlare del futuro della pesca mazarese con il Direttore Generale di Renexia”. Questo quanto si legge in un post pubblicato ieri sera sul profilo facebook del sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci e nel quale postata una foto (vedi in foto collage di copertina) che ritrae lo stesso primo cittadino mazarese, che ricordiamo è anche presidente del Flag Trapanese, e il direttore generale di Renexia Spa, Riccardo Toto. Un’altra foto dell’incontro (che ritrae la stretta di mano fra Quinci e Toto) è stata postata sulla pagina facebook di Renexia Spa dove si legge: “Oggi il Direttore Generale di Renexia Riccardo Toto ha incontrato il sindaco di Città di Mazara del Vallo Salvatore Quinci per parlare dell’innovativo progetto eolico marino che sorgerà al largo delle coste siciliane, nel cuore del Mediterraneo.

Il colloquio, disteso e costruttivo, conferma ancora una volta l'attenzione di Renexia per le comunità coinvolte dal progetto e per le economie locali. Nel modello di impresa inclusivo e partecipativo di Renexia, infatti, il territorio rappresenta da sempre l'interlocutore privilegiato, per tracciare insieme una strada comune, percorribile da tutti e rispettosa dell’ambiente”. Attendiamo in merito all'incontro le dichiarazioni del sindaco Quinci.  

Torniamo pertanto ad occuparci del progetto del mega parco eolico offshore al largo delle Isole Egadi: Medwind Italia (mediterranean wind) presentato lo scorso novembre da Renexia, società della Toto Holding,e che nei mesi scorsi ha attivato le misurazioni in mare. L’opera prevede la realizzazione di un parco eolico con ben 190 pale in grado di generare energia complessiva per a circa 2,8 GW. Si tratta di un impianto eolico che coprirà un enorme spazio d’acqua (18 milioni di metri quadrati di mare), 60 km dalla costa siciliana e 30 da Marettimo, dove verrebbero installate pale eoliche galleggianti su piattaforme ancorate sul fondale.

Da qui partirebbero i cavi per trasportare l’energia prodotta dal vento fino in Campania (700 km, di cui 200 dalle Egadi a Termini Imerese, gli altri 500 fino alla Stazione di Montecorvino Rovella in provincia di Salerno) e da qui si allaccerebbe poi alla rete energetica nazionale. E’ un progetto –come sottolineano molti politici- che prevede investimenti per 9 miliardi, più 100 milioni l’anno per la manutenzione, da realizzare in 7 anni che porterà 700 posti di lavoro stabili e 40mila.

Il progetto ha scatenato un dibattito molto acceso anche fra gli stessi ambientalisti. Da una parte ci sono coloro che vogliono difendere un ecosistema, quello al largo della Isole Egadi e della relativa riserva marina, e le associazioni dei pescatori circa le forti preoccupazioni relative all’impatto dell’impianto sulle attività di pesca. Sul progetto del parco eolico era espresso negativamente AGCI Pesca Sicilia con Giovanni Basciano il quale evidenziò come l’areale di mare, enorme, interessato al progetto si trovi in prossimità di aree pescosissime, i banchi Talbot e Skerki.

Inoltre è facile prevedere – sottolineò Basciano- che gli intensi traffici navali esistenti nello stretto tra Capo Bon e la Sicilia, verrebbero costretti a concentrarsi ai lati di quest’enorme concessione, rendendo ancora più difficili e pericolose le attività di pesca nell’area di mare compresa tra questa e la terraferma”. Secondo uno studio realizzato dall’ecologo Franco Andaloro per conto dal dipartimento Pesca della Flai Cgil nazionale e presentato a Palermo: “Il grande impianto eolico off-shore previsto al largo delle isole Egadi rischierebbe di sottrarre il 50 per cento della produzione alle 139 imbarcazioni a strascico e alle 18 a grandi pelagici delle flotte che operano nell’area, quelle di Mazara del Vallo, Marsala, Trapani e delle stesse isole Egadi”.

La ricerca rivela "scenari preoccupanti per l'assetto socio-economico del territorio in quanto verrebbero a mancare preziosi specchi di mare a disposizione delle imbarcazioni adibite alla pesca del gambero rosso e di altre specie e al tonno e pescespada, tra le 470 presenti nella zona, che impegnano 1.066 pescatori". Per la Cgil bisogna “aprire la concertazione con tutti gli interlocutori, per evitare di colpire pesantemente l’economia dell’area legata alla pesca e il lavoro collegato”.

Nel corso dello stesso convegno della Flai Cgil svolto nei giorni scorsi ai Cantieri culturali della Zisa è intervenuto anche lo stesso direttore Generale di Renexia, Riccardo Toto. “Renexia ha incontrato più volte istituzioni, parti sociali, sindaci e comunità locali - si legge in una nota della società - e con le quali è da tempo in corso un confronto ampio e costruttivo-. Toto ha ribadito la piena disponibilità a continuare su questa strada chiedendo che sia indicato un tavolo istituzionale ed unitario con i rappresentanti del settore della pesca.

L’obiettivo è quello di valutare insieme le ulteriori definizioni progettuali, le attività di formazione necessarie a preparare i tecnici e le maestranze per la realizzazione del parco (in fase di definizione un protocollo d’intesa già concordato con le principali organizzazione sindacali e dell’imprenditoria) e le misure compensative per il settore della pesca. Misure che riguarderanno non solo un eventuale corrispettivo economico ma anche iniziative da adottare nel medio e lungo periodo quali, ad esempio, progetti per l’elettrificazione dei porti o per incentivare l’ammodernamento delle flotte delle marinerie coinvolte".

Favorevoli al mega parco eolico offshore sono importanti associazioni ambientaliste favorevoli al progetto per la possibilità di produrre energia pulita, un’ulteriore passo in avanti verso il tanto atteso sviluppo green. L’iter prosegue tra posizioni contrastanti, l’Assemblea Regionale Siciliana con una risoluzione approvata lo scorso febbraio si era dichiarata contraria al progetto. Cosa farà il nuovo Governo regionale di Renato Schifani e la nuova ARS? 

Francesco Mezzapelle

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